Arriva dal Regno Unito Safe+Sound, una semplice invenzione che permette a tutti i ciclisti amanti della musica di poter pedalare ovunque senza preoccuparsi di non sentire i rumori ambientali del traffico.

La trovata, presentata già da qualche tempo in forma di prototipo, è di Gemma Roper, giovane neolaureata al Royal College of Art, ed è frutto della vita quotidiana e dell’osservazione della stessa.

Come immagino molti fra noi, Gemma ha accumulato, giorno dopo giorno, la visione di molte persone che sfrecciano nel traffico di Londra in sella alle loro biciclette. Tutto sembra apparentemente a posto: due ruote, ok, rispetto delle regole del traffico, ok e spesso anche il casco. Ma nelle osservazioni della Roper spunta anche la constatazione che molti ciclisti urbani indossano cuffie per ascoltare musica o parlare al cellulare mentre pedalano.

Inutile nascondersi dietro un dito, è una abitudine tanto diffusa quanto pericolosa: lo sappiamo tutti quanti, ma siamo anche tutti quanti inclini a non considerarla così grave, specie per quanto riguarda le biciclette. Cosa sarà mai, si dicono molti: attraverso le cuffie sento comunque i rumori del traffico, con la vista sono molto attento e non posso certo combinare guai ascoltando una canzone!

Purtroppo la cronaca ci racconta ogni giorno una storia diversa, fatta di incidenti piccoli e grandi causati da questa distrazione. Inoltre le cuffie moderne isolano l’orecchio in modo marcato, soprattutto gli auricolari in dotazione ai moderni smartphone.

Gli auricolari-cuffie per ciclisti Safe+Sound

Gli auricolari Safe+Sound diventano delle cuffie quando usati lontano dalla bicicletta e dai pericoli del traffico e della strada.

Ma niente paura: se amate la musica al punto da volerla ascoltare ovunque, o se siete così impegnati dal dover effettuare chiamate telefoniche anche quando sfrecciate in sella, arriva in vostro aiuto la conduzione ossea.

Questo è infatti il fenomeno alla base di Safe+Sound: il suono viene condotto all’orecchio interno tramite le ossa del cranio e quindi, poggiando gli appositi auricolari sullo zigomo, vi sarà possibile ascoltare musica o telefonare senza che questo condizioni negativamente l’udito.

Sono idee molto semplici che fondano le loro basi su meccanismi già osservati da tempo, ma è proprio questa la grande importanza che hanno i player minori, le start up e le iniziative individuali rispetto alle grandi società.

Queste piccole realtà hanno un grande vantaggio: sono ogni giorno in strada al nostro fianco, sperimentano i nostri stessi disagi e vedono quel che vediamo noi, è inevitabile che sorgano problemi e tentativi per risolverli, con input molto diversi rispetto a quelli dei grandi laboratori.

Questi auricolari convertono i segnali elettrici in vibrazioni meccaniche, lasciando comunque l’orecchio libero di percepire chiaramente i suoni circostanti. L’unico, risolvibile problema riguarda quindi la qualità del suono, ed è proprio questo il fronte più impegnativo dei lavori di miglioramento su Safe+Sound.

Il bonus dell’innovazione di Gemma Roper è il fatto che, quando non vengono impiegate in sella, Safe+Sound possono essere utilizzateanche come normali cuffie musicali, appoggiate all’orecchio.

Una migliore cultura del ciclismo, in particolare per quel che concerne i suoi impieghi urbani, passa anche attraverso ritrovati di questo tipo, spesso sottovalutati.

Per maggiori informazioni su questo prodotto potete visitare il sito ufficiale di Safe+Sound.

A proposito dell'autore

Grande appassionato di natura, cinema e scrittura, collabora da anni con siti di musica, cinema, spettacolo e informazione occupandosi di varie tematiche. Milano gli ha fatto scoprire il mondo della bicicletta e da allora il suo amore per le due ruote continua a crescere inarrestabile.