Guida alla scelta delle maschere antismog per ciclisti Stefano Bogo 5 Dicembre 2016 Bike News Riprendiamo questo articolo pubblicato nel 2016 integrandolo con delle informazioni utili sul coronavirus. Se fino a qualche mese fa le mascherine, specialmente quelle antismog, erano usate dai ciclisti commuter per evitare l’inquinamento ambientale, nella situazione di emergenza odierna le mascherine FFP2 ed FFP3 si rivelano un dispositivo essenziale per chi abbia a che fare con persone infettate dal coronavirus o pratichi lavori che implicano la vicinanza con le altre persone. Il consiglio principale è tuttavia quello di evitare il più possibile le situazioni a rischio e restare a casa, come ribadiamo nell’articolo sulla bici e il coronavirus. Mascherine e coronavirus Quali sono le mascherine utili contro il coronavirus? Ovviamente non tutte le mascherine sono utili allo stesso modo contro il coronavirus. Le mascherine antipolvere, le mascherine per saldatori, quelle antismog e le FFP1 offrono soltanto una blanda protezione contro la diffusione del contagio da parte di persone malate. Solo i modelli FFP2 ed FFP3 di cui parliamo più sotto garantiscono una protezione davvero efficace a ridurre il rischio di contagio per se stessi e per gli altri (se applicate e usate correttamente e nel modello senza valvola). Le mascherine chirurgiche purtroppo non sono idonee per proteggersi nei confronti del coronavirus, trattandosi di particelle infettanti di dimensioni infinitesimali: stiamo parlando di 80-300 milionesimi di millimetro di grandezza. Se indossate, possono eventualmente diminuire il rischio di contagio verso gli altri. Inquinamento e ciclismo Tornando alle mascherine antismog, il problema dello smog e dell’inquinamento riguarda tutto l’anno ma è durante l’autunno e l’inverno che, a causa dell’accensione del riscaldamento domestico, questo si accentua e nei media rispuntano prepotenti parole come particolato e polveri sottili. Il ciclista urbano, tenace e preparato per proteggersi dalla pioggia autunnale, come può tutelarsi contro le sostanze inquinanti e nocive presenti nell’atmosfera? Il mercato offre diverse soluzioni ma prima di procedere all’acquisto la domanda che molti si pongono è: le mascherine antismog sono utili? Inquinamento atmosferico Prima di passare in rassegna le varie tipologie di mascherine antismog, è opportuno capire da che cosa ci debbano proteggere. Sentiamo spesso parlare di particolato, ma di che cosa si tratta? E a che cosa si riferiscono le sigle PM10 o PM2,5? Il particolato è l’insieme delle sostanze presenti nell’aria, sia solide sia liquide, il cui diametro sia compreso tra un milionesimo di millimetro e mezzo millimetro. Queste sostanze possono essere di origine naturale (pollini, polvere) o generate dall’attività umana (traffico, riscaldamento). I numeri affiancati alla sigla PM indicano la grandezza delle particelle del particolato: PM10 per le particelle tra i 10 e i 2,5 micrometri e PM2,5 per quelle sotto i 2,5 micrometri. Nel primo caso le particelle raggiungono naso e laringe e quelle sotto i 5 micrometri possono depositarsi nei bronchi polmonari. Le PM2,5 penetrano invece fino ai polmoni e possono immettersi nel sistema circolatorio. Oltre al particolato nell’aria sono presenti altre sostanze nocivo per l’uomo come il biossido di azoto, cancerogeno e dannoso per l’apparato respiratorio, e l’ozono. L’uso della maschera antismog è consigliato a coloro che trascorrono del tempo tra le vie cittadine: ciclisti, motociclisti e anche pedoni. Utilità ed efficienza filtrante delle maschere antismog Le mascherine antismog sono un filtro tra le sostanze nocive e l’apparato respiratorio e vengono classificate in base alla dimensione del diametro delle particelle che riescono a bloccare. In Europa le categorie sono tre e accanto a ognuna di esse riportiamo l’efficienza filtrante minima: FFP1 – 78%; FFP2 – 92% FFP3 – 98% In alcune maschere