Chino verso Nord: Willy Mulonia ha presentato il suo libro a Milano Pietro Franzese 9 Febbraio 2020 Bike News Il 30 gennaio scorso, presso il bike café milanese Upcycle, Willy Mulonia ha presentato Chino verso Nord, un libro che racconta una grande avventura, quella di un uomo come tanti che si ritrova a percorrere 30.000 km in 18 mesi, in un viaggio dentro se stesso che contribuisce a cambiarlo radicalmente. Willy è un ragazzo timido e insicuro, ingabbiato da una vita che non sente sua ma progettata da altri. La bicicletta arriva per caso, prescritta dall’ortopedico dopo un infortunio: e dopo più di 30 anni Willy non ha ancora deciso di scendere dalla sella. La nascita di un uomo nuovo Il viaggio nasce dopo una crisi esistenziale: dopo 14 anni di fidanzamento, il matrimonio di Willy dura 5 mesi. È il crollo psicologico dell’uomo da cui nasce un desiderio profondo di cambiamento. Inizia su idea di un amico con una gara massacrante in Alaska dove rischia di perdere la vita. L’episodio lo segna profondamente, tanto che lo porta a creare il percorso di rinascita. Willy decide di ritornare in Alaska, ma ci vuole arrivare pedalando in bicicletta, in una sorta di pellegrinaggio personale e interiore. Fa scorrere il dito sull’atlante che inizia a scorrere giù, sempre più giù fino all’estremo sud: la Patagonia. Da qui il nome del libro: “Chino verso nord”. Ed è da Ushuaia, la città conosciuta come “La fine del mondo” a Prudhoe Bay che è la meta finale del pellegrinaggio, che si forma l’uomo. Se all’inizio in meno di tre mesi arriva a Santiago Del Chile, Mulonia decide di cambiare tipo di viaggio. Da percorso nato per fuggire da tutto e tutti, da vivere in solitaria e pedalando fino allo sfinimento, Willy decide di rallentare e di fare un patto col diavolo: accettare l’aiuto e l’incontro con chi avrebbe incontrato lungo il cammino. Diventa ospite sconosciuti con cui crea un rapporto speciale e profondo (dove conoscerà anche la sua futura moglie, NdR) e l’incontro con Wayqui, il cane che diventa suo compagno inseparabile. Ma anche l’assalto di predoni in Messico dove rischia la morte e viene derubato di tutto. E ancora una volta quella che sembra la fine è invece l’inizio di qualcosa di nuovo. “I sogni sono come ali per chi non ha paura di volare piú in alto” Perché il sogno di Willy è più forte di tutte le disavventure che gli capitano e gli permettono di chiudere il cerchio, di scoprire un nuovo se stesso. Ma all’arrivo l’uomo che è nato da questa esperienza non vuole porre fine al suo viaggio: Willy vuole condividerlo. L’idea nasce in una notte nel deserto dell’Atacama. Da solo, assiste alla bellezza della natura incontaminata che lo abbraccia in una notte piena di stelle. Nasce così la sua agenzia di viaggi PA-Cyclism, che porta avanti da 15 anni e lo vede ancora al lavoro ogni anno per portare gruppi da due fino a venti persone in giro per il mondo. “Da quando è finito il viaggio non è passato un giorno senza che il viaggio sia stato parte di me”, confessa al pubblico venuto a vederlo e ascoltarlo all’Upcycle a Milano. E il libro di Willy racconta perfettamente tutto questo. La rinascita di un uomo che dalle ceneri di una vita a pezzi è stato in grado di risollevarsi e ritrovare se stesso.