Nel mondo in cui viviamo, i cambiamenti sono all’ordine del giorno e per riuscire a stare al passo con i tempi si è costretti ad aggiornarsi e a proporre soluzioni innovative che abbraccino le esigenze del momento.

Per tale motivo e soprattutto considerando che le nostre città stanno cambiando velocemente indirizzandosi verso un’impronta più green, quest’oggi su BiciLive.it abbiamo deciso di parlarvi di una nuova figura professionale che tocca da vicino il settore della mobilità e in particolare quello ciclistico.

Stiamo parlando del promotore della mobilità ciclistica, un esperto del settore che già da qualche anno si occupa di valorizzare e promuovere le reti ciclistiche urbane e territoriali, con lo scopo di consentire a tutti di scoprire città e territori italiani in sella a una bicicletta o a una ebike.

Ciclisti a spasso lungo una pista ciclabile

Chi è il promotore della mobilità ciclistica?

Per rispondere a questa semplice (e lecita) domanda dobbiamo partire dalla recente legge quadro sulla mobilità ciclistica e dalla crescente voglia e consapevolezza di voler vivere in un mondo più pulito e più ecosostenibile.

Le nuove proposte di reti ciclabili, le strade scolastiche, il Bonus Mobilità e tutte le iniziative che ogni giorno vengono suggerite e messe in atto per rendere più vivibili e meno inquinate le nostre città, hanno portato a rivalutare la bicicletta facendola diventare elemento di interesse da parte di Comuni, Regioni, Ministri e Ministeri.

Per tale motivo si è reso necessario affidarsi a una figura esperta del settore che possa consigliare e affiancare gli amministratori pubblici nelle scelte relative alla mobilità ciclistica, così come possa aiutare promuovere iniziative di cicloturismo e di valorizzazione del territorio mediante l’uso di una bici, muscolare o elettrica.

Ecco quindi che il promotore della mobilità ciclistica può essere definito come una figura professionale nuova e creativa, capace di far valere le proprie competenze per programmare e progettare azioni di intervento relative alla mobilità ciclistica urbana e al cicloturismo.

Cartello stradale che segnala una pista ciclabile

Le competenze del promotore della mobilità ciclistica

Come abbiamo detto, questa figura sfrutta le sue competenze per valorizzare e promuovere la mobilità ciclistica sotto diversi punti di vista. Tali competenze non sono limitate a una singola disciplina ma sono fortemente caratterizzate da una multidisciplinarietà che consente all’esperto di scegliere con cura, considerando in dettaglio tutti gli aspetti in gioco.

Le competenze del promotore della mobilità ciclistica possono quindi essere suddivise principalmente in tre grandi categorie.

Le competenze di tipo tecnico riguardano da vicino il Codice della strada e la pianificazione di percorsi e piste ciclabili così come delle Zone 30. Altri aspetti di carattere tecnico sono legati ai principi generali e specifici della mobilità urbana, ai servizi integrativi della rete ciclabile, all’utilizzo della bicicletta e al suo impatto con l’ambiente.

Tra le varie competenze tecniche la più importante è però quella relativa all’esperienza personale diretta, la quale è incentrata sui sistemi di mobilità ciclistica (e sui relativi servizi) sia in ambio urbano che extraurbano, sia per motivi di cicloturismo che per spostamenti quotidiani.

Per avere una visione più ampia di questa casistica, il promotore della mobilità ciclistica studia con particolare attenzione i contesti europei più evoluti e cerca di applicarli con le dovute modifiche all’ambito territoriale in cui opera.

La seconda grande competenza di questa nuova figura professionale è di tipo gestionale e commerciale. Ciò significa che l’esperto ha un forte background legato al cicloturismo e ai relativi servizi.

Dal punto di vista gestionale e commerciale l’esperto ha una preparazione che gli permette quindi di pianificare e organizzare i percorsi cicloturistici, di redigere piani di segnaletica specifici e di sviluppare strategie di marketing per la promozione del cicloturismo e di tutte le attività economiche a esso collegate.

Il terzo aspetto è invece di tipo formativo e comunicativo. In questa categoria di competenze rientrano tutte le tecniche di comunicazione e marketing a mezzo di diversi strumenti (carta stampata, filmati, spazi pubblicitari, internet, social) e la capacità relazionale con soggetti pubblici e privati, la quale ha lo scopo di favorire collaborazioni specifiche e di fare rete.

Ciclisti si spostano per la città percorrendo una pista ciclabile

Gli sbocchi professionali del promotore della mobilità ciclistica

La nuova figura professionale deve quindi essere in grado di fare da raccordo tra diverse figure che ruotano attorno al settore della mobilità ciclistica come pianificatori, progettisti, operatori turistici, pubbliche amministrazioni e tanti altri.

Avendo come scopo quello della promozione della mobilità ciclistica urbana e territoriale, il nuovo esperto non può improvvisarsi tale, ma deve seguire un corso specifico che gli permetta di acquisire tutte le suddette competenze.

