Rendere l’e-bike più accessibile è possibile BiciLive.it 3 Marzo 2023 Bike News Articolo sponsorizzato Per proseguire i nostri approfondimenti nel supporto all’acquisto di e-bike abbiamo intervistato David Scampati, Responsabile mercato distribuzione Findomestic Banca. Findomestic Banca opera al servizio di oltre tre milioni di clienti, ai quali si rivolge per proporre soluzioni di credito, assicurative, di risparmio e di daily banking grazie a conti correnti dedicati. Presente in tutta Italia, Findomestic ispira la propria attività ai principi della Responsabilità Sociale, promuovendo un approccio al credito sostenibile e responsabile per sviluppare una relazione di lungo periodo con il Cliente, con i Partner e con tutti i suoi stakeholder. Partecipata al 100% da BNP Paribas Personal Finance, Findomestic è parte del Gruppo BNP Paribas presente in più di 70 paesi, con oltre 189.000 collaboratori, dei quali oltre 146.000 in Europa. Bicilive: Quali sono i vostri obiettivi per favorire la transizione ecologica e sensibilizzare ai temi dell’ecosostenibilità i vostri clienti? David Scampati: Per Findomestic e per il Gruppo BNPP di cui fa parte, il tema della sostenibilità e del positive impact è centrale: un pilastro fondante su cui da diversi anni ormai basiamo la nostra ragione d’essere. La nostra visione si fonda sulla convinzione che ognuno può e deve fare la propria parte e quotidianamente ci impegniamo affinché questa frase non resti solo un claim accattivante. Come società leader nel settore del credito al consumo riteniamo di avere un ruolo chiave da svolgere nell’accompagnare i nostri clienti verso modelli di consumo più responsabili e più sostenibili. Il fatto di essere una banca, e quindi non un’impresa produttrice, non vuol dire che non si possa dare un contributo importante al tema ambientale, anzi. Con un pizzico di orgoglio possiamo dire di aver sposato questa causa già da tempo, abbiamo redatto il nostro primo bilancio di sostenibilità 16 anni fa, quando l’attenzione su queste tematiche non era ancora così pervasiva. La sfida è quella di riuscire a trasmettere il nostro set di valori ai nostri clienti, in modo concreto e soprattutto coerente con il nostro modus operandi. È questa la chiave di volta, il passaggio fondamentale che consente di avviare un circolo virtuoso in grado di generare vantaggi per tutti gli attori coinvolti e il nostro obiettivo come azienda fornitrice di servizi è quello di sostenere e accompagnare i nostri clienti lungo questo sfidante percorso che ormai ci riguarda tutti: la transizione ecologica. Questo scopo non è perseguibile solo attraverso la proposizione di offerte e prodotti che hanno l’obiettivo di incentivare l’acquisto di beni ecologici, ma anche grazie a tutta una serie di servizi complementari, iniziative e accordi che aiutano a rendere i clienti più consapevoli e quindi più responsabili. A questo scopo, negli ultimi anni Findomestic ha avviato diverse partnership con alcune tra le realtà più innovative del panorama internazionale. Solo per citarne alcune, grazie all’accordo con TATE, giovane tech company che fornisce energia certificata 100% da fonti rinnovabili, i titolari del conto corrente possono beneficiare di offerte dedicate per le proprie forniture. Tutti i nostri correntisti inoltre possono scoprire e monitorare la propria impronta ecologica grazie alla funzione Carbon Footprint (frutto della collaborazione con la start up svedese Doconomy): grazie a questa è possibile calcolare l’impatto in termini di CO2 delle proprie spese e rendere così il proprio stile di vita sempre più consapevole. Chiaramente il nostro impegno non si esaurisce solo nel rapporto diretto che abbiamo con i nostri clienti ma si concretizza in tutta una serie di iniziative che coinvolgono tutti i nostri stakeholder, dai collaboratori, ai fornitori, ai partner commerciali. Bicilive: Avete partecipato all’edizione 2022 di e_mob in