Mobilità sostenibile: come si stanno muovendo le grandi città italiane? Pietro Franzese 18 Agosto 2020 Bike News Bonus mobilità, negozi di biciclette presi d’assalto e tanta voglia di muoversi, pedalare e fare sport. Le grandi metropoli Italiane sono alle prese con una nuova e inaspettata (fino a pochi mesi fa) voglia di spostarsi in bicicletta! Complici i mesi di lockdown passati in casa e la possibilità di uscire nuovamente all’aperto in concomitanza con le belle e lunghe giornate estive, sempre più italiani stanno scegliendo la bicicletta e gli altri mezzi di mobilità leggera (monopattini elettrici in primis) come mezzo di trasporto. Che sia per andare a lavoro, fare attività fisica o semplicemente per spostarsi, gli italiani sembrano davvero innamorati della bicicletta, ma non è tutto. Grazie al Decreto Rilancio e agli incentivi per le bici il Governo italiano, per la prima volta nella storia, ha messo sul campo delle decise e precise proposte per incentivare la mobilità sostenibile. Oltre al famoso bonus mobilità, che garantisce a chi vive in prossimità o in grandi città di acquistare un nuovo mezzo a prezzi vantaggiosi, sono tante le novità nel Codice della strada a favore dei ciclisti. Le grandi novità sono la corsia ciclabile e la “casa avanzata” che a poco a poco hanno iniziato a comparire nelle nostre città. Ma andiamo a vedere come si stanno comportando le grandi metropoli italiane e come stanno affrontando il tema della mobilità sostenibile a due mesi dalle novità introdotte nel Decreto Rilancio e nel Codice della strada. Corsia ciclabile realizzata nel 2020 a Milano in Via Carducci. Roma La “Città Eterna” viene spesso presa ad esempio come la città dove sia impossibile andare in bicicletta oppure realizzare progetti di mobilità sostenibile. Eppure sembra che qualcosa stia cambiando! In seguito all’annuncio in pompa magna della giunta capitolina di realizzare 150 km di piste ciclabili sono iniziate a comparire corsie ciclabili un po’ in tutta la città. Il progetto più grande intrapreso è sicuramente quello della corsia ciclabile lungo la Tuscolana, che con più di 2 km di tracciato fa capire che la città di Roma ha intenzioni serie. Da menzionare inoltre: La ciclabile della Magliana (con la stesura della nuova segnaletica già iniziata) La stesura di nuovi attraversamenti pedonali e rinnovamento delle ciclabili sul lungo Tevere La nuova fitta rete si corsie ciclabili nel municipio II con il collegamento tra viale Tiziano, viale De Coubertin al Villaggio Olimpico e viale maresciallo Pilsudski La pista che collegherà il quartiere Prati al Flamini quasi ultimata La trasformazione di San Giovanni con la creazione di un’isola pedonale nel cuore del quartiere Insomma la città di Roma sta veramente lavorando sodo e sono tante le nuove corsi e percorsi pedonali che i romani potranno apprezzare nei prossimi mesi. Le premesse ci sono tutte, saranno rispettate? Una donna nel 2020 che pedala per il centro di Roma con il figlio. Milano La capitale economica del paese negli anni ha saputo trasformarsi e innovarsi, attirando su di sé le attenzioni degli investitori di mezzo mondo. Ma come si sta muovendo per incentivare la mobilità sostenibile? Il sindaco Sala ha annunciato ad aprile un piano straordinario di potenziamento delle piste ciclabili già esistenti e ulteriori 35 km che verranno realizzati prima della fine dell’anno. E così sembra essere vista la realizzazione a tempo record di quella che è diventata il simbolo della nuova mobilità in città e in Italia: la corsia ciclabile di Corso Venezia. La nuova corsia ciclabile non solo si snoda dal centro storico (San Babila) fino a piazzale Loreto con un percorso di 2,4 km già ultimato, ma è anche corredata di case avanzate per permettere ai ciclisti urbani di partire agli incroci in una posizione di sicurezza. Il progetto finale è molto ambizioso e vuole ricalcare in superficie il percorso della linea M1 che da Sesto San Giovanni porta appunto fino a centro, per un totale di circa 8 km. Gli altri percorsi puntano invece a connettere i percorsi ciclabili già esistenti, creando una rete interconnessa e più sicura per spostarsi in città. In particolare sul sito del comune di Milano sono indicati: Viale Certosa (3,2 km) Viale Zara (4,0 km) Faenza – Famagosta – Cermenate (2,6 km) Legioni Romane – Berna – Zurigo (1,8 km) Un piano di mobilità sostenibile più timido rispetto a Roma, ma al quale va aggiunto il potenziamento dei monopattini in sharing e la possibilità per le attività milanesi di realizzare dei parklet, ovvero tavoli e panchine nei parcheggi davanti ai negozi, spazi ricavati da quelli per la sosta delle auto e trasformati in aree con tavolini, panchine e giochi per bambini. Girando in bicicletta in città se ne vedono davvero tanti di questi nuovi spazi di condivisione e vivendo in città posso affermare con certezza che il numero dei ciclisti è notevolmente aumentato rispetto ai livelli pre-COVID. Che sia la volta buona? Bici elettriche del Comune di Milano noleggiabili per girare in città. Torino Anche “la città dell’auto” sta facendo molto per migliorare la mobilità sostenibile con nuovi corsie ciclabili, case avanzate e “aree 30” nei propri controviali. Torino si è mossa in fretta realizzando la prima casa avanzata d’Italia e posizionando la segnaletica orizzontale su corso Francia, da piazza Bernini verso Collegno, nei primi controviali a “priorità ciclabile” d’Italia. Record davvero niente male, ma in concomitanza con questi lavori sono iniziate le prime polemiche. Alcuni cittadini si sono lamentati del fatto che questa soluzione sia pericolosa per i ciclisti, che si troverebbero a condividere lo spazio con le auto e i numerosi bus di linea che passano nei controviali della città. Questo è un metodo che invece secondo gli attivisti per una città più a misura di bici di BikePride Torino non può che fare bene, perché permette agli automobilisti a condividere lo spazio con chi si sposta in bicicletta e quindi imparare a prestare più attenzione alla loro presenza. Da ultimo, questa è la migliore soluzione per i residenti, perché grazie alla condivisione degli spazi non si tolgono parcheggi, che in una grande città come Torino sono sempre scarsi. Non dimentichiamoci poi della diffusione graduale in tutta la città delle case avanzate, che garantisce ai ciclisti di non respirare i gas di scarico e di procedere più sicuri agli incroci. L’obiettivo finale della giunta comunale è realizzare 95 chilometri di nuove piste ciclabili, bike lane e controviali condivisi, ma anche ciclo-stazioni, stalli di sosta con archetti per le biciclette private e aree per i mezzi in sharing, biciclette e monopattini. Torino sembra partita in quarta e punta sulla condivisione degli spazi. Riuscirà la “città dell’auto” a cambiare marcia e svoltare verso una mobilità più sostenibile? Servizio di bike sharing di Torino per pedalare nella città. State sintonizzati per i prossimi articoli come questi su urban.bicilive.it e diteci la vostra nei commenti!