Milano e Torino pagheranno chi andrà al lavoro in bici Elvezio Sciallis 6 Marzo 2016 Bike News Venticinque centesimi a chilometro per chi si recherà al lavoro in bicicletta, questo il progetto in fase di studio nei comuni di Milano e Torino, secondo un piano di incentivi green che è già stato attuato a Parigi e che presto potrebbe essere realizzato anche in Italia. L’idea è nata in seguito ai recenti e gravi innalzamenti dei livelli di smog in molte nostre città e, se approvata, sarà finanziata con una parte dei 35 milioni di euro stanziati nel 2016 dal Ministero per l’Ambiente in favore di tutti i comuni che presenteranno progetti inerenti la mobilità sostenibile. Qui su Urban.BiciLive.it abbiamo presentato varie tipologie di intervento metropolitano volte a ridurre l’inquinamento, snellire il traffico e incentivare l’impiego della due ruote, e non intendiamo nascondere le nostre perplessità nei confronti di una soluzione simile. Cielo grigio, smog e polveri sottili a livelli sempre più alti: Milano ha bisogno di interventi decisi per la mobilità sostenibile. Secondo il modello francese, il ciclista può certificare attraverso un’app l’avvenuto impiego della bici e ricevere quindi un rimborso di 25 centesimi per chilometro percorso lungo il commuting: il progetto milanese e torinese, che viene concordato secondo una strategia comune, è ancora in fase di studio ma dovrebbe puntare verso lo stesso metodo. L’assessore alla Mobilità e Ambiente di Milano, Pierfrancesco Maran, ha dichiarato alla stampa: “Ne abbiamo già discusso con il Mobility manager del Politecnico, appena il governo pubblicherà il bando parteciperemo con questo progetto per avere gli incentivi”. È quindi prevedibile un’attesa di alcuni mesi prima dell’avvio dei lavori per questa iniziativa. Iniziativa che, come abbiamo detto, per quanto ci riguarda ha luci e ombre. Da un lato qualsiasi tipo di incentivo che rafforzi e diffonda l’uso della bici migliorando la mobilità sostenibile è sicuramente positivo, ma probabilmente quei finanziamenti potrebbero essere impiegati meglio. I possibili finanziamenti per la mobilità sostenibile potrebbero anche rafforzare l’impiego del bike sharing. Sondaggi di vario tipo hanno sottolineato che sono poche le persone che scelgono la bicicletta per il risparmio economico, mentre aumentano le percentuali di quelli che lo fanno perché è un sistema più efficiente e veloce per muoversi nella metropoli, così come sono molti quelli che preferiscono la bici perché in quel modo possono fare esercizio fisico. Sono poi pochissimi quelli che si mettono in bici e che hanno come motivazione principale il rispetto per l’ambiente. Difficile quindi che un incentivo economico possa motivare molte persone. Meglio andrebbe se quei soldi fossero impiegati per migliorare le infrastrutture e fornire ai ciclisti un ambiente più sicuro e invitante: finché pedalare in città rimane attività pericolosa, scomoda, con poche piste ciclabili e fondi stradali in pessimo stato, non possiamo aspettarci grandi aumenti delle percentuali di ciclisti urbani. Ma, senza dubbio, chi già si reca al lavoro su una due ruote potrà approfittare di questa iniziativa e trovare un motivo in più per salire in sella ogni giorno!