In questo periodo di emergenza mondiale, fatto di bollettini di contagiati e di vittime, di incertezze e quarantena ci sono persone che, come noi, vedono il mondo della bicicletta come una parte fondamentale per la ripresa nella fase post COVID-19. Tra questi ci sono i membri di CONEBI.

CONEBI è l’acronimo di Confederation of European Bicycle Industry (Confederazione dell’Industria Europea della Bici) ed è l’associazione che rappresenta l’industria della bicicletta, dell’e-bike e l’industria di parti e accessori a livello europeo.

Secondo CONEBI, in Europa la quarantena e le restrizioni dureranno ancora per diversi mesi a seconda dello sviluppo del virus nei vari Stati.

Con una previsione molto verosimile, nei prossimi tre mesi ci saranno perdite per il mercato della bici che andranno dal 30 al 60% e un volume di produzione diminuito del 30-40% rispetto allo stesso periodo in normali condizioni. Cinquantamila negozi e distributori di biciclette ed ebike ne saranno gravemente colpiti.

Cosa si può fare?

CONEBI, assieme ai suoi membri nazionali, ha preparato una lettera indirizzata alla Commissione Europea per presentare i problemi appena esposti (la potete trovate qui) e cercare assieme una soluzione.

Ma CONEBI ha fatto e si prefigge di fare anche molte altre cose: leggete l’intervista al Direttore Generale.

foto di Manuel Marsilio, Direttore generale di CONEBI

Manuel Marsilio, Direttore Generale di CONEBI, la Confederazione dell’Industria Europea della Bici.

Intervista a Manuel Marsilio di CONEBI

Manuel Marsilio è il General Manager di CONEBI. Manuel è esperto di processi legislativi europei ed è anche membro della neonata WBIA (World Bicycle Industry Association), una nuova associazione non-profit formata dalle maggiori istituzioni che da anni sovraintendono e tutelano il mondo della bicicletta armonizzandone le norme legislative e tecniche negli USA, in Asia e in Europa.

[urban.bicilive.it]: Ciao Manuel e benvenuto su BiciLive.it. Puoi spiegarci che cos’è e come è nata CONEBI?

[Manuel Marsilio]: CONEBI è la Confederazione dell’Industria Europea della Bici. Nasce nel 2014 dalla fusione di due organizzazioni: Colibi (Industria Bici) e Coliped (Industria Componentistica), che erano state fondate a loro volta tra il 1960 e il 1970.

Con sede a Bruxelles, CONEBI – grazie alle sue radici – ha quindi più di 50 anni di esperienza nel contesto delle politiche europee.

Il suo ruolo è rappresentare gli interessi dell’Industria Bici, E-Bike, Parti ed Accessori in Europa nel processo legislativo condotto dalle istituzioni europee (Commissione Europea, Parlamento Europeo, Consiglio dell’Unione Europea).

La sua struttura è quella di un’organizzazione europea i cui membri sono le associazioni nazionali di categoria che partecipano alle assemblee generali due volte all’anno: per l’Italia il nostro associato è ANCMA, l’Associazione Nazionale Ciclo Motociclo e Accessori.

CONEBI lavora molto con le aziende attraverso i gruppi di lavoro. Le aziende che possono partecipare ai gruppi di lavoro devono essere associate ai membri delle nazioni.

Oggi sono più di 500 le aziende iscritte presso le associazioni nazionali di categoria in Europa, ma non tutte partecipano ai gruppi di lavoro.

Per entrare nel concreto, CONEBI è l’intermediario ufficiale tra le aziende e le istituzioni europee e lavora su più fronti, ve ne descrivo quattro dividendoli in punti per essere più chiaro:

1 – Le normative europee legate alle E-Bike

Il regolamento sull’omologazione delle Speed Pedelec con un’assistenza superiore ai 25 km/h, la Direttiva Europea Macchina – in collegamento con lo standard EN 15194 delle EPAC (25 km/h di assistenza massima e 250 W) – e la revisione della Direttiva Europea sulle batterie.

Il più grande risultato in questo gruppo di lavoro è stato l’esclusione delle EPAC (le E-Bike che più si vedono sulle strade europee) dal Regolamento Europeo sull’omologazione.

Questo risultato ottenuto nel 2013 – in continuità con la precedente direttiva del maggio 2002, ha permesso di arrivare a trattare le EPAC alla stregua della bici muscolare: libera circolazione, no alla targa, no ad una assicurazione moto, no ad un casco moto.

Dal punto di vista industriale, non dover omologare un veicolo vuol indubbiamente dire meno costi (e quindi un prezzo più accessibile per il consumatore finale) e più modelli sul mercato.

La sicurezza rimane però la priorità, ecco perché lo standard EN15194 è stato ufficialmente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea ed è il riferimento per i produttori di EPAC. L’Industria Europea ha puntato sui massimi livelli di sicurezza del veicoli.

