Ogni nuovo edificio costruito o ristrutturato in Europa dovrà dotarsi per legge di un parcheggio bici. È questa in sintesi la proposta di revisione della Commissione Europea per la direttiva sul rendimento energetico nell’edilizia.

In una chiave sempre più green, l’industria edilizia (che secondo i dati è il comparto industriale che inquina di più), non solo dovrà migliorare l’efficienza energetica delle costruzioni, non solo dovrà premurarsi di costruire le nuove case con materiali sempre più ecologici o almeno in parte riciclabili ma dovrà strizzare l’occhio anche alla mobilità sostenibile.

Quante volte abbiamo desistito dall’utilizzare quotidianamente la bicicletta da città soltanto perché non sapevamo dove collocarla?

In casa sporca e lo spazio è poco, o magari si abita al sesto piano di un palazzo e portarsi la bici su e giù non è il massimo della comodità. La cantina è umida, e poi anche lì lo spazio è quello che è…
Lasciarla in strada? Meno che meno, con il rischio che la rubino!

E così, per una semplice mancanza di spazio o pigrizia logistica, per molti l’uso della bicicletta per gli spostamenti quotidiani in città è diventata un’opzione scartata a priori. La proposta europea mira invece a semplificare e incentivare l’uso quotidiano della bicicletta per milioni di persone.

Un parcheggio bici interno a un edificio

Biciclette parcheggiate all’interno di un edificio. Foto: ECF.com.

Edifici a emissione zero e fino a due parcheggi bici per abitazione

La nuova proposta di revisione della Commissione Europea per la direttiva sul rendimento ecologico nell’edilizia (in sintesi: EPBD) è stata pubblicata lo scorso 15 dicembre 2021 e si costituisce di diversi punti.

Tra i più importanti, c’è quello per cui tra 8 anni si potranno costruire solo edifici a emissioni zero mentre il gas dovrà essere eliminato entro il 2040. Entro il 2050 invece si punta ad avere l’intero parco immobiliare europeo a emissione zero, grazie anche agli incentivi per le ristrutturazioni e l’efficientamento energetico.

Si è deciso poi di promuovere le infrastrutture di ricarica per i veicoli elettrici negli edifici residenziali e commerciali, come avevamo già spiegato nell’articolo di Bicilive che raccontava la “sfida globale dei punti di ricarica”.

E a fianco ai punti di ricarica ecco anche l’obbligo di costruire parcheggi per le bici. La proposta di revisione della Commissione Europea per la direttiva sul rendimento energetico nell’edilizia prevede anche dei requisiti minimi:

  • vanno infatti garantiti due posti bici per ogni abitazione che abbia più di tre posti auto negli edifici residenziali nuovi e ristrutturati con più di tre posti auto;
  • garantire un posto bici per ogni posto auto negli edifici non residenziali nuovi e ristrutturati con più di cinque posti auto;
  • garantire un parcheggio per biciclette per ogni posto auto in tutti gli edifici non residenziali esistenti con più di 20 posti auto entro il 2027.
Un parcheggio bici interno

Un parcheggio bici interno a un edificio. Foto: ECF.com.

Il plauso della Federazione Ciclistica Europea

La proposta della Commissione Europea ha trovato il plauso della Federazione Ciclistica Europea, la ECF (European Cyclists’ Federation), che ha sottolineato il ruolo della bicicletta nella riduzione del consumo energetico complessivo.

Lo dicono i dati: gli edifici e la mobilità insieme rappresentano oltre il 60% delle emissioni di gas serra in Europa. Poiché la maggior parte dei viaggi inizia e finisce in un qualche tipo di edificio, ha senso non trattare questi due settori separatamente. La bicicletta è indubbiamente la modalità di trasporto più efficiente dal punto di vista energetico.

A voler mettere i puntini sulle i, c’è solo una piccola lacuna nella proposta della Commissione Europea, ed è quella della mancanza di obbligo di dotare i parcheggi bici anche di colonnine per la ricarica delle ebike.

Starà alla sensibilità dei progettisti pensarci.

A proposito dell'autore

Nato a Milano, ha imparato a destreggiarsi in fixed nel traffico. Cresciuto a pochi colpi di pedale dal Muro di Sormano, si è innamorato delle pendenze più impervie. Trapiantato in Trentino, ha lavorato come guida turistica in bici. Ora vive in Olanda, tra ciclabili e cargobike. Viaggia regolarmente in bikepacking e nell’estate 2016 ha pedalato per le strade d’Europa attraverso 13 nazioni e 3724 km in 31 giorni. Da qui il libro L’Europa in Bici.