A pochi passi dal centro di Bologna, in un prato ben curato di un edificio universitario, un’esposizione di circa 40 biciclette usate, con i segni del tempo e una fresca messa a punto, erano pronte per riprendere le strade della città.

A contendersele un assembramento variegato di giovani studenti, ma anche padri di famiglia e qualche curioso. La modalità d’assegnazione: un’asta bizzarra e un po goliardica. A fare l’eccezione erano solo 3 biciclette, un po più sofisticate, ma non troppo, rispetto alle altre. Le tre sono state assegnate attraverso una “vera” asta con un prezzo base di 50/60 € che tale è rimasto, causa mancanze di rialzi, per chi ha voluto appropriarsene. Per tutte le altre (base d’asta dai 40 ai 60 €) non servivano rilanci, ma una coreografia di allegria da parte dell’acquirente.

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Abbigliamenti carnevaleschi, parrucche, ma anche cartelli con strofe in rima per accattivarsi la simpatia del battitore: il più divertente o stravagante se la sarebbe aggiudicata dopo l’insindacabile giudizio del battitore.

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La più apprezzata è stata la coreografia di una ragazza che ha ricreato la suggestione di E.T. (il film) nella scatola e con il plaid che lo copriva: ovviamente si è aggiudicata la bici del desiderio. I protagonisti di questa iniziativa sono i volontari di “L’Altrababele”, un’associazione studentesca che con il sostegno del Comune di Bologna gestisce molte attività, alcune delle quali fortemente legate alla mobilità sostenibile, nello specifico ciclabile.

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Dalla sua nascita nel 2005, le aste sono state 55 con oltre 3.600 biciclette vendute a prezzi molto bassi per combattere lo scopo principale dell’iniziativa: evitare il più possibile la ricettazione delle biciclette rubate che in una città universitaria come Bologna è un problema assai sentito. Offrendo le biciclette a prezzi molto contenuti si cerca di scoraggiare l’acquisto delle bici di provenienza dubbia.

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Inoltre queste bici sono consegnate in buona efficienza e con una regolare documentazione d’acquisto e relativa marchiatura sul telaio (Securmark-Mondialmark) che fa entrare il mezzo nel registro della società scelta dal Comune di Bologna per i cittadini che vogliono marchiare in maniera indelebile le proprie bici. Le aste (almeno 6 all’anno, ma anche qualcuna di più) sono l’evento più coreografico, ma ci sono anche eventi fatti nelle scuole e nelle piazze di Bologna per la promozione dell’uso della bicicletta.

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L’associazione si procura la materia prima (le biciclette) ritirando bici inutilizzate, abbandonate, scheletri compresi, e le rigenera con pezzi nuovi acquistati o provenienti da altre bici. Ma l’attività non si ferma a questo: organizza corsi per apprendisti meccanici o amanti del fai-da-tè affinchè la bici possa essere sempre più il mezzo di locomozione cittadino per antonomasia.

Da queste iniziative alcuni apprendisti hanno poi aperto officine in città e ne hanno fatto la loro professione. Una loro officina è aperta ai soci e le “ciclo-officine” itineranti, piccoli gazebo nei luoghi nevralgici della città in occasioni di giornate particolari, raccontano ai bolognesi e agli studenti tute le attività di L’Altrababele.

La prossima asta sarà molto più spettacolare: alla base delle 2 Torri, addobbate con le luminarie natalizie, il 7 dicembre alle 11, ma sarebbe meglio verificarlo sottodata su l’Altrababele.it

Testo di Sauro Scagliarini
Foto di Cristiano Borghi

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