Cicloturismo: un 2018 da record per l’Italia Alessio Valsecchi 14 Aprile 2019 Bike News Isnart-Unioncamere e Legambiente hanno presentato a Bike Summit 2019 il loro primo rapporto “Cicloturismo e cicloturisti in Italia” che contiene dati molto positivi per lo Stivale. Due gli aspetti più interessanti che emergono dal documento: il primo riguarda le presenze di cicloturisti registrate nel corso del 2018 fra strutture ricettive e domicili privati, che toccano quota 77,6 milioni, pari a circa l’8,4% del totale dei turisti presenti sul territorio italiano. L’altra cifra riguarda l’aumento del numero totale dei cicloturisti rispetto a cinque anni fa, che segna un ottimo 41% in più rispetto al 2013. Splende il sole sul futuro del cicloturismo in Italia. Bike Summit 2019 si è tenuto a Roma il 26 marzo scorso ed è nato grazie all’interesse e promozione di Unioncamere, Isnart, Lagambiente e LagamBici che, con la collaborazione di VeloLove Grab e Alleanza Mobilità Dolce, hanno dedicato una giornata di studi e workshop proprio sul tema della mobilità sostenibile e sui vari, promettenti progetti di ciclovie turistiche nazionali. Quel che è emerso dai lavori e dal report è un quadro al quale stiamo cominciando ad abituarci e che in sostanza fotografa un Paese dalle possibilità uniche in materia di cicloturismo, al momento ancora frenato dalla mancanza sia di una rete adeguata di ciclovie che, più in generale, di una diffusa sensibilità e cultura della bicicletta. Cicloturisti: da dove vengono e dove vanno Il rapporto fornisce molti dati interessanti, a prescindere dalla rilevanza della crescita generale del settore. Isnart ha suddiviso i turisti presi in esame in due tipologie: da un lato il “cicloturista” nell’accezione più stretta del termine e poi i “turisti ciclisti”. Viene visto come cicloturista chi utilizza la bicicletta tradizionale o l’ebike come mezzo principale di trasporto durante la sua vacanza, mentre i turisti ciclisti sono coloro che in occasione di una vacanza impiegano anche la bicicletta, portandola con sé o noleggiandola, ma utilizzando anche altri mezzi per spostarsi. Le cifre sono confortevoli in entrambi i casi: i cicloturisti “puri” sono stati 21,9 milioni, mentre i turisti ciclisti ben 55,7 milioni. Ci sono alcune sorprese a livello di provenienza dei cicloturisti interni, con la Campania in testa a fornire circa un quinto del totale, per essere quindi seguita da Lombardia e Lazio. Per quel che riguarda le presenze estere, abbiamo la Germania in prima posizione, seguita da Francia, USA e UK. Diverso il discorso per quel che concerne le mete di questi flussi a due ruote. È la Toscana la regione preferita dai cicloturisti, siano essi italiani o stranieri, seguita a ruota dall’Emilia Romagna. Quali sono le regioni italiane con il maggiore numero di cicloturisti? Quanto vale il cicloturismo? Legambiente ha calcolato che il PIB (Prodotto Interno Bici) italiano, grazie a questi dati positivi che segnano un aumento del 41% negli ultimi cinque anni, sia pari a 7,6 miliardi di euro all’anno, per salire a 12 miliardi come valore della “ciclabilità” del Bel Paese. A questo dato occorre accoppiare un’altra cifra positiva, quella riguardante la produzione di biciclette, che porta circa 1,3 miliardi annui a fronte di 1,7 milioni di unità vendute, sotto il segno di un export in continua crescita. Bike Summit 2019 ha permesso di fare il punto su cicloturismo, mobilità sostenibile e ciclovie. Cicloturismo: ora tocca alle infrastrutture A fronte di tutti questi segnali positivi e promettenti occorre registrare l’arretratezza italiana sia per quel che riguarda la cultura e diffusione della cultura ciclistica che per quanto concerne le infrastrutture, ma anche su questi fronti ci sono buoni motivi per sperare in miglioramenti futuri. L’Italia continua ad avere poche biciclette pro-capite (0,44 a 1, contro la media di 1 a 1 di Germania od Olanda) e rispetto al suo potenziale possiede una rete cicloviaria insufficiente. Si registra però un miglioramento e aumento della sensibilità nei confronti della mobilità sostenibile, così come si registrano importanti passi in avanti anche sul fronte del Codice Stradale, con riforme operate tenendo conto delle esigenze dei ciclisti. I trend in continua crescita del cicloturismo in Italia, confronto fra 2013 e 2018. E anche per le opere stradali il futuro sembra proporci una svolta positiva e decisiva: i più di 360 milioni di euro progressivamente investiti nel Sistema nazionale di ciclovie turistiche sono la linfa vitale che nei prossimi anni porterà a nuovi report positivi come questo. Il dossier Cicloturismo e cicloturisti 2019 è disponibile in consultazione e download presso il sito ufficiale di Legambiente.