Testo e foto di Matteo Cappè - Foto action di Luca MasseriniTest monopattino elettrico Egret One V3 Matteo Cappè 16 Agosto 2015 Test Test monopattino elettrico Egret One V3 Materiali9 Costruzione8 Qualità/Prezzo8 Maneggevolezza8.5 Performance8.5 Comfort6.5Infowww.my-egret.com/enPrezzo: 1.199,00 euro8.1Il nostro votoVoti lettori: (2 Voti)8.1Il monopattino elettrico Egret One V3, testato dalla redazione di Urban.BiciLive.it, ci ha stupiti per la qualità costruttiva e le prestazioni del motore e della batteria. Ha la stessa forma di un monopattino e le dimensioni sono di poco superiori rispetto a un monopattino per adulti, ma non si usa in maniera tradizionale, cioè spingendo coi piedi. Egret One è un monopattino elettrico sviluppato dall’azienda di Amburgo Walberg Urban Electrics GmbH. Si avvia semplicemente premendo la leva di accelerazione e permette di raggiungere una velocità massima di 20 km/h per il modello base Egret One V3 (che abbiamo avuto in test) e 35 km/h per il modello Egret One S. Per una questione di sicurezza, il monopattino parte solo se si applica una leggera spinta, evitando così partenze accidentali. La sua autonomia, in base al modello, è di 25 km o 20 km. Normative: cosa dice il Codice della Strada Chi sia interessato solo al test del monopattino elettrico può saltare questa parte, ma credo sia doverosa una nota sul Codice della Strada a riguardo dei monopattini (tradizionali ed elettrici) e soprattutto una breve riflessione sul potenziale di questo mezzo, a mio avviso “incompreso”. Il monopattino viene considerato dal Codice della Strada un “acceleratore di velocità”, come lo sono ad esempio gli skateboard o i pattini, e non può circolare sulle strade. L’uso è possibile sui marciapiedi, solo se si procede a velocità modeste, evitando inutili pericoli e incidenti. Analizzando l’Art. 3 del Codice della Strada, il monopattino non viene indicato come un mezzo che possa circolare sulle piste ciclabili; queste sono infatti esclusive delle bici e dei pedoni. Allora dove può circolare il monopattino? Sulle strade private, non regolamentate dal Codice della strada. Sul sito di Egret One e sul manuale di istruzioni infatti è specificato che “l’uso di questo prodotto è vietato sulle strade pubbliche, può essere utilizzato soltanto su proprietà private o aziendali”. Per il monopattino elettrico la normativa italiana è ancora più “restrittiva”. Infatti questo veicolo raggiunge una velocità maggiore dei 6 km/h e, secondo la Direttiva 2002/24/CE, tutti i mezzi che superano questa velocità devono essere omologati come un qualsiasi veicolo a motore. Il monopattino: questo incompreso Uso personalmente il monopattino da diversi anni, soprattutto per spostamenti sotto i 5 km. Lo uso ad esempio per accompagnare mia figlia a scuola (da quando aveva circa 4 anni e anche attualmente che ha raggiunto i 6 anni) oppure quando vado in centro in metropolitana. È rapido, poco ingombrante, quando arrivi a un appuntamento non devi parcheggiarlo o legarlo, lo puoi lasciare sotto il tavolo o addirittura sotto la sedia o chiedere al cameriere o alla segretaria di metterlo in un ripostiglio. Il monopattino elettrico Egret One V3 testato dalla redazione di Urban.BiciLive.it. Siamo convinti che sia il momento di considerare anche il monopattino come un’alternativa per la mobilità urbana. Utilissimo quando sono costretto a parcheggiare l’auto lontana a dove devo recarmi, con il monopattino si percorrono 2 km in pochissimo tempo. È un mezzo incompreso: ne vedo pochissimi in città (vivo a Milano), l’opinione di molti è che il monopattino sia un “giocattolo per ragazzini” e non un mezzo con cui spostarsi rapidamente, facilmente e in modo ecologico. Nessuno ne parla o lo promuove. Lo stesso Florian Walberg, ideatore e CEO della Walberg