Anche se la prima bicicletta pieghevole è stata brevettata nel lontano 1878, possiamo tranquillamente dire che è solo negli ultimi decenni che questo mezzo ha incontrato sempre più successo, sino agli ultimi anni che ne hanno segnato una diffusione in continuo aumento, in particolare nelle grandi città e metropoli.

Urban.BiciLive.it intende rinnovare e moltiplicare il suo interesse nei confronti delle bici pieghevoli e dei futuri sviluppi in questo settore delle due ruote, e intende farlo partendo da questa “pagina base” che vi rimanderà anche a nostre future proposte.

Vi racconteremo come è fatta una folding bike, quali sono le caratteristiche da valutare al momento del suo acquisto, quali sono i vantaggi nell’usarla e per i più curiosi anche la sua storia.

Infine elencheremo tutti gli articoli che abbiamo pubblicato sul nostro sito dedicati a questo particolare tipo di bicicletta, particolarmente amica dell’ambiente urbano e dei commuter, i pendolari del lavoro.

Come è fatta una bici pieghevole?

La bicicletta pieghevole è, come è facile intuire, un modello di bici che può essere ripiegato con vari sistemi di snodo molto sicuri, quali cerniere o attacchi a serraggio rapido, che garantiscono la facilità dell’operazione.

Solitamente si tratta di modelli unisex e unici, realizzati in acciaio o alluminio, il cui peso può variare dai 15 ai 10 chili circa, con ruote che solitamente variano fra i 20″ e i 16″.

Una volta ripiegata, grazie a peso e dimensioni ridotte, può essere facilmente trasportata in auto o sui vari mezzi pubblici, garantendo estrema semplicità e velocità di movimento in molti spostamenti quotidiani.

Biciicletta pieghevole in uso in città

Vantaggi: perché scegliere una bicicletta pieghevole?

La bici pieghevole è un mezzo adatto a molte situazioni ed esigenze, ma brilla in maniera particolarmente intensa se impiegata in grandi aree metropolitane nelle quali conviene spostarsi sfruttando al meglio il concetto di mobilità integrata.

Ecco quindi che il target principale della bicicletta pieghevole è il pendolare che per raggiungere il posto di lavoro sfrutta diversi tipi di mobilità: colui che arriva in macchina fino alle zone a traffico limitato e da lì preferisce usare una due ruote, oppure chi usa il treno e, sceso dalla stazione, monta in sella o ancora chi impiega bus e metro.

Le piccole dimensioni, una volta ripiegata, la rendono adatta al trasporto, che in alcuni casi è semplificato da piccole ruote che la trasformano, in sostanza, in un trolley che pesa più o meno quanto sei bottiglie d’acqua.

Ciclista a spasso con una bici pieghevole ripiegata

Tern è uno dei marchi più famosi di bici pieghevoli: una volta ripiegate trovano facilmente spazio su treni, bus e metropolitana.

Un altro vantaggio della bici pieghevole è la facilità del parcheggio rispetto alle sue sorelle maggiori: uno dei maggiori problemi che purtroppo il ciclista urbano affronta ogni giorno è il furto: chi impiega un modello pieghevole potrà quasi sempre portarlo con sé in ambienti chiusi e, a fine giornata, lasciarlo al sicuro in casa, evitando qualsiasi rischio.

Si tratta infine di un modello molto apprezzato da chi dispone di una imbarcazione in quanto facilita gli spostamenti dal porto alla città o da chi, quando è in vacanza, ama avere a disposizione una due ruote che si possa trasportare facilmente e possa evitare le spese di noleggio nelle città che visita.

In sostanza: chi utilizza esclusivamente la bicicletta per spostarsi in aree urbane e non ha problemi di parcheggi difficili e furti, prediligerà biciclette tradizionali, mentre chi impiega una mobilità integrata e preferisce avere sempre la due ruote sotto controllo sarà sicuramente attirato dai modelli pieghevoli.

Caratteristiche: come scegliere una bici pieghevole?

Oltre al gusto personale e all’estetica, che sono fattori variabili, ci sono alcuni dati che è meglio controllare molto bene prima di effettuare un acquisto avventato, andiamo a scoprire i principali.

I costi delle biciclette pieghevoli

Si tratta di una variabile decisiva, il budget a vostra disposizione condizionerà inevitabilmente molti altri fattori, il mercato mette a vostra disposizione modelli che partono dai 150 ai 1500 euro (e più), e sia i materiali che la progettazione migliorano sensibilmente di qualità con l’aumentare del prezzo.

In genere le bici economiche sono più pesanti e meno performanti e conviene sempre spendere qualcosina in più per non lesinare sulla qualità.

I soldi spesi in più genereranno comunque un risparmio nel tempo, in quanto avrete mezzi più affidabili e duraturi che in città offrono più o meno la stessa resa di motorini e vespe e che sono in grado di durare molto a lungo con una manutenzione semplice e ridotta.

