Al Torino Bike Days 2015 protagonisti il ciclismo urbano e sportivo Davide Allegri 10 Giugno 2015 Eventi Per due giorni cicloturismo, mountain bike, ciclismo urbano e nuova mobilità sono stati protagonisti al Bike Days 2015, che si è tenuto in Piazza Vittorio Veneto a Torino, un festival che in pratica chiude in maniera degna gli splendidi quaranta giorni del VeloLove. Argomento principe del Bike Days è stata la nuova e sempre più potente sinergia fra il mondo del ciclismo urbano e quello sportivo: ecco quindi che mountain bike, agonismo e competizione hanno incontrato l’urban bike, la pedalata assistita e altre forme di ciclismo in un confronto che produce di anno in anno risultati sempre più interessanti. Organizzato da Bike Pride Fiab Torino e Verticalife (e realizzato con il patrocinio del Comune di Torino e con il contributo di Triciclo, ViviBici, Nova Coop, Coop Voce e il supporto di Fondazione Torino Smart City), Bike Days è altro fiore all’occhiello della capoluogo piemontese all’interno di Torino Capitale europea dello sport 2015. Ha offerto convegni e incontri con sportivi, produttori, atleti, tecnici ed esperti del mondo della bicicletta, gare, proiezioni di anteprime di film sul ciclismo, officine ciclistiche, gare, premiazioni e spettacoli che hanno animato una delle più belle piazze del capoluogo piemontese fino a notte. Bazzico nella scena del ciclismo torinese da ormai più di 10 anni. Sono cresciuto in collina e ho visto la continua evoluzione delle bici, sentieri e persone. La crescita negli ultimi anni è stata esponenziale, con una cultura del ciclismo in costante diffusione che però, almeno fin’ora, non è stata seguita da un’altrettanta evoluzione del territorio e viabilità. Le persone sono pronte al salto di qualità e con il Torino Bike Days 2015 pare che anche il Comune abbia raggiunto un punto di svolta: per la prima volta ho notato un simbiosi tra amministrazione cittadina, ciclisti e associazioni. Forse perché all’interno del Comune ci sono appassionati di sport? Forse perché hanno finalmente capito le potenzialità che racchiude questo mondo? Poco importa il motivo: quello che ci interessa sono i fatti, e qualcosa sta iniziando a concretizzarsi. Durante un meeting con gli assessori e il sindaco svoltosi domenica 7 giugno si respirava aria di interesse e apertura per le due ruote a pedali, con una predisposizione mai vista prima dal sottoscritto nel realizzare nuovi progetti. Maria Luisa Surico, referente prodotti outdoor di Turismo Torino e Provincia, ci dà qualche indicazione in più su quello che sta succedendo nel torinese. “Torino negli ultimi anni sta vivendo un importante cambiamento: da grigia città industriale ora è percepita come una metropoli in continua evoluzione, vivace e sempre più attraente dal punto di vista turistico. Il fascino di Torino sta però anche nell’essere riuscita a rimanere una città “a misura d’uomo”, con i suoi tanti spazi verdi, il fiume, le Alpi a pochissima distanza, caratteristiche che la rendono decisamente unica a livello italiano e non solo. In questo processo di cambiamento si inseriscono importanti iniziative dell’Amministrazione comunale, come il Biciplan, che si pone l’obiettivo strategico di portare dal 3% del 2008 al 15% entro il 2020 la percentuale degli spostamenti quotidiani in bicicletta, e il servizio di bike sharing che offre 116 stazioni a disposizione di cittadini e turisti che vogliono risparmiare tempo e denaro, guadagnare in salute e rispettare l’ambiente! Anche a livello turistico Torino sta lavorando per migliorare e promuovere la straordinaria offerta “outdoor” della città, dalla collina con i suoi sentieri per camminare e pedalare e divertirsi nel verde a pochi minuti dal centro cittadino, al fiume, ai parchi, fino ai ristoranti che offrono cibo a km zero. I Bike Days, avviando una nuova sinergia fra il mondo ciclistico urbano e quello sportivo, in particolare delle mountain bike e del cicloturismo. Credo abbiamo ben sintetizzato la volontà di Torino di essere una città sempre più vivibile, attiva e allo stesso tempo aperta verso un mondo di persone – abitanti e turisti – sempre più sensibili verso l’ambiente e che sempre più spesso ricercano esperienze nella natura e amano praticare sport.” Il Bike Days rappresenta il punto di incontro di tutte le facce della bicicletta, diventando così l’emblema del ciclismo torinese e dei passi importanti che si stanno facendo nella città di Torino e la sua cintura. Ci sono due tipi di eventi che sono in grado di raccogliere le due grosse categorie di ciclisti: una gara e una parata. Da una parte verranno attratti gli agonisti e dall’altra anche quelli definiti “urban”. Il Bike Days è riuscito a racchiudere tutto questo in una sola giornata, partendo con la Vertical Bike, gara agonistica ma aperta anche ai non tesserati, e concludendo con il Bike Pride, parata urbana per le vie di Torino. La Vertical Bike è una competizione di mtb aperta a tutti, organizzata dall’associazione Vertical Life, che quest’anno giunge alla sua 4° edizione, incrementando ancora il numero degli iscritti nonostante il caldo torrido e il tempo poco promettente nella prima mattinata. Il percorso, con partenza dalla centralissima piazza Vittorio, si sviluppa per 21km sia nel centro della città che sulla collina torinese per esaltare il potenziale nel mondo degli sport outdoor del capoluogo piemontese. Il motivo per il quale sono stato invitato a partecipare alla competizione era quello di scrivere un reportage della giornata con le mie impressioni, focalizzandomi sullo spirito outdoor di Torino. Ma a gara terminata ho pensato: perché dovrei dare un unico giudizio personale su un evento che racchiude tutte le “categorie di biker”? Ci sono troppi punti di vista differenti in una sola gara, non riuscirei mai a scrivere un articolo generale e sarebbe quasi un gesto egoistico voler rappresentare ogni singolo corridore. Allora ho fatto qualche domanda per confrontare chi apparteneva, secondo me, alle quattro grosse categorie presenti alla gara: l’agonista, l’amatore, il principiante e la donna. Carlo, 42 anni, di Torino. Compete in bici da più di vent’anni provando praticamente tutte le discipline. Dopo gli ultimi anni trascorsi nel circuito di mountain bike enduro conclude con un 2° posto alla Vertical Bike. Davide: Quali sono le prime impressioni sulla gara e l’evento? Carlo: L’evento in generale è stato ben organizzato, come dalla prima edizione. Ho apprezzato particolarmente che il percorso sia stato tracciato all’ultimo, anche se conoscevo tutti i sentieri percorsi perché mi alleno in questa collina da sempre, è stata un bel effetto sorpresa. Davide: Qual è secondo te l’obiettivo del Bike Days? Carlo: Diffondere la conoscenza e utilizzo della bicicletta sfruttando due eventi come la Vertical Bike e il Bike Pride. Oltre che allenarmi in collina vado anche a lavoro in bici e quotidianamente vedo il cambiamento che Torino sta vivendo. Il numero di ciclisti sportivi o urbani è in continuo aumento, i quali però non sono supportati da un’adeguata viabilità. A livello urbano Torino ha solo piccoli tratti di ciclabile scollegati tra loro, manca una rete viaria ciclabile vera e propria e soprattutto sicura. Il concetto di rispetto per il ciclista è ancora troppo lontano dalle menti delle persone, sia in città che in collina. Cristiano, 27 anni, Torino. Partecipa da qualche anno a gare di mtb. Iniziando con il downhill circa 6 anni fa per poi terminare con enduro e xc che pratica attualmente a livello amatoriale. 21° posto per lui in gara. Davide: Quali sono le prime impressioni sulla gara e l’evento? Cristiano: Sono 3 anni che partecipo alla competizione e il format ha funzionato fin dall’inizio. L’idea di passare per il centro è ottima e ti costringe a andar forte fin dall’inizio per evitarti i “tappi” sui sentieri in collina. Il tracciato divertente come sempre e reso impegnativo dal temporale notturno, il fango rende tutto più difficile. Davide: Qual è secondo te l’obiettivo del Bike Days? Cristiano: Diffondere e far conoscere la bicicletta 360° coinvolgendo tutti i tipi di ciclisti. Con la Vertical Bike hanno portato la mtb in un contesto urbano coinvolgendo ogni tipo di “biker”, dal principiante al professionista, facendo capire sia ai partecipanti che agli spettatori che Torino ha a disposizione una collina intera, a pochissimi km dal centro, con sentieri adatti a tutti i livelli tecnici. Il tracciato di questa edizione è stato più tecnico delle scorse a causa del fango che lo ha reso molto spettacolare in alcuni tratti. La particolarità della Vertical Bike è stata quella di riuscire a avvicinare due mondi opposti in un’unica gara. Se nella prima parte della griglia di partenza l’obiettivo era andar forte e vincere, mano a mano che si arretrava verso le ultime posizioni si passava ad uno spirito di aggregazione e divertimento. Matteo, 28 anni, di Chieri (TO). Ha acquistato la sua prima mtb ad Aprile 2015. Per lui poca esperienza e prima gara in assoluto. Davide: Quali sono le prime impressioni sulla gara e l’evento? Matteo: Per me è stata la prima gara in assoluto. Esperienza fantastica correre nella mia città e allo stesso tempo salire fino al colle della Maddalena, scendendo dai sentieri sui quali ho imparato ad andare in mtb. Vedere tutta quella gente mi ha fatto capire che Torino può offrire tante emozioni anche in bicicletta! Davide: Qual è secondo te l’obiettivo del Bike Days? Matteo: Divertirsi e far capire ai non residenti e turisti che Torino offre tanto anche dal punto di vista sportivo outdoor. Credo che pochissime città abbiano la fortuna di avere più di una collina a disposizione a pochi km dal centro. Quello che mi ha colpito di più è stata la sportività dei bikers. Molti hanno avuto problemi tecnici o sono caduti e ho visto che c’è sempre stato qualcuno che si è fermato per dare una mano, questo è il vero spirito del ciclista. Mentre in partenza, ero nella prima parte della griglia, ho invece notato esattamente lo spirito opposto. Aggressività e competizione, a volte esagerata. Hellen, nata a New York, ma residente in italia, a Pinerolo (TO), da 12 anni. Ha praticato ogni tipo di sport, sempre a livello amatoriale, partecipando anche a qualche gara di mtb sempre con la sua bici, ormai vintage. Telaio in titano anni ’90 e V-brake su un tracciato davvero fangoso. Tanta stima per lei alla faccia di chi si lamenta se non ha il modello 2016 a gennaio 2015. Davide: Quali sono le prime impressioni sulla gara e l’evento? Hellen: Ho conosciuto la Vertical Bike grazie alle mie amiche e volevo provare. Il percorso è stato davvero divertente, non mi aspettavo questo da Torino. Non conoscevo bene la città e questa gara mi ha dato la possibilità di vedere alcuni parchi e una parte della collina, ti fa rendere conto di quanto Torino sia vicina ai sentieri collinari. É stata un’ottima idea far partire la gara dal centro, le scale sono state troppo divertenti! Sui sentieri mi sono divertita anche se si sono creati alcuni “tappi”, dei quali nessuno si è lamentato e vedevo solo una marea di gente divertita che faceva il tifo lungo gran parte del percorso. Davide: Qual è secondo te l’obiettivo del Bike Days? Hellen: il divertimento, sicuramente, e anche un po’ di sana competizione. I commenti di questi quattro bikers sono la prova che il Bike Days ha centrato in pieno gli obiettivi preposti (nel caso in cui qualcuno avesse ancora dubbi) e soprattutto che sono riusciti a trasmetterli a persone di estrazione sportiva completamente diversa, il compito più difficile in assoluto. Spesso negli eventi si dà unicamente importanza alla forma tralasciando la parte emotiva e di comunicazione, ma quello che spinge una persona a tornare è, in questo caso, il ricordo di un’emozione positiva incorniciata da un ambiente divertente e amichevole. Penso che il Bike Days non possa che continuare a crescere nei prossimi anni. Tutto lo staff, insieme alle associazioni che partecipano, stanno gettando delle solide basi per dare la spinta di cui il territorio e i comuni hanno bisogno. Sono anni che in Italia c’è bisogno di cambiare mentalità sul turismo e promozione del territorio (e non solo, purtroppo). Torino ha la possibilità di farlo, ora. Il movimento che si è creato da qualche anno a questa parte è ormai troppo grande per passare inosservato. I nostri vicini oltre confine hanno valorizzato al massimo la bicicletta con risultati che parlano da soli, basta guardare gli introiti generati dal turismo sulle due ruote, l’ottimizzazione della viabilità cittadina, il miglioramento della salute e della qualità della vita in generale. In Italia siamo ancora il fanalino di coda dell’Europa per quanto riguarda il turismo e viabilità in bicicletta, ma ci stiamo evolvendo anche noi, in ritardo come sempre, ma almeno i cambiamenti iniziano ad esserci! Info e contatti: Turismo Torino e Provincia Contact Center: 011.535181 info.torino@turismotorino.org www.turismotorino.org www.verticalife.it www.bikedays.net www.bikepride.it