Dati di mercato Ancma 2016: l’ebike è in fuga inarrestabile Alessio Valsecchi 18 Maggio 2017 Bike News Sono apparsi sull’annuale bollettino ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo e Accessori) i dati di produzione e vendita del settore ciclo per l’anno 2016 e, a nostro modo di vedere, si tratta di cifre che confermano il trend già esaminato nel 2015 e risultano ancora più confortanti e positive di quanto fosse lecito aspettarci. Questo perché l’Italia, oltre a seguire stabilmente la tendenza europea che vede l’ebike quale segmento di traino di tutto il mercato, mostra anche una minore flessione nel settore ciclo tradizionale rispetto alla media. Mostriamo qualche cifra prima di continuare: nel 2016 in Italia sono state prodotte 23.600 pedelec (+ 40,5% rispetto al 2015), ne abbiamo esportate 8.000 (+135,3%) e importate ben 108.800 (+148,9 %). I dati delle vendite di bici nel 2016 sono positivi soprattutto grazie alle vendite di ebike (+120% rispetto al 2015). Partendo da questi dati si ricava la disponibilità interna di mercato (biciclette prodotte + biciclette importate – biciclette esportate), che ci porta a un ottimo 124.000, che corrisponde a un +120% in confronto all’anno precedente. Buono, seppur negativo, anche il segno riguardante le due ruote tradizionali, che segnano una flessione del solo -2,6%, mentre la media europea corrisponde a un -8,9%. Questo dato, pur migliore rispetto a molti altri Paesi, può essere interpretato anche in modo negativo: mentre in molte altre nazioni è ormai ben avviato un processo di ricambio fra i due mezzi, in Italia siamo ancora solo agli inizi di questa fase di sostituzione, che interessa in particolar modo due ambiti, da un lato quello metropolitano e dall’altro il segmento mountain bike. 2016 2015 Vendita di Biciclette 1.555.000 -2,6 % 1.597.500 Vendita di E-Bike 124.400 +121,3 % 56.200 Vendite Totali: 1.679.400 +1,6 % 1.653.700 Produzione di biciclette: 2.315.000 -1,3 % 2.346.000 Export di Biciclette 1.350.000 -3,2 % 1.395.000 Import di biciclette 590.000 -9,4 % 651.000 Produzione E-Bike 23.600 +40,5 % 16.800 Export di E-Bike 8.000 +135,3 % 3.400 Import di E-Bike 108.800 +148,9 % 43.700 Import/Export (in milioni di euro) Export di parti di biciclette 385 -9,8 % 427 Import di parti di biciclette 321 -13,8 % 372 Export di biciclette 180 +4,0 % 173 Import di biciclette 178 +3,5 % 172 Bilancia Commerciale Settore Ciclo 66 +17,8% 56 Se qualche anno fa era la città l’ambiente privilegiato per l’impiego della bicicletta elettrica a pedalata assistita, ora tocca alle eMTB (le mountain bike elettriche) fare la parte del leone. Avere la possibilità di scegliere se “fare fatica” o meno in montagna è una possibilità ormai amata da qualsiasi tipo di ciclista. I pedalatori più sportivi possono comunque optare per l’attività muscolare, sapendo che se ce ne sarà la necessità potranno approfittare della spinta elettrica. Al contrario i turisti più rilassati potranno godersi ogni fase dell’esplorazione di montagne e colline, sia le salite che le discese, senza più lo spauracchio dello sforzo eccessivo e del sudore. Ma l’ebike rimane comunque vincente anche in città, vuoi per le sue performance elevate vuoi per una “genetica superiore” per quello che riguarda la resistenza ai furti: è spesso sufficiente rimuovere il computer di bordo e/o la batteria per far sì che il ladro, frustrato dall’esigenza di dover acquistare parti costose, non osi nemmeno il furto. A questo proposito consigliamo la lettura del nostro tutorial pieno di consigli sull’uso delle bici elettriche in città. L’incremento delle vendite è dato dal settore delle biciclette elettriche a pedalata assistita, trainato dalle e-mtb. Si possono fare altre due considerazioni in merito alla diffusione dell’ebike in Italia: anno dopo anno stiamo recuperando parte del terreno perduto rispetto all’Europa e, accanto a un interesse del pubblico, comincia a svilupparsi un made in Italy che non si limita esclusivamente alla produzione delle pedelec ma anche alla progettazione di parti e allo sviluppo di brevetti. Dall’altro lato si registra un ritardo nella grande distribuzione, che ancora arranca rispetto ai rivenditori specializzati. Questo accade più che altro per una comprensibile esigenza di adattamento: serve del tempo per formare il personale e renderlo competitivo a livello di assistenza tecnica e servizi post vendita, ma siamo sicuri che proprio questi dati incoraggianti spingeranno la grande distribuzione a muoversi in tal senso, così come l’abbiamo visto accadere per altri settori (informatica, domotica). Chiudiamo con una previsione molto, molto facile: fra un anno ci ritroveremo da queste parti a discutere i dati Ancma 2017 e parleremo di un ulteriore aumento positivo per quanto riguarda il settore ebike, garantito!