Una bicicletta pieghevole Brompton

Brompton è un altro noto marchio di bici pieghevoli.

Peso della bici pieghevole

In questo caso la forbice è più ridotta e meno significativa: larga parte dei modelli oscilla fra i 10 e i 15 chilogrammi di peso.

Per molte persone si tratta di una differenza trascurabile, ma nel caso di un uso intenso e quotidiano anche pochi chili di differenza diventano molto importanti, così come se si devono fare molte scale al giorno, se si ha minore forza fisica o si devono comunque coprire determinate distanze a piedi.

In generale, come è intuibile, i modelli a peso ridotto costano di più.

La dimensione delle ruote di una folding bike

Gran parte delle bici pieghevoli montano ruote o da 20″ o da 16″ e in questo caso è generalmente questione di velocità e stabilità contro dimensioni da ripiegata.

Una ruota più grande garantisce migliore stabilità in corsa ma genera più volume una volta ripiegata.
Valutate lo spazio a vostra disposizione e le dimensioni finali, tenendo conto che se non ci sono particolari problemi è sempre preferibile la ruota con maggiore diametro.

Una bici foldable di Decathlon B'Twin

La foldable marchiata B’Twin è una delle bici più gettonate nei centri Decathlon.

Ripiegamento

Aspetto cruciale, bisogna valutare elementi quali la semplicità e velocità nel ripiegare il mezzo così come la stabilità e compattezza da ripiegata, nonché le dimensioni finali.

È molto importante che il mezzo rimanga compatto durante il trasporto, così come occorre rispettare le dimensioni massime fissate nel regolamento delle varie società di trasporti.

Informatevi sugli eventuali limiti e non abbiate mai timore di provare e riprovare il mezzo, non tanto e non solo sulla pedalata quanto sulle operazioni di ripiegamento, è un aspetto basilare e i rivenditori saranno ben lieti di aiutarvi in questa fase.

Performance e accessori

Spesso le bici pieghevoli non sono dotate di tutta la gamma di accessori tipica della bicicletta tradizionale, occorre quindi verificare prima dell’acquisto sia la gamma di accessori a disposizione sia il tipo di performance assicurata, in particolare per quanto riguarda stabilità, cambio e ammortizzatori.

Anche in questo caso: il rivenditore è vostro amico, chiedete tutte le informazioni possibili e delle prove, prestate attenzione alle vostre sensazioni una volta in sella.

Ciclista urbano pedala per le vie della città in sella a una pieghevole

Bici pieghevole ed elettrica

Le ebike sono ormai una realtà importante e in continua espansione e rappresentano una delle risposte migliori a problemi di traffico, inquinamento e mobilità nelle città.

E cosa ci può essere di ancora migliore rispetto a una bicicletta a pedalata assistita o a una bici pieghevole? Semplice, il meglio dei due mondi, ovvero una bicicletta elettrica e pieghevole.

A nostro modo di vedere questo settore diventerà sempre più importante proprio per il suo accoppiare gli elementi positivi presenti in entrambi i modelli.

Sono molti i vantaggi di una bici pieghevole elettrica: da un lato, è scontato, la presenza del motore elettrico che vi fornirà una spinta fino a 25 chilometri, utile in varie situazioni, dalle eventuali salite presenti sul percorso a momenti di stanchezza o l’esigenza di avere un po’ più di velocità quando si ha fretta o le condizioni meteo non sono favorevoli.

Ma le ebike, tradizionali o pieghevoli che siano, sono ormai sempre più spesso dotate anche di tecnologia smart per permettere l’utilizzo di vari dati sia per quanto riguarda la programmazione e condizione del percorso, sia per quel che concerne prestazioni fisiche o scambio di informazioni sui social.

Si tratta di un settore in continua e velocissima evoluzione e il ciclista urban contemporaneo, che vive intensamente la città, non potrà più permettersi di evitare a lungo questo incontro e confronto che lo aiuterà a vivere al meglio il territorio metropolitano.

Le e-bike pieghevoli elettriche sono in genere un prodotto più evoluto e di maggiore qualità rispetto a quelle tradizionali, ma in questo campo i prezzi rimangono ancora inevitabilmente alti, destinati però a calare molto velocemente con il passare degli anni.

Si tratta di mezzi destinati a qualsiasi tipo di ciclista, ottimi in particolare nei confronti di chi vuole evitare di arrivare sudato sul lavoro o di chi non può, per i motivi più svariati, fare troppo sforzo, così come possono essere molto utili a chi abitualmente trasporta sul suo mezzo pesi di una certa importanza.

Nel caso di un acquisto di bicicletta elettrica pieghevole, oltre a controllare quel che già vi abbiamo illustrato in precedenza, conviene informarsi a fondo sulle prestazioni di motore e batteria e, come già detto per le biciclette pieghevoli tradizionali ma con ancora maggiore enfasi, conviene spendere qualche euro in più così da avere a disposizione un modello di buona qualità e in grado di durare molto a lungo.