2 – Le normative europee relative al ruolo delle bici e delle E-Bike nel mercato europeo

La Commissione Europea ha proposto due anni fa una revisione dell’attuale normativa europea sulle assicurazioni per i veicoli a motore.

La Commissione Europea ha dichiarato il bisogno di una assicurazione moto obbligatoria per tutti coloro che utilizzano una EPAC (E-Bike a 25 km/h max di assistenza e 250 W). Dopo due anni siamo riusciti a convincere il Parlamento Europeo e i governi nazionali ad opporsi in quanto quel tipo di E-Bike non può considerarsi un ciclomotore a tutti gli effetti (per tutta una serie di motivazioni).

Inoltre, prima della comparsa del COVID-19, l’Unione Europea aveva iniziato a lavorare sulla revisione del quadro IVA europeo: come CONEBI avevamo approcciato i legislatori per chiedere la possibilità – da concedere ai governi nazionali – di annullare l’IVA sull’acquisto di bici, e-bike ed accessori. Ora, ovviamente, il procedimento legislativo è bloccato a causa dell’emergenza mondiale del virus.

3 – Normativa e standard europei relativi alla Connettività Auto-Bici per una maggiore sicurezza stradale e una comunicazione “smart” con l’infrastruttura urbana

Sicurezza stradale: purtroppo sono ancora troppi gli incidenti causati da auto, camion e bus che coinvolgono i ciclisti.

Recentemente CONEBI è stata nominata dalla Commissione Europea membro della Piattaforma della Commissione Europea sulla Mobilità Cooperativa, Connessa ed Autonoma. Lo scopo è quello di lavorare su quale normativa dovrà essere scritta nel futuro europeo per avere veicoli connessi in grado di ridurre gli incidenti.

I produttori di auto hanno incorporato già diversi livelli di automazione e comunicazione per rilevare altre auto così come per il mantenimento di corsia.

Nei prossimi anni diventerà obbligatorio, inoltre, immettere sul mercato auto con sistemi di Intelligence Speed Assistance. CONEBI chiede alla Commissione Europea di imporre sistemi di rilevamento affidabili delle bici da parte delle auto.

Per fare ciò, CONEBI mette a disposizione i suoi esperti nel supportare il settore Automotive in quella direzione. In aggiunta, CONEBI sta lavorando nel contesto della standardizzazione europea, affinché l’Automotive sviluppi più velocemente sistemi di comunicazione altamente performanti nella rilevazione delle bici.

Smart cycling e “Mobility as a Service” (MaaS): la mobilità sarà sempre più connessa sia con l’infrastruttura stradale sia con quella digitale, favorendo in tal modo il concetto di multimodalità.

Dobbiamo incoraggiare l’utilizzo della bici ed e-bike in un contesto di mobilità che è in rapido cambiamento. A tal proposito ho contribuito a un report delle Nazioni Unite che si intitola “Transport Economics and Trends 2018-2019: Mobility as a Service” in cui spiego che il potenziale del bike-sharing, se gestito in modo adeguato innanzitutto dal punto di vista logistico, è uno strumento di rivalutazione delle città – che possono essere così intese come piattaforme di servizi legati a una mobilità più efficiente, connessa, sicura e sostenibile.

4 – La raccolta annuale dati di mercato, produzione, occupazione, importazioni ed investimenti a livello europeo

Ogni anno CONEBI prepara il cosiddetto ‘”European Bicycle Industry & Market profile”, una overview europea con dati di mercato, produzione, occupazione ed investimenti, Paese per Paese. 

È disponibile per i nostri associati nazionali e le loro aziende affiliate. La Commissione Europea lo utilizza per i suoi report di analisi nel contesto delle recenti decisioni in materia di Politica Commerciale su bici ed E-Bike

5 – Diverse altre cose, ma magari ne parleremo in un altro momento…

foto di una bici e un'ebike in città

La bicicletta e l’ebike potrebbero essere il futuro della mobilità smart in Italia ma servono più ciclabili, sicurezza e infrastrutture.

[urban.bicilive.it]: Come vedi la situazione attuale dopo un mese di quarantena?

[MM]: Fino a prima del virus la situazione era molto incoraggiante:

  • L’E-Bike è il veicolo elettrico più venduto in Europa (3,4 milioni di E-bike vendute in Europa nel 2019);
  • Sempre più gente usa la in bici in città per andare al lavoro, grazie a una maggiore sensibilità rispetto alla questione ambientale;
  • È in atto un processo di re-shoring (rientro in casa della produzione per le aziende che in precedenza l’avevano delocalizzata) della produzione dall’Asia all’Europa per una maggior flessibilità verso il consumatore, minor carbon footprint e più posti di lavoro in Europa.

Nel 2018 c’erano circa 110.000 posti di lavoro (diretti e indiretti) nel settore Bici, E-Bike, Accessori e Componentistica: 800 aziende, 13 miliardi di euro di fatturato e circa 1 miliardo di euro di investimenti in Ricerca e Innovazione.