Piazza Duomo, pensate che eventi di questo tipo possano accelerare la “transizione” verso una nuova mobilità dolce? Cioè, facendo informazione e cultura, il pubblico è più incentivato a perseguire determinate scelte? David Scampati: Certo. Sicuramente tutto ciò che contribuisce a sensibilizzare sulla tematica si rivela utile in tal senso. Sono convinto che il primo passo verso il cambiamento sia rappresentato dalla consapevolezza e un consumatore adeguatamente informato non può che operare scelte più consapevoli. Tra l’altro non si parte da zero, nel senso che già prima della pandemia attraverso il nostro Osservatorio avevamo constatato un accrescimento della sensibilità degli italiani verso l’eco-sostenibilità; sensibilità che si è ulteriormente consolidata proprio a seguito degli anni pandemici: nonostante il contesto delicato e le difficoltà economiche con le quali hanno convissuto, e tutt’ora convivono diverse famiglie, la sensibilità verso l’ambiente non è diminuita anzi, per un italiano su tre è perfino aumentata. Evento Emob 2022 in Piazza Duomo a Milano. Sicuramente l’eco mediatica sulla tematica e i vari movimenti ambientalisti hanno contribuito a instillare nella mente delle persone questo tipo di pensiero ma secondo l’interpretazione del nostro Osservatorio può aver contribuito anche un altro fattore: soprattutto durante i vari lockdown, gli italiani hanno potuto sperimentare come alcune pratiche ecologiche, come la riduzione dei consumi energetici (o come l’andare a piedi piuttosto che in bici) corrispondano a pratiche economiche e che possano, dunque, garantire anche un risparmio. Questo senz’altro rappresenta un ulteriore incentivo ad adottare uno stile di vita virtuoso che vada a beneficio dell’ambiente ma anche del portafoglio. Bicilive: Venendo al più specifico settore ebike quali sono gli scenari che emergono dal vostro Osservatorio? Ad esempio, è vero che i prezzi elevati (per esempio i costi elevati delle ebike) limitano l’acquisto su larga scala di beni per la nuova mobilità? Si tratta di un dato che emerge dai dati delle vostre indagini? David Scampati: Secondo quanto emerso da una delle nostre ultime indagini, i beni “green” e quindi tutti quei beni prodotti e commercializzati nel rispetto dell’ambiente sono effettivamente percepiti dai consumatori come più costosi rispetto a quelli analoghi che non presentano queste caratteristiche. Nonostante ciò, e nonostante il contesto di crisi e galoppante inflazione, 7 italiani su 10 si dicono disposti a spendere anche di più pur di assicurarseli, anche se pochi (solo 1 su 10) sono disposti a spendere oltre il 10% in più. Insomma c’è la voglia di contribuire alla causa ambientale ma entro certi limiti; gli italiani non riescono a spingersi troppo oltre e a sostenere prezzi troppo maggiorati rispetto a quelli tradizionali. È importante quindi sostenere i consumatori offrendo soluzioni che possano avvicinarli ai beni “green” senza che il costo d’acquisto li spaventi o li inibisca. Bicilive: Considerato l’aumento dell’inflazione e la crescita generale dei prezzi, questo scenario impatta negativamente sui finanziamenti e la loro struttura o è una problematica che può essere “aggirata” senza difficoltà dalla finanziaria? E se il prezzo è un limite, quali sono gli strumenti per avvicinare il pubblico a questo acquisto? David Scampati: Riallacciandomi a quanto appena detto, per avvicinare i consumatori a questa tipologia di acquisti bisogna iniziare a ragionare in termini di “total cost” e quindi trasmettere ai consumatori le giuste informazioni che gli consentano di capire come un maggiore costo oggi si traduca in un maggiore risparmio futuro. Questo significa spostare le argomentazioni di vendita dal costo d’acquisto al costo di utilizzo mettendo in luce il potenziale risparmio sul lungo periodo. Un’altra soluzione è rappresentata proprio dal credito al consumo che consente di spalmare nel tempo