Cosa emerge dal report MobilitAria 2021? Alessandro Borghi 20 Giugno 2021 Bike News Su BiciLive.it oggi parliamo di MobilitAria 2021, cioè il report annuale realizzato da Kyoto Club e dall’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IIA). Secondo i dati analizzati e riguardanti la mobilità e la qualità dell’aria in diverse città italiane nell’anno 2020 emerge che le città si sono attrezzate contro la crisi pandemica creando e potenziando piste ciclabili e vie dedicate alla mobilità sostenibile. Purtroppo il rapporto sottolinea anche la mancanza di un valido supporto come potrebbe essere il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) che è stato da poco approvato alle Camere ma che in realtà non si preoccupa molto di questi temi. Inquinamento e traffico: ecco alcuni dati Dai dati di 14 città metropolitane e di 22 città medie italiane in cui è stato approvato il PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile), si scopre che nonostante la riduzione dei livelli di inquinamento nel primo semestre del 2020, la qualità dell’aria è tornata a peggiorare nella seconda metà dell’anno. Il fenomeno è anche collegato al traffico veicolare che dopo un calo dovuto al periodo di lockdown è ritornato a crescere fino a quasi ai livelli pre-pandemia (a nostro avviso in questo periodo anche di più vista la diffidenza creatasi con i mezzi pubblici e il fatto di preferire un utilizzo della macchina da soli). Entrando nel merito si nota come il quantitativo di NO2 (biossido di azoto) sia calato in tutte le città oggetto di studio, eccetto che a Milano, dove è aumentato del +7% rispetto all’anno 2019. Le città più virtuose sono state invece Cagliari (-38%), Catania (-37%) e Palermo (-31%) che nel 2020 hanno fatto registrare una riduzione delle concentrazioni medie di circa un terzo rispetto al 2019. Passando invece ad analizzare la concentrazione media annua di PM10 si scopre invece che sono molte le città italiane ad aver superato per più di 35 volte in un anno il limite giornaliero stabilito dalle Direttive UE riguardanti la qualità dell’aria. Nel 2020 la città in cui si è riscontrata la situazione più critica è stata Torino che ha fatto registrare ben 98 superamenti, seguita da Milano (90) e Venezia (88). Non va meglio la situazione per altre località del Centro e Sud Italia: Napoli ha raggiunto quota 57, Cagliari quota 38 mentre Roma e Bologna hanno oltrepassato il limite UE dopo 2-3 anni di rispetto dei livelli di PM10. In merito alle concentrazioni di PM2,5 invece il report MobilitAria 2021 non evidenzia alcuna criticità per le diverse città scelte per lo studio. Mobilità e micromobilità Nonostante i livelli di inquinamento e di traffico veicolare abbiano subito un forte aumento verso la fine del 2020, le amministrazioni comunali delle 14 città metropolitane e delle 22 città di medie dimensioni analizzate nel rapporto MobilitAria 2021 hanno intrapreso dei provvedimenti per limitare tale fenomeno. Secondo quanto emerso le città italiane hanno potenziato e aumentato anche di diversi chilometri le reti di piste ciclabili e della mobilità attiva, anche grazie alla nuove regole del Codice della Strada. In particolare Milano ha registrato un incremento di +67km, Roma di +33km, Genova di +25km, ma anche altri comuni come Torino, Bologna, Venezia, Palermo e Cagliari hanno allungato le loro reti ciclabili. Passando invece al lato microbolità e sharing mobility c’è stato un vero e proprio exploit. I monopattini e gli hoverboard circolanti sono nettamente aumentati rispetto al 2019 (Torino ha aumentato la flotta del +14%) e in alcune città come Milano, Bari e Napoli è stato avviato il servizio. Dando uno sguardo al bike sharing invece si nota una certa stabilità fatta segnare nel 2020, mentre il car sharing ha diminuito i suoi numeri rispetto al 2019 in alcune località. Il PNRR, un grande assente? Come sottolinea il rapporto MobilitAria 2021 gli sforzi di Sindaci e Amministrazioni Comunali hanno portato dei benefici per la comunità e per le città, ma come dice il report stesso “le città e la mobilità urbana continuano a essere i grandi assenti nel PNRR”. Le risorse stanziate dal Governo Draghi risulterebbero infatti insufficienti per promuovere miglioramenti all’interno del settore mobilità. Dati alla mano infatti si scopre che per le nuove reti tram-viarie e metropolitane sono stati dedicati 3,6 miliardi di euro, per i nuovi autobus 3 miliardi e per la mobilità ciclabile appena 600 milioni. Per tale motivo Kyoto Club e Transport & Environment hanno avanzato alcune proposte per provare a orientare le scelte pubbliche del PNRR verso i settori della mobilità urbana e regionale così come verso il miglioramento delle infrastrutture. Aspettiamo quindi fiduciosi che il Governo possa recepire questi suggerimenti che potrebbero migliorare la qualità dell’aria e diminuire i livelli di inquinamento, permettendo ai cittadini di respirare aria più pulita e vivere meglio. Per maggiori informazioni vi consigliamo di visitare il sito ufficiale di Kyoto Club.