Come fortunatamente hanno già capito in molti, il cicloturismo rappresenta una grande opportunità di rilancio dell’offerta turistica in Italia e un’occasione per mettere in luce e “a sistema” le risorse locali.

Alla base di questo fenomeno, in continua e forte espansione, ci sono le ciclovie, percorsi “protetti” destinati principalmente alla bicicletta, dove questo mezzo può esprimere al massimo tutte le sue qualità e diventare a pieno titolo uno dei principali protagonisti della mobilità sostenibile.

Repower, gruppo svizzero attivo nel settore energetico e della mobilità “green”, ha da tempo focalizzato la sua attenzione sulle dinamiche del cicloturismo e delle ciclovie: da questo interesse è nato il report “Italia in Bici: scenari, protagonisti e indotto”, realizzato in collaborazione con l’Università IULM di Milano e liberamente consultabile qui: https://italiainbici.repower.com/

Si tratta di un vero e proprio “manuale d’uso” su ciclovie e marketing territoriale, ricco di informazioni, consigli e contenuti interessanti per gli stakeholder – pubblici e privati – che desiderino potenziare la propria offerta nel cicloturismo e quindi il successo delle proprie destinazioni.

Copertina del Report Italia in Bici di Repower

Il report Italia in Bici 2022

Fabio Bocchiola, country manager Repower Italia, ha così commentato il report: “Con questa analisi Repower non rilancia solo il proprio impegno per elettrificare le ciclovie d’Italia, ma si mette a disposizione degli stakeholder di settore per supportarli nel potenziare i propri strumenti di marketing territoriale.

Presentare uno studio del genere ci permette di mettere in evidenza e avere conferma di alcune intuizioni che abbiamo maturato durante la pandemia. La prima e più importante è che il fenomeno del cicloturismo non è affatto passeggero e rappresenta una grande opportunità, in primis per mettere a sistema le risorse locali in chiave turistica.”

Non possiamo che confermare queste intuizioni: l’impennata di interesse nel mercato delle biciclette, coincisa con il picco della crisi innescata dalla pandemia da Covid-19, semplicemente ha accelerato un processo in corso da anni e che ha coinvolto tanto le persone “mature” quanto le più giovani.

Delle persone pedalano con le loro biciclette sulla strada

La crescita esplosiva della bicicletta non è una semplice moda temporanea, ma una reale alternativa di mobilità sostenibile, un’esperienza centrale del prodotto turistico di destinazioni note e meno note, tanto in Italia quanto in tutti i paesi considerati “destinazione turistica”.

Quello del cicloturismo è un movimento che ha e avrà forti impatti culturali ed economici e che si è meritato sul campo – ma meglio sarebbe dire “sulla pista (ciclabile)” – quest’analisi approfondita. Soprattutto in vista delle opportunità in arrivo grazie al Piano Nazionale di Ripartenza e Resilienza (PNRR) a disposizione di comuni, località e comunità che desidereranno cambiare il volto della propria accoglienza per favorire i ciclisti, una categoria di persone sempre più ampia ed economicamente rilevante.

Un rider sulla mtb in cima ad una collina erbosa

A conferma di ciò le parole del Rettore dell’Ateneo Gianni Canova, che ha così commentato il report elaborato dal CECOMS (Centro per la Comunicazione strategica dell’Università IULM): “Questo report può essere una chiave della ripartenza ecologica e dolce del Paese in vista dell’estate dopo i due anni di pandemia che abbiamo vissuto. Su tutto il territorio italiano ed europeo esistono numerose ciclovie, alcune delle quali premiate perché spiccano su altre per alcuni criteri, come la viabilità, il rispetto per l’ambiente, la valorizzazione turistica e del territorio. Questo lavoro del CECOMS va proprio a inserirsi nell’ottica dell’attenzione che l’Università IULM pone da anni al tema della sostenibilità, anche all’interno del Campus, con il coinvolgimento dei suoi studenti e con l’offerta formativa”.

Cicloturismo e impatto economico: se pedali vinci

Nel 2018, due anni prima della pandemia, il cicloturismo in Europa aveva un impatto economico stimato in 44 miliardi di euro: un dato notevole (già superiore al comparto delle crociere) che ha trovato ulteriore impulso nell’ultimo biennio, anche grazie all’ingresso di nuove fette di utenti in questa forma di turismo.

Le e-Bike, con un +44% di vendite in Europa nel 2020 rispetto al 2019, sono senz’altro uno dei principali driver di questo processo, oltre che le principali responsabili delle “cifre da sogno” realizzate dal mercato di settore negli ultimi anni nonostante le difficoltà nella fornitura da materiali e prodotti.

Le opportunità del boom della bicicletta – fenomeno culturale, sociale ed economico – dovranno essere al centro delle strategie di sviluppo delle località e della visione dei player economici, imprenditori del turismo in primis.

Un gruppo di persona pedala su una strada sterrata di campagna con le loro biciclette da trekking

La creazione e lo sviluppo delle ciclovie è un aspetto centrale. A questi itinerari ciclabili di medio-lunga percorrenza, frutto del disegno di nuove e del recupero di vecchie direttrici dismesse, si legano logiche di design dell’esperienza, manutenzione e comunicazione correlate al marketing territoriale.

Senza contare che ciclovie e piste ciclabili sono oggi anche la scelta dei nuