Alla scoperta del Rapha Cycle Club di Londra. Il punto di partenza di una nuova cycling experience, dove analogico e digitale convivono tra loro

Rapha, brand di culto britannico di abbigliamento per ciclisti, è ormai una realtà affermata. Lanciata nel 2004 dal CEO Simon Mottram per “celebrare la bellezza del ciclismo”, è oggi un punto di riferimento per gli amatori di tutto il mondo, italiani inclusi.

La maggior parte degli acquisti vengono fatti online, direttamente dal sito rapha.cc: le spedizioni sono rapide ed efficienti, per l’Italia mediamente un paio di giorni, e raggiungono tutti i continenti.

Tuttavia, da qualche anno, allo spazio virtuale Rapha ha affiancato quello fisico: i Rapha Cycle Club. Negozi in carne e ossa, dove trovare il meglio delle collezioni, ma anche bar, luoghi di incontro e punti di riferimento per ciclisti in cerca di nuove ispirazioni.

Per BiciLive.it siamo andati a visitare quello di Londra, il primo, da dove tutto è partito.

Rapha Cycle Club

Situato al numero 83 di Brewer Street, al confine tra Mayfair e Soho, a soli cento metri da Piccadilly Circus, tra i negozi di Church’s e Patek Philippe, il Rapha Cycle Club London occupa due vetrine e un doppio spazio interno. Bar e negozio: in realtà due ambienti perfettamente integrati e in grado di dialogare tra loro. Anzi, proprio questa è la chiave. Tutto, nell’esperienza Cycle Club è all’insegna del “no borders “. Niente barriere, tutto deve essere sempre comunicante. Ambienti, ma anche spazio fisico e spazio virtuale.

Il Rapha Cycle Club non è un semplice negozio di abbigliamento per ciclisti, ma un format che promette una nuova esperienza di ciclismo. Rinnovata, affascinante, desiderabile, ancorché estremamente costosa.

Cycle Club vuol dire anzitutto spazio fisico: un bar, dove consumare dell’ottimo caffè italiano, sedersi a uno dei numerosi tavolini e connettersi al Wi-Fi per lavorare, ma pure un posto dove godersi in diretta una tappa del Tour o del Giro.

Se invece si è in cerca di un break dalla rush hour, si può dare un’occhiata veloce alla Gazzetta dello Sport (arrivi giornalieri) oppure sfogliare una delle numerose pubblicazioni Rapha: su tutte, il bellissimo “Kings of Pain”, un volume prestigioso con sei ritratti di ciclisti che hanno fatto la storia di questo sport.

Al Rapha Cycle Club è poi possibile unirsi a una delle numerose Saturday Club Rides: uscite di 100 km su e giù per la campagna londinese.

Ma non basta, Rapha Cycle Club vuol dire anche spazio virtuale: registrandosi su rapha.cc è possibile diventare, a pagamento, membri di un club ancor più esclusivo, la crème de la crème del ciclismo mondiale, una sorta di social network in stile Rotary Club per ciclisti: l’RCC.

Il Rapha Cycling Club è infatti una piattaforma online, che concede a tutti i propri membri una serie di privilegi iper-esclusivi: servizio di concierge in altre città, kit di abbigliamento, partecipazione a corse locali e altri eventi riservati. Oltre a essere in contatto costante con tutti gli altri membri del club, via forum, chat o servizio di direct message.

Senza contare i vantaggi e i privilegi di cui si può beneficiare in tutti gli altri Cycle Club sparsi per il mondo: da Tokyo a Sydney, passando per New York, San Francisco e Amsterdam. Rapha Cycling Club è dunque una community mondiale, che ha trasformato il ciclismo in una nuova esperienza 2.0, dove virtuale e analogico, strada e smartphone (esiste anche un’app) si fondono perfettamente tra loro.

All’insegna, certo, della moda – e che male c’è? – ma pure della voglia di innovare, cambiare, svecchiare uno sport, che ne ha tremendamente bisogno. Andando incontro alle esigenze di un ciclista ormai cambiato: più smart, più attento, perennemente connesso e in cerca costante di nuove ispirazioni.

Non accorgersi di tutto questo, soprattutto per l’industria italiana, significherebbe restare irrimediabilmente indietro.

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CONTATTI: Rapha Cyclo Club London (CCLDN: 85 Brewer St, London W1F 9ZN, UK, Tel: +44 20 7494 9831

PER ISCRIVERSI AL RCC: www.rapha.cc/it

IL SITO DI RAPHA: www.rapha.cc

A proposito dell'autore

Classe '72, scrittore, giornalista, blogger: le sue "Confessioni di un ciclista pericoloso" sono uno dei blog più letti dai ciclisti milanesi. È stato direttore editoriale di Bike Channel, il primo canale dedicato al ciclismo in onda su Sky ed è autore di 2 libri: "Il carattere del ciclista" (Utet 2016, in uscita nel 2017 anche in Olanda) e "Ma chi te lo fa fare – Sogni e avventure di un ciclista sempre in salita" (Fabbri 2014). Socio di UpCyle, il primo bike cafè restaurant d’Italia, soffre di una dipendenza conclamata per le salite alpine sopra i 2000 metri.