Attraverso la formazione in aula e sul campo e tramite una serie di approfondimenti multi e interdisciplinari, il promotore della mobilità viene formato per avere una visione a 360° del settore.

I contenuti dei corsi per la formazione del promotore della mobilità ciclistica infatti si occupano di diversi aspetti come ad esempio: promozione dell’utilizzo della bicicletta o dell’ebike per spostamenti urbani e per cicloturismo, pianificazione e progettazione, sicurezza stradale, comunicazione, marketing, turismo, salute e stili di vita.

Una volta terminati gli studi la figura professionale potrà quindi occupare diverse posizioni, sia in ambito pubblico che privato.

Gli sbocchi professionali nel settore pubblico sono legati alla promozione di pratiche di cicloturismo e di una mobilità ciclistica basata su uno stile di livello europeo. Per tale motivo si crede che le diverse amministrazioni, sia locali sia regionali che nazionali si doteranno di appositi uffici di direzione generale della mobilità ciclistica.

In tal senso il promotore della mobilità si andrà a inserire all’interno di questo contesto per pianificare e progettare gli interventi di nuova costruzione e manutenzione delle infrastrutture ciclabili e dei servizi annessi, per individuare i fondi e le priorità da finanziare, per promuovere la nuova rete ciclabile (o anche quella già esistente), così come per educare i cittadini al corretto utilizzo dei servizi.

Gli sbocchi professionali privati sono più che altro collegati alla promozione cicloturistica dei territori attraverso lavori di marketing e comunicazione oltre all’educazione della fruizione dei servizi, ma può esserci anche l’opportunità di lavorare alla progettazione e alla manutenzione di infrastrutture per la mobilità ciclistica.

Ciclista urbano si sposta per la città usando una pista ciclabile

Come abbiamo visto quindi il promotore della mobilità ciclistica giocherà un ruolo chiave per lo sviluppo e la valorizzazione di questo settore, sia esso pubblico o privato. Il suo contributo sarà particolarmente utile sia in contesto urbano che extraurbano ma anche in ottica di promozione di percorsi cicloturistici.

A livello nazionale e locale è infatti cresciuta la consapevolezza della necessità di scegliere con accuratezza gli interventi di pianificazione e progettazione delle reti ciclabili. Inoltre si è capito che i programmi di sviluppo territoriali basati sul cicloturismo e sulla sua economia sono importanti e meritano di essere affrontati meglio e più dettagliatamente.

Anche le azioni culturali e i festival della bicicletta non possono essere trascurati perché sono l’occasione migliore per coinvolgere da vicino tutti i cittadini e le figure operanti nel settore.

Il promotore della mobilità ciclistica riesce quindi a muoversi in tutti questi ambiti per favorire l’utilizzo della bicicletta in modo più sicuro, per cambiare lo stile di vita delle persone e provare ridurre gli effetti dei cambiamenti climatici.

Portando nel territorio soluzioni anche già collaudate e funzionanti di altri Paesi europei più “ciclisticamente avanzati”, il nuovo esperto sfrutta le proprie competenze per fare tutto ciò e può quindi trovare lavoro in una delle tante aree appena descritte.

Il corso di promotore della mobilità ciclistica

Il corso di promotore della mobilità ciclistica

Il promotore della mobilità ciclistica è una nuova figura professionale che non viene formata tramite altri corsi di studio come potrebbero esserlo ingegneria o architettura. In queste discipline infatti vengono dedicate solo poche ore alla tematica della mobilità ciclistica, la quale come abbiamo visto merita di essere approfondita.

Per tale motivo è stato creato un corso post-laurea ad-hoc, denominato “Corso di Perfezionamento e di aggiornamento professionale in Esperto Promotore della Mobilità Ciclistica”. Esso è organizzato dall’Università di Verona in collaborazione con FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) e patrocinato da ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani).

Grazie all’esperienza dell’ingegner Marco Passigato, Coordinatore Didattico del corso e già Mobility Manager dell’Università nonché promotore esperto della mobilità ciclistica e di tutti i docenti coinvolti, il Corso Esperto Promotore Mobilità Ciclistica è già arrivato alla sua ottava edizione.

Per l’anno 2021 sarà erogato in modalità online per permettere a chiunque di frequentare il corso con maggior facilità. Esso sarà suddiviso in lavoro in aula virtuale (42 ore) e lezioni in presenza di lavoro sul campo (4 giornate).

I crediti universitari corrispondenti a tale corso sono 13 CFU e non ci sono requisiti di accesso particolari per questo corso post-laurea: chiunque in possesso di laurea o diploma può partecipare.

Per maggiori informazioni sui costi, sui posti disponibili, sul programma specifico e sugli orari delle lezioni del corso di promotore della mobilità ciclistica, vi consigliamo di visitare il sito internet dell’Università di Verona.

A proposito dell'autore

Un giovane comasco con il cuore diviso tra mountain bike, che pratica per diletto nel tempo libero, e la corsa su strada, che ama seguire in TV e dal vivo. La passione per la prima nasce per amore della natura, la seconda grazie ad un nonno tifoso sfegatato del Pirata.