Urban Electrics GmbH, dichiara: “Non ci limitiamo allo sviluppo di un prodotto. Il nostro obiettivo è aumentare la consapevolezza dei consumatori sul trasporto del futuro”. Egret One V3: come è fatto Il monopattino in test è il modello Egret One V3, in gamma esiste anche il modello Egret One-S, più veloce ma con meno autonomia, infatti questo “fratello maggiore” raggiunge i 35 km/h e ha un’autonomia di 20 km, pesando un kg in più. CARATTERISTICHE DEL MODELLO EGRET ONE V3 TESTATO Velocità massima: 20 km/h (confermati abbondantemente dal test) Autonomia: circa 25 km (confermati abbondantemente dal test) Tempo di ricarica: circa 4 ore effettivi Carico massimo: 120 kg Peso: 15 kg Potenza motore: 250W Tipo di batteria: LiFePo4, 36V 8Ah Dimensione ruote: 160 x 48 mm Dimensione aperto: 97 x 56 x 117 cm Dimensione ripiegato: 93 x 14 x 30 cm Materiale di costruzione: lega di alluminio L’Egret One ha le sembianze di un monopattino tradizionale, possedendo una pedana di appoggio robusta e resistente. Tutto il corpo dell’Egret One è realizzato con una lega di alluminio utilizzata anche nel settore aeronautico per mantenere una maggior leggerezza, pur non pesando poco; 15 kg per un mezzo del genere possono essere impegnativi, soprattutto se penso a una ragazza che deve portarlo in metropolitana o al 4° piano senza ascensore (per darvi un’idea, 15 kg corrispondono a 10 bottiglie d’acqua da 1,5 litri, cioè quasi due casse d’acqua). A parte questa nota sul peso, l’Egret One V3 è un mezzo ben fatto, in cui ogni dettaglio è stato studiato a dovere; toccandolo e usandolo dà la sensazione di essere un prodotto robusto, efficiente e affidabile e confermo che dopo averlo utilizzato per quasi un mese, lo è. Dal manubrio ai meccanismi per ripiegarlo, l’Egret One è curato in ogni minimo dettaglio: dall’inserto per migliorare il grip sulla leva del freno all’impermeabilità (ad esempio quando si attraversa una pozza d’acqua o l’asfalto dopo un acquazzone): non è progettato per l’utilizzo sotto la pioggia ma resiste agli schizzi. La batteria trova sede nella pedana mentre il motore è integrato nella ruota posteriore. È dotato di un freno che, quando viene azionato, ricarica la batteria. La possibilità di estendere l’altezza del manubrio non solo permette di ripiegarlo, ma offre l’opportunità di farlo utilizzare sia dagli adulti sia dai bambini; sì, l’ho fatto provare anche a Teresa, mia figlia che vedete in foto e che ha 6 anni. Dopo un attimo di incertezza ha capito come si deve modulare l’acceleratore e si è divertita un sacco sulle piste del parco. Posso dire con tranquillità che è molto facile da utilizzare, a prova di bambino. Egret Ona V3: come funziona Sembra un monopattino standard, vero? Ma non si usa come un monopattino, funziona in tutt’altro modo: bisogna darsi una leggera spinta in avanti e poi si sale, si tira la leva dell’acceleratore sulla destra (ridimensionata rispetto alla leva del freno) e il monopattino Egret One V3 inizia a compiere il suo dovere. Tenendo la leva premuta, il monopattino elettrico Egret One V3 procede progressivamente fino a raggiungere i 20 km/h (se devo dire la verità credo che vada più veloce di 20 km/h, raggiungendo all’incirca i 25 km/h). Non serve spingere ancora con le gambe, si procede solo premendo l’acceleratore. Per fermarsi si può decelerare oppure frenare, più o meno come una moto o uno scooter. Come si comporta su strada? Ho provato il monopattino Egret One V3 sia su strada sia al parco. Differenze? A parte la legalità e l’illegalità dell’utilizzo in questi spazi, un aspetto evidente è la manutenzione del manto stradale. Su strade normali spesso si incontrano buche, asfalto rovinato e alle volte impraticabile. Oppure, ad esempio in centro a Milano, l’asfalto spesso si interrompe per lasciar