Senza contare 150.000 posti di lavoro in circa 50.000 punti vendita in Europa.

Ora purtroppo la situazione è gravissima perché la maggior parte delle aziende del settore sta aspettando di riaprire, con ingenti ripercussioni economiche. Serve liquidità, subito. Non c’è più tempo e chiediamo una reazione solida con la massima urgenza.

[urban.bicilive.it]: La lettera che avete inviato al Presidente della Commissione Europea è un primo passo verso una collaborazione molto importante: avete in programma altri step successivi?

[MM]: Sì, non è un primo passo ma è comunque estremamente importante. Abbiamo altri step in programma:

  • Un follow up su una comunicazione che CONEBI ha inviato all’Unità Economica della Commissione Europea, spiegando nello specifico quali sono i problemi del settore e cosa ci serve per ripartire;
  • Una comunicazione con gli europarlamentari per chiedere supporto politico nelle loro circoscrizioni e verso la Commissione Europea stessa;
  • Far sì che CONEBI diventi il polo informativo che monitorerà sia i programmi europei di supporto alle aziende e ai lavoratori (per esempio il programma europeo SURE o le prossime iniziative della Banca Europea degli Investimenti) sia le decisioni politiche legate agli aiuti di Stato.
foto di una ebike e una macchina

Mobilità urbana: in un futuro interconnesso vedremo sempre più dispositivi elettronici in grado di diminuire gli incidenti tra bici e auto.

[urban.bicilive.it]: La visione di CONEBI nel breve, medio e lungo termine corrisponde a un ottenimento di fondi immediati per le aziende in difficoltà; la sospensione di pagamenti e tasse; la creazione di un singolo mercato che sostenga l’importantissimo ruolo della bicicletta e dell’ebike nel periodo post Covid-19: ci potresti spiegare l’ultimo punto in modo più approfondito?

[MM]: È un punto molto importante: a causa del COVID-19, la mobilità cambierà molto perché il distanziamento sociale si prolungherà. I mezzi di trasporto pubblici verranno utilizzati sempre meno mentre le bici e le E-Bike sempre di più.

L’industria Bici, E-Bike, Componentistica ed Accessori sarà in prima linea nel supportare il concetto di mobilità sostenibile su due ruote, ma chiediamo ai legislatori europei un contributo importante: più ciclabili (e più sicure), più fondi alle aziende per progetti di ricerca ed innovazione ma anche agevolazioni fiscali per imprese e consumatori.

CONEBI e la Federazione Ciclisti Europei hanno emesso un comunicato stampa circa la richiesta di mantenere i negozi di riparazione bici aperti in questo delicato momento (a condizione ovviamente che vengano rispettate tutte le precauzioni sanitarie necessarie), essendo questa una risorsa essenziale per chi sta continuando ad utilizzare la bici come mezzo di trasporto.

Questo per ora è quanto, forniremo poi altre informazioni nel corso delle prossime settimane.

[urban.bicilive.it]: Grazie Manuel per queste utilissime e dettagliate informazioni.

[MM]: Grazie a voi e alla prossima.

foto di una ruota di bicicletta

Bisogna muoversi ora, a “ruote ferme”, per far sì che il mercato della bici torni a girare.

Conclusioni

Noi di BiciLive.it non possiamo che appoggiare in toto le iniziative di CONEBI e, come abbiamo detto nel nostro recente editoriale di aprile 2020, ci stiamo muovendo per poter fornire delle soluzioni e delle risposte alle domande che tutti stanno iniziando a porsi: come sarà una volta passata l’emergenza? La “normalità” che conoscevamo non ci sarà più?

Una cosa è certa: anche se lo è sempre stato, incentivare l’uso della bici sarà ancora di più una nostra priorità visto che l’utilizzo quotidiano della bicicletta rinforza il sistema immunitario, riduce lo stress e minimizza il rischio di trasmissione di malattie tra le persone che devono spostarsi per andare al lavoro, fare la spesa o muoversi per situazioni di necessità.

Il dopo-coronavirus si baserà anche su questo, cambiare le nostre abitudini per migliorare la qualità della vita e prevenire le malattie.

Vi segnaliamo che anche ANCMA ha redatto una lettera al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte con un appello a intervenire a favore del settore industriale delle due ruote: potete leggerla QUI.

Per maggiori informazioni su CONEBI potete visitare il sito ufficiale CONEBI.

A proposito dell'autore

Sono cresciuto sulle due ruote: BMX, motocross, le prime MTB negli anni 80. Dal 2007 ho gareggiato per 10 anni nel downhill e nell'enduro in tutta Italia. Dal 2013 al 2019 ho lavorato con la scuola MTB Gravity School anche a Whistler, in Canada. Sono istruttore Federale FCI e Guida Nazionale MTB. Ho visto nascere BiciLive.it nel 2013 e ora mi occupo di MTB, ebike ed eMTB. La bici è il mio pane quotidiano!