una determinata spesa graduando lo sforzo nel tempo. Il credito al consumo, per sua stessa definizione, rappresenta una leva a sostegno dei consumi e viene percepito sempre più dai consumatori come uno strumento di cui servirsi per non intaccare i risparmi e per evitare di dover sostenere ingenti esborsi di denaro. Nel caso specifico dei beni ecologici, Findomestic, partendo proprio dalle analisi che abbiamo menzionato sopra e per andare incontro alle nuove esigenze dei consumatori, ha lanciato nel 2020 il Prestito Green: un’offerta di credito a tasso agevolato pensata per sostenere i clienti proprio in quelle scelte d’acquisto che aiutano a vivere in modo più responsabile e che, purtroppo, spesso non sembrano essere alla portata di tutti. Bicilive: Quali elementi culturali portano un nuovo standard di mercato come la quotazione dell’usato? David Scampati: Su questo aspetto merita una riflessione il contesto automotive. Il fatto che il mercato dell’usato guadagni preferenze tra i consumatori in un contesto di crisi economica e di crescita della sensibilità green non è una sorpresa né una novità. È normale che le famiglie, costrette a fare i conti con una flessione del potere d’acquisto in un contesto di difficoltà economiche e forti rincari dei prezzi, preferiscano orientarsi verso soluzioni di seconda mano. Non a caso, secondo una recente indagine del nostro Osservatorio, il 62% di chi ha acquistato beni usati in passato lo ha fatto proprio per risparmiare. Va detto, tuttavia, che “usato” oggi non è solo risparmio. A livello odierno l’usato assume sempre più nuovi significati e nuove sfumature. Sempre secondo il nostro Osservatorio, il 22% lo fa per allungare la vita ad un prodotto contribuendo alla causa dell’ecologia, il 23% per permettersi un bene di alta gamma altrimenti inaccessibile, il 24% per togliersi uno sfizio. E poi, se ci concentriamo sul mercato veicoli e in particolare su quello dell’auto, occorre sottolineare come il ricorso all’usato nell’ultimo periodo sia stato favorito dalla crisi dei semiconduttori che ha causato difficoltà di approvvigionamento per case automobilistiche e concessionari e di conseguenza forti ritardi nella consegna. Questo ha fatto sì che il cliente, davanti alla scelta se aspettare mesi e mesi per avere un veicolo nuovo oppure acquistarne uno usato in pronta consegna, spesso abbia optato per la seconda soluzione. Bicilive: Abbiamo visto che dalle analisi dell’Osservatorio di Findomestic la propensione verso l’acquisto di una ebike è in costante crescita. Quali canali sono preferiti dal cliente per avvicinarsi all’acquisto e che impatto avrà poter offrire all’utente una valutazione dell’usato o un programma di acquisto con valore garantito di ritiro? David Scampati: Dall’analisi delle intenzioni d’acquisto, che monitoriamo attraverso il nostro barometro mensile sulla propensione al consumo, emerge come l’interesse verso l’ebike si mantenga abbastanza costante: facendo riferimento all’ultimo anno 2022, la percentuale di chi si dichiara intenzionato ad acquistare una bici elettrica si assesta mediamente intorno al 10%. Questo significa che ogni mese un italiano su dieci dichiara di voler acquistare una bicicletta a pedalata assistita nell’immediato futuro. Ciò che abbiamo osservato, e che è anche facile attendersi, è una certa naturale stagionalità che vede aumentare la propensione all’acquisto di ebike dalla primavera in poi, complice il desiderio delle persone di trascorre più tempo fuori casa per godere della bella stagione. Il target che risulta essere più interessato è quello degli under 35, categoria anagrafica che in generale si mostra anche più attenta e più sensibile alle tematiche ambientali. Bicilive: Grazie David per queste risposte, restiamo in contatto per vedere l’evoluzione della transizione green, del mercato e i suoi risvolti nella società. David Scampati: Grazie a voi per l’intervista e buon lavoro.