spazio al pavé o alla pavimentazione realizzata con masselli, con spazi (tra questi masselli) enormi per le ruote dell’Egret. Al parco è tutta un’altra storia: l’asfalto è liscio, scorrevole senza buche, come la maggior parte delle ciclabili, e queste strade si percorrono con più spensieratezza. In strada, a 20 km/h, cercavo di mantenere sempre la concentrazione per evitare buche o crepe sull’asfalto. Le ruote hanno un diametro ideale per l’asfalto liscio e scorrevole, ma avrei preferito un diametro leggermente più grande che donasse più comfort. Sempre a riguardo delle ruote, nel dettaglio le coperture, non sono convinto della loro sezione, sono “squadrate”: quando si mantiene una direzione lineare non c’è nessun tipo di problema, ma quando si effettua una curva la tenuta non è delle migliori. Sospetto che l’Egret non sia stato progettato appositamente per effettuare curve ad alta velocità. Tuttavia questo monopattino e il suo fratello maggiore raggiungono una discreta velocità e se fosse necessaria una sterzata di emergenza, anche a 20km/h la tenuta non sarebbe delle migliori. Per quanto rigurarda la frenata sono rimasto molto soddisfatto, è potente e in poco spazio si riesce a fermare il mezzo. Cosa ci convince e cosa no A mio avviso, l’Egret One è un mezzo di trasporto rivoluzionario. La qualità tedesca si percepisce appena lo si vede e lo si tocca, è efficiente e i 25 km di autonomia dichiarati vengono superati di gran lunga. L’accelerazione e la frenata sono efficienti e si ha la percezione di essere su un mezzo di trasporto vero e proprio e non su un giocattolo. Che non si tratti di un giocattolo lo si capisce già dal prezzo: superiore ai 1000 euro per entrambe le versioni ma la sua costruzione e i materiali sono all’avanguardia. Questo monopattino elettrico è un condensato di tecnologia ed efficienza al servizio di una nuova mobilità. Egret One è dotato di un sistema ammortizzante a molla sulla ruota anteriore. Comunque sono stato scrupoloso e ho trovato un aspetto non convincente al 100%: la ruota anteriore è affidata a un sistema ammortizzante, una sorta di forcella ammortizzata molto scarna e ridotta nelle dimensioni. Durante il test, spesso il sistema è andato a fondo corsa (ciò significa che le molle si comprimono completamente) e questo si traduce in un feeling di guida poco piacevole. Sono dell’idea che la sospensione anteriore debba subire un upgrade. La ritengo sufficiente ma non al pari del resto dei componenti del monopattino. Altra nota stonata da evidenziare: con un canotto del manubrio così lungo, lo sforzo che questo imprime sulla serie sterzo è notevole, provocandone facilmente l’allentamento e un leggero gioco in frenata. Conclusioni Il test di questo monopattino elettrico Egret One V3 è stato più che soddisfacente. Mi ha fatto comprendere quanto possa essere rivoluzionata la “mobilità urbana personale” (intendo gli spostamenti individuali). Con Egret One V3 ho percorso tutti i 20 km di autonomia per raggiungere la redazione di BiciLive.it da casa mia (io abito a Sesto San Giovanni, a circa 10 km dalla sede della redazione che è situata in zona Bovisa a nord ovest di Milano). Ho impiegato di più rispetto al tempo impiegato con la bici, ma comunque sempre meno rispetto al tempo che avrei impiegato in macchina, con il traffico di ingresso e uscita dagli uffici. L’ho usato per prendere la metropolitana, come mezzo di supporto quando dovevo parcheggiare lontano dai miei appuntamenti e ne ho apprezzato la comodità, la velocità e la qualità generale. Il peso rimane un aspetto da considerare poiché trasportarlo a mano per 10 minuti inizia a essere impegnativo. La chicca Qualità e tecnologia all’avanguardia, un mezzo di trasporto rivoluzionario La pecca Il peso e la sospensione anteriore da migliorare.