Bici in città: cosa pensa chi la usa? I ciclisti urbani rispondono Matteo Cappè 28 Maggio 2015 Bike News Abbiamo chiesto ai cittadini di Milano che usano la bici in città quali sono gli aspetti positivi e gli aspetti negativi del pedalare e spostarsi sulle strade urbane del capoluogo meneghino. Siamo tutti consapevoli che usare la bici in città porta enormi vantaggi, sia a chi la usa sia all’ambiente dove abitiamo, ma attualmente lo stato di fatto evidenzia anche molti svantaggi che le persone intervistate hanno evidenziato. Tra gli aspetti positivi si va dai più classici come “fa bene alla salute” al “non inquina”, ma c’è stato anche chi ha risposto con “rapidità nel traffico”, “facilità di trovare parcheggio” e “un’attività che aggrega” o “fa bene alle ginocchia”! Le risposte sugli aspetti negativi hanno evidenziato invece “quando piove ci si bagna” a “troppo traffico”, “non bastano mai abbastanza catenacci”, “piste ciclabili inadeguate” e “se cadi ti fai male” oppure “respiri troppo smog”. Considerazioni sull’uso delle biciclette in città È inevitabile constatare che molte persone hanno ancora grandi dubbi e molte paure nell’affrontare una nuova mobilità. Sono tutti consapevoli degli enormi vantaggi che potrebbe portare un utilizzo più massiccio della bici in città? La risposta più gettonata è stata “fa bene alla salute”. Certo: può far bene sia alla propria salute sia alla salute della collettività, e per arrivare a migliorare l’aria delle città di strada ne dovremo fare tanta e soprattutto tutti insieme. Anche “è un mezzo veloce” è stata un’altra risposta molto usata, naturalmente dobbiamo anche considerare il tipo di ciclista che l’ha data: molte persone possono pedalare in modalità “lepre” ed essere fluidi nel traffico, altre persone invece spesso non solo sono molto lente in modalità “tartaruga”, ma oscillano rischiando di non far capire a chi giunge da dietro per sorpassarlo (auto, bici o altro mezzo NdA), che cosa sta facendo. Mi riferisco a persone anziane che vanno ammirate per lo sforzo che fanno usando la bici, ma credo che abbiano anche necessità del giusto spazio per usarla. Nulla di nuovo. Il problema del furto è sempre molto sentito, come quello del poco rispetto, sia da parte degli automobilisti sia dei pedoni, sia tra ciclisti stessi. D’altronde se una persona è maleducata ed è un cafone in auto lo è anche in bici. Sì, perché quando siamo consapevoli dei nostri diritti e doveri, ci scontriamo con chi invece non ne è al corrente. Sulle piste ciclabili (soprattutto in città, dove si mixano ai marciapiedi) i pedoni dovrebbero dare la precedenza alle bici, ma molte persone a piedi non ne sono al corrente e pretendono di camminare sulla pista ciclabile con gli stessi diritti del marciapiede, inevitabili le incomprensioni e qualche parolaccia… Respiriamo più smog quando siamo in bici? Ma ne siamo così sicuri? Ci sono studi che dimostrano che ne respiriamo di più stando all’interno delle nostre auto. Faccio un esempio che spero venga compreso: in casa l’aria è più sana di quella esterna? Certo che no! L’aria indoor è molto più inquinata di quella esterna! L’aria indoor ha decine di inquinanti in più come le colle dei nostri mobili, la polvere accumulata su tende, tappeti e stoffe, detersivi e detergenti usati per pulire, lucidare il legno, ecc. Uso sia l’auto sia la bici, in auto mi rendo conto di passare molto tempo in coda e quando ho i finestrini chiusi sento che l’aria che entra dalle bocchette di aerazione non è certo quella dello spiffero della finestra del rifugio in montagna. In coda, per assurdo, sarebbe meglio tenere i finestrini aperti, se proprio non siamo di fianco ad un camion! In bici? Vero che facciamo tanta fatica, ma respireremo sicuramente meno smog di chi resta “ingabbiato” in coda. Città e biciclette: conclusioni Siamo tutti consapevoli e certi che servono più piste ciclabili, parcheggi per le bici sicuri, più zone 30 e divieti alle auto, ma credo sia necessario avere anche più consapevolezza di cosa vuol dire andare in bici, conoscere diritti e doveri sia quando si cammina, sia quando si è in bici o in auto. Inoltre, come sostengo fortemente, si deve avere una predisposizione per condividere lo stato attuale delle città, lo so, è strano a dirlo e ci vorrà molta pazienza, d’altronde non possiamo pretendere che con uno schiocco di dita domani tutti useranno la bici. Serve una buona comunicazione verso chi ancora non ha compreso i vantaggi dell’andare in bici e gli svantaggi dell’auto. Chi è già consapevole e sta usando la bici, deve fare in modo di coinvolgere i “possibili nuovi ciclisti” non denigrarli (cioè chi usa l’auto in questo momento NdA) e adottare un atteggiamento che eviti litigi e discussioni inutili. È giusto far valere i propri diritti, è giusto rispettare le regole, è giusto far notare a chi sbaglia che ha sbagliato, ma non possiamo pensare che un atteggiamento anarchico sulle strade sia corretto solo perché, usando la bici, facciamo la cosa giusta.