BiciLive.it e la bicicletta pieghevole

Qua sotto abbiamo elencato alcuni degli articoli dedicati alle biciclette pieghevoli apparsi ne corso degli anni sul nostro magazine online:
Biciclette pieghevoli Vello Bike: gamma e prezzi 2018
Eurobike: speciale biciclette urban 2018
Dahon Curl, la bici pieghevole per il 35° anniversario di Dahon
Brompton: bicicletta pieghevole New York City Edition 2017
Fabrica Grazilla Bus, la nuova bici cargo pieghevole di Veloplissè
Sondors Fold: elettrica, fat e pieghevole
Brompton Electric: la prima bici pieghevole elettrica del brand inglese
Vello Bike+: la prima eBike pieghevole motorizzata Zehus
Airwheel R5, una pieghevole compatta e smart
Tern Vektron, l’elettrica pieghevole motorizzata Bosch più compatta
Tune-E-Bike Bernds, potenza elettrica per una pieghevole da 11 kg
Speciale pieghevole elettrica a CosmoBike
Bici pieghevole elettrica Quipplan: per tutti i giorni

Una bici pieghevole ripiegata su se stessa

La storia della bicicletta pieghevole: 137 anni e non sentirli

Come già detto, il primo dato ufficiale che può aiutarci a segnare la nascita della bicicletta pieghevole è il brevetto depositato da William Grout nel 1878, anche se data più importante è il 1896, anno in cui viene brevettata una bicicletta con telaio a diamante che può essere ripiegata nel mezzo di un asse verticale, il metodo che sarà poi utilizzato con maggiore frequenza in questo campo.

Inizialmente questo modelli di due ruote è poco più che una curiosità, ma trova già applicazione pratica con un cliente molto particolare, l’esercito. Sono tanti i committenti militari che, a inizio Novecento, sottoscrivono accordi di fornitura con varie case di produzione, basti ricordare che anche in Italia la Bianchì cominciò a fornire bici pieghevoli ai Bersaglieri nel 1912.

Si tratta ancora di mezzi molto ingombranti, ma per quanto riguarda il peso siamo invece vicini agli standard attuali: già all’inizio dello scorso secolo la bicicletta pieghevole girava intorno ai 14 chilogrammi e da allora, pur passando attraverso evoluzioni tecniche importanti, non è mai riuscita a dimagrire più di tanto…

Saltiamo qualche decennio, durante i quali comunque il mezzo continua a migliorare, in particolare per quanto riguarda le dimensioni delle ruote, e arriviamo a un altro decennio decisivo nella storia di questa bicicletta, gli Anni Sessanta.

Nella prima parte dei Sessanta c’è infatti maggiore interesse da parte del pubblico e, fra gli altri produttori, anche la Carnielli presenta, con buon successo, un modello di Graziella pieghevole.

Ma è l’Inghilterra che gioca il ruolo centrale in questi anni e la storia della bicicletta pieghevole è segnata da un nome importantissimo: Alex Moulton.

Questi progetta la Moulton Stowaway, ancora pesante e con ruote grandi ma dotata di telaio a cannone ultimo, rigido e divisibile e dotata di sospensione elastica piena con elementi in gomma: la bicicletta pieghevole diventa improvvisamente comoda, veloce e in grado di tenere la strada.

Grande successo, nome che ancora adesso è ritenuto fondamentale e garanzia di qualità, ma anche tante imitazioni di bassa qualità da parte di chi cercava di salire sul carrozzone del vincitore.

Arriviamo ai Settanta e bisogna ricordare almeno due altri grandi nomi: Harry Bickerton propone il suo modello con telaio in alluminio senza segni di saldatura, destinato a durare per una ventina d’anni, mentre Andrew Ritchie propone la sua Brompton, diffusa ancora adesso e ormai marchio storico.

Gli anni Ottanta, oltre a essere ricordati per la Dahon di David Hon che diventa in poco tempo un punto di riferimento assoluto, sono anche importanti perché è il decennio nel quale si consolida la diffusione della bici pieghevole.

Da lì in poi è una strada in discesa per questa due ruote così maneggevole, si assestano gli standard e i modelli e compaiono nuovi importanti player sul mercato: Heiko Müller e Markus Riese progettano Birdy, sempre in alluminio, e Joshua Hon, figlio di David, forte dell’esperienza della Dahon, fonda Tern.

Gli anni più recenti e vicini a noi sono caratterizzati da un forte impulso distribuito su vari fronti, dalla ricerca di nuovi materiali e metodi per far diminuire il peso fino allo sviluppo di metodi di ripiegatura sempre più veloci e funzionali. Nanoo e Mobiky sono due nomi decisivi per la bicicletta pieghevole del nuovo millennio.

La sfida del futuro? Sicuramente il settore delle e-bike pieghevoli.