compare la sigla N95: utilizzata negli Stati Uniti, indica un valore minimo del 95%. La signa FFP sta per “Filtering Facepiece Particles”, che in italiano significa “Facciale filtrante contro le particelle”. Ogni tipologia di mascherina ha il proprio impiego e, ad esempio, quelle antismog non offrono protezione contro i gas nocivi oppure quelle “da ospedale” hanno la funzione di proteggere gli altri da ciò che espiriamo e non filtrano le sostanze presenti nell’aria. Come è fatta una mascherina antismog Le maschere contro l’inquinamento vengono usate da chi va in bicicletta o in scooter e si differenziano oltre che per la capacità filtrante, anche per altre caratteristiche quali la durata, l’utilizzo di carboni attivi, la presenza di valvole di esalazione e l’ergonomicità. Durata della maschera e dei filtri Esistono due macrocategorie di maschere anti-smog: con filtro intercambiabile usa e getta Le maschere dotate di filtro intercambiabile hanno una durata molto lunga ma per mantenere la loro efficacia è necessario sostituire il filtro quando necessario. Queste maschere sono realizzate con materiali resistenti e sono più ergonomiche. Generalmente nella parte superiore sono dotate di una placchetta in metallo per permettere di adattarsi al naso e al viso di chi le indossa. La durata del filtro è indicata nella confezione e, in alcuni casi, il filtro diventa nero man mano che lo si utilizza rendendo più evidente quando è il momento di sostituirlo. Chi acquista queste maschere deve inizialmente sostenere una spesa più ingente che però verrà ammortizzata con il costo più basso dei filtri. Queste maschere sono più curate dal punto di vista estetico ma, in certi casi, hanno lo svantaggio di essere più pesanti e di tenere troppo caldo. Le mascherine contro l’inquinamento si dividono in 2 grandi categorie: con filtri intercambiabili (costo 30-70 euro) e usa e getta (3-5 €). Le maschere usa e getta hanno una durata limitata a quella dell’efficacia del filtro ed è compresa tra le 10 e le 30 ore. Un ciclista che compia il tragitto casa-lavoro in mezz’ora potrebbe quindi usare la mascherina per circa un mese. Sono realizzate in materiali più leggeri ma molto spesso il lato estetico non è curato. Alcuni marchi producono queste mascherine come dispositivi di protezione individuale in ambito lavorativo e vengono vendute in confezioni da 20-30 maschere a un prezzo molto competitivo. Carboni attivi Le maschere possono avere il filtro a carboni attivi: questa caratteristica non è legata alla capacità filtrante ma permette di trattenere alcune sostanze ed è utile soprattutto contro i cattivi odori. Valvole di esalazione o espirazione La presenza di una o più valvole di esalazione ha i seguenti pregi: permette una più facile respirazione, facilitando le persone soggette a problemi respiratori o che soffrono di asma; migliora la fuoriuscita dell’aria calda, garantendo un miglior benessere e diminuendo la possibilità che si formi condensa sugli occhiali. Stringinaso Per mantenere alta l’efficacia della mascherina è necessario che si adatti perfettamente al viso e uno dei punti in cui è più difficile farla aderire è in prossimità del naso. Molte mascherine sono dotate di una placchetta di metallo o comunque di un materiale duro ma deformabile così da poterle piegare secondo la forma del proprio naso. Come indossare la mascherina antismog Per proteggerci dall’inquinamento la mascherina anti-particolato deve essere indossata correttamente e deve aderire il più possibile al nostro viso in maniera tale che tutta l’aria che respiriamo passi attraverso il filtro. In commercio esistono diverse tipologie di maschera, da quelle più avvolgenti a quelle dotate di uno o più elastici da far passare dietro la nuca. Prima di indossare la mascherina è necessario leggere le istruzioni presenti nella confezione così da massimizzarne l’efficacia. La barba lunga può non far aderire la mascherina