Northvolt presenta la prima batteria NMC realizzata con il 100% di materiale riciclato Emanuele Peri 2 Dicembre 2021 Bike News La transizione ecologica nel mondo dei trasporti continua a compiere passi da giganti. Attraverso il suo programma di riciclaggio “Revolt”, che ha come obiettivo annuale quello di recuperare 125.000 tonnellate di batterie, la società svedese Northvolt ha annunciato di essere riuscita a realizzare la prima batteria NMC, costruita dunque con Nichel, Manganese e Cobalto, utilizzando il 100% di materiale riciclato per la cella. Per chi non la conoscesse, Northvolt è un’azienda fondata a Stoccolma nel 2015 dall’ex dirigente Tesla, Peter Carlsson. Questo eccellente risultato è il frutto anche del prestito da 350 milioni di dollari ricevuto dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e garantito dal Fondo Europeo per gli investimenti strategici, che è stato presto riversato per la costruzione della gigafactory Northvolt Ett a Skellefteå, presto unita all’impianto Northvolt Labs di Västerås. Altra parte di quel denaro sarà invece destinata a un impianto di riciclaggio su larga scala la cui costruzione dovrebbe vedere l’inizio nel primo trimestre del 2022 e le operazioni nel 2023. Questo stabilimento servirà per accogliere batterie di veicoli elettrici a fine vita (e non solo), ma anche scarti di produzione dello stabilimento Northvolt Ett. Molto interessanti i dati forniti dall’azienda svedese sulle prestazioni elettrochimiche della batteria che risulterebbero essere completamente alla pari con le celle realizzate da materiali appena estratti. Da non dimenticare poi che il processo di riciclo si basa su un trattamento idrometallurgico a bassa energia che utilizza una soluzione acquosa per isolare i metalli e separarli dalle impunità. Il risultato? Una batteria ecologica ed energicamente ed economicamente sostenibile. Chiare le parole di Emma Nehrenheim, direttrice ambientale di Northvolt e responsabile del programma di riciclaggio Revolt, che parla di una chiusura del cerchio sulla produzione di batterie e del mito sfatato secondo cui non esisterebbero alternative sostenibili ed ecologicamente preferibili alla tradizionale estrazione di materie prime per la realizzazione delle stesse. Sempre la Nehrenheim continua ad argomentare i vantaggi del progetto Revolt, spiegando che il processo di riciclaggio permette il recupero del 95% dei metalli presenti in una batteria, mantenendo il livello di purezza pari a quello del materiale vergine fresco e appena estratto. L’obiettivo che l’azienda scandinava si è posto da qui in avanti è l’aumento della capacità di riciclaggio in previsione dei futuri volumi di batteria che lo richiederanno. Inoltre, entro il 2030, Northvolt si impegna a produrre celle con il 50% di materiale riciclato. Per dare l’impressione di quanto Northvolt tenga a incrementare la sua produzione, basta prendere i progressi fatti in questi ultimi due anni. Nel 2019, quando fu lanciato il programma Revolt, l’obiettivo era quello di riciclare circa 100 tonnellate annuali di batterie. Oggi l’asticella si è alzata a 125.000 tonnellate, circa 30 GWh di produzione di batterie all’anno. Infine, considerando che entro il 2030 circa 250.000 tonnellate di batterie raggiungeranno la fine del loro ciclo di vita solamente in Europa, Northvolt ha in mente di recuperare, oltre ai componenti chimici delle celle, anche altri elementi come rame, alluminio e plastica per re-immeterli nei cicli produttivi dell’impianto. Se riuscirà nel suo intento, Revolt Ett diventrebbe lo stabilimento di riciclaggio di batterie più grande in Europa, l’unico in tutto il continente capace di riciclare anche litio oltre a nichel, manganese, cobalto e altri metalli. Fonte: RechargeNews.com