Parliamo spesso di novità, di transizione, di innovazioni tecnologiche, ma ogni tanto è bene soffermarsi a guardare qualche numero, per capire se la transizione che tutti auspichiamo stia veramente muovendo quei passi che ci aspettiamo. In che modo l’industria sta reagendo alle novità?

A questo proposito ci aiuta un recente report: “E-mobility Industry Survey – La transizione della filiera della mobilità e il ruolo delle politiche industriali”.

Alla realizzazione di questo interessante report hanno partecipato in molti, a partire da Motus-E (www.motus-e.org), la prima associazione italiana costituita per fare “sistema” e accelerare la transazione in oggetto. E ancora ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica), ANIE Federazione (rappresenta le imprese elettrotecniche ed elettroniche che operano in Italia), ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) e dall’Università di Ferrara.

L’analisi ha visto la collaborazione di un numero elevatissimo di aziende (oltre centoventi) che operano non solo nella mobilità tradizionale, ma anche in quella elettrica.

Obiettivo del lavoro, fare un’analisi completa dello stato della transazione industriale. Un’analisi che prenda in esame ogni momento di produzione, dai costruttori di veicoli finiti, ma anche per quanto concerne i livelli di fornitura (anche di servizi).

Copertina del report sulla transizione industriale e la mobilità elettrica creato da motus-e, Anfia, confindustria e ancma

A che punto è la transizione industriale?

Se dovessimo basarci sull’analisi dei semplici dati, potremmo dire che la transizione industriale procede ancora a rilento, se è vero che quasi il 70% degli operatori legati alla produzione della componentistica non vede nella mobilità elettrica una priorità.

Diverso è il dato per quanto riguarda invece gli OEM, visto che il 40% di questi sta lavorando per specializzarsi anche in questo ambito. Ma cerchiamo di capire meglio di cosa stiamo parlando.

Un OEM (Original Equipment Manufacturer) produce componenti di prodotti i quali sono venduti da un’altra società. Quando parliamo di un componente OEM potremmo riferirci sia a un elemento (o un sottoinsieme di essi) che a un software (pensate pure a come vengono assemblati anche i nostri smartphone, con elementi realizzati – su commissione – da aziende terze). Quando parliamo di OEM ci riferiamo quindi anche all’approvvigionamento di un componente da un’altra società.

Ovviamente, questo aspetto da solo non può trainare una transizione verso la mobilità elettrica la quale necessità di un interesse maggiore da tutte le parti in causa.

Ci fa ben sperare un aspetto propedeutico al cambiamento: la formazione. Il report E-mobility Industry survey, che non ha trascurato davvero nessun aspetto, ci informa che la quasi totalità delle aziende (oltre il 90%) che si occupano di produzione di veicoli finiti sta dando molta attenzione alla formazione, segnale che mostra un futuro indirizzato verso una transizione ben definita.

Un banner tratto dal report sulla e-mobility 2022

Perché l’analisi di E-mobility Industry Survey è importante?

A cosa è utile un report come questo? Alla comprensione, prima di tutto: poter capire a che punto sono le trasformazioni in atto e quanto lavoro ancora c’è da compiere. Tanto lavoro significa anche una moltitudine di occasioni e di crescita. Ma le opportunità sono strettamente collegate a criticità, perché crescere, cambiare, andare avanti è tanto necessario quanto complicato.

E tutto questo deve essere affrontato con consapevolezza, una consapevolezza fornita proprio da questa indagine, in grado di evidenziare ogni singolo aspetto della transizione: i passi fatti, ma – importante – tutti quelli ancora da compiere, soprattutto da chi rischia di rimanere indietro. Ogni report è una fotografia da analizzare, per capire e avere una base di appoggio per continuare nel cammino con progetti validi ed efficienti.

Una torretta di ricarica per auto elettriche

Non solo l’industria deve cambiare marcia, ma è necessario anche un cambiamento di mentalità di tutti noi, perché solo la consapevolezza può portarci sulla strada più rapida.

Dopotutto il progetto è ambizioso e le difficoltà (economiche, mentali, di elaborazione) non sono poche. Grazie al report E-mobility Industry Survey oggi l’industria della mobilità può fare il punto della situazione e colmare le lacune. Noi osserviamo fiduciosi.

Il PDF col Report E-mobility Survey è disponibile al download gratuito cliccando QUI.

A proposito dell'autore

È autore di romanzi, racconti, saggi. Pubblica prevalentemente con Mondadori. È anche editor e copywriter. Nel 2013 ha vinto il Premio Tedeschi Mondadori e ha pubblicato nella collana Oscar Gialli (Il Peccato e l’Inganno). Scrive anche per il teatro.