facendo diminuire l’efficacia. I filtri, ossia la parte fondamentale della mascherina, sono molto delicati e vanno riposti in un luogo pulito e asciutto. Nel caso in cui si acquisti una confezione con molte mascherine o diversi filtri di ricambio, è opportuno tenerli sigillati fino al momento dell’utilizzo. Le maschere dotate di valvole di esalazione facilitano la respirazione e impediscono l’appannamento degli occhiali. La barba invece può far diminuire l’efficacia filtrante della mascherina. Dove acquistare le maschere anti-smog e prezzi Le maschere contro l’inquinamento si trovano facilmente in molti store online o nei negozi fisici. Chi scelga la seconda opzione si può rivolgere a punti vendita di biciclette o di accessori per moto e scooter. Le maschere usa e getta si trovano anche in alcune ferramenta e in negozi per il fai dai te; in questo caso si tratta di prodotti concepiti per un uso in ambito lavorativo ed è quindi opportuno verificare le caratteristiche del filtro e la vestibilità. Per quanto riguarda le maschere con filtro intercambiabile, il prezzo minimo si aggira sui 30 euro per quelle più semplici e può raggiungere i 60-70 euro per le soluzioni più ricercate dal punto di vista del materiale e del design e dotate di filtro di esalazione, carboni attivi e stringinaso. Solitamente nella confezione sono già presenti 2-5 filtri intercambiabili che poi andranno acquistati separatamente a un costo che mediamente si aggira dai 2 ai 5 euro a filtro. Questi non sono universali e sono utilizzabili solamente per le maschere di una data marca o specificatamente per un singolo modello. I filtri per alcuni modelli possono arrivare a costare anche 15-20 euro l’uno. Le maschere usa e getta hanno un costo dai 2 ai 6 euro a seconda della presenza delle valvole di espirazione, del materiale e dell’ergonomicità. Questa tipologia viene spesso venduta in pack da 10-15 filtri. Problematiche relative all’uso della mascherina Le principali problematiche rilevate dall’uso in bicicletta sono 3: soprattutto in estate: sensazione di caldo minore facilità di respirazione appannamento degli occhiali Il primo caso è relativo a una sensazione personale e ognuno dovrà trovare tra il vasto assortimento di mascherine quella a lui più congeniale. Il problema del “caldo” diventa poi un vantaggio in inverno quando la mascherina diventa una protezione anche dal freddo. Chi soffra di asma o porti gli occhiali dovrebbe orientarsi verso una mascherina dotata di valvole di espirazione che garantiscono una respirazione migliore e limitano l’appannamento. Per questo problema è importante verificare che il posizionamento della valvola sia ben congegnato e l’aria che esce dalla valvola non finisca verso gli occhiali. L’utilizzo della mascherina anti-particolato può far riflettere gli automobilisti su quanto l’aria sia inquinata a causa del traffico. Alcune ricerche dimostrano che gli automobilisti all’interno del loro abitacolo respirano più sostanze inquinanti rispetto a chi vada in bicicletta o in moto. Sia vero o meno, la redazione di urban.bicilive.it consiglia a chi si muove in città con la bici di usare le mascherine antismog; se foste scettici, vi garantiamo che dopo averle provate vi renderete conto di quanto il livello di inquinamento in città sia alto, di come l’aria delle metropoli “puzzi” e sia piena di sostanze nocive per la nostra salute. Consigliamo la maschera non soltanto a chi vada in bicicletta ma anche a chi si muova in scooter o in moto e anche a chi percorra lunghi tratti a piedi in zone trafficate. Le mascherine anti-particolato hanno inoltre una funzione “psicologica”: alle persone e agli automobilisti che vedono un ciclista che indossa la mascherina viene passato il messaggio che l’aria è inquinata e potrebbero essere invogliati ad adottare un comportamento più rispettoso dell’ambiente come usare i mezzi pubblici e scegliere la bici nel tragitto casa-lavoro.