Informarsi per un corretto utilizzo di bici e mascherina durante la “Fase 2” Emanuele Peri 11 Maggio 2020 Bike News In questi giorni regioni e governo stanno emanando ordinanze per il ritorno alla “normalità” nella fase 2 dell’epidemia di Coronavirus e non sono pochi i motivi di scontro su diverse materie. Noi di BiciLive.it abbiamo pensato ad alcune possibili misure per la nuova mobilità urbana post Covid-19 riguardanti l’uso della bicicletta, degli scooter e delle moto, cercando di limitare gli spostamenti in auto. La situazione complicata ha creato molti dubbi e incertezze anche nell’utilizzo della bicicletta e si consiglia sempre di tenere conto delle disposizioni regionali che possono spiegare meglio le attività consentite, come suggerisce anche la FCI (Federazione Ciclistica Italiana). Informarsi chiedendo alle autorità e leggendo dettagliatamente i decreti del Presidente del Consiglio e dei Presidenti delle Regioni è molto importante per non rischiare la propria e altrui salute o incorrere in multe dovute a disattenzioni. Alcune disposizioni regionali e fraintendimenti In Lombardia, per esempio, il 4 maggio la Regione ha imposto la protezione delle vie respiratorie con mascherine a chi esce in bici per utilizzo non intensivo. Invece per gli allenamenti e quindi durante l’uso intensivo non vi è l’obbligo di indossare dispositivi di sicurezza. Questo anche per ragioni di salute e sicurezza in quanto fare sforzi prolungati con la mascherina (e in misura più o meno elevata a seconda dello sforzo e dei modelli di mascherina) può portare alla carenza di ossigeno e surplus di anidride carbonica con capogiri e anche lo svenimento. Gli utenti, come ricordato anche dal CT della Nazionale italiana di ciclismo Davide Cassani, devono comunque tenere la mascherina con sé per indossarla obbligatoriamente nel momento in cui l’attività cessi e devono mantenere il distanziamento sociale. Questa disposizione è stata fraintesa da molti cittadini lombardi, specialmente nella città di Milano, dove in tanti a passeggio in bici hanno pensato di rientrare tra i ciclisti “esonerati” all’uso della mascherina. Dall’8 maggio hanno riaperto inoltre gli impianti, centri e siti sportivi per attività individuali all’aria aperta prevedendo alcune regole per garantire la tenuta igienico-sanitaria delle strutture. (Ordinanza n°541 del 7 maggio 2020). Nel Lazio con Roma Capitale, la Regione ha consentito la ripresa sportiva individuale senza l’obbligo di mascherina, che rimane necessaria quando si parla o ci si intrattiene con altre persone. Gli impianti sportivi sono ancora chiusi e l’allenamento in bicicletta deve continuare ad avvenire all’interno della provincia di residenza, mantenendo la distanza di sicurezza di due metri. Diversamente di quanto accade nel Lazio, in Emilia Romagna il Presidente Bonaccini ha soppresso il limite provinciale e ha consentito l’attività sportiva anche all’interno di strutture sportive in spazi aperti che garantiscano il distanziamento sociale. Invitiamo dunque i nostri lettori a informarsi minuziosamente prima di uscire in bicicletta: leggere ordinanze e disposizioni governative, regionali e anche comunali, chiedendo alle autorità competenti cosa è consentito e cosa non lo è per evitare sanzioni amministrative e tutelare la salute. Ricordiamo che l’attenzione in questo periodo non è mai troppa: è importante seguire il distanziamento di uno o due metri, ma questi risulterebbero poco utili in caso di alte velocità, dove gocce di sudore, improvvisi starnuti o altro sono pericolosi anche per chi segue. Sarà necessario usare la testa in qualsiasi situazione, anche in bici, per non rendere vani due mesi di sacrifici in “lockdown”. Buone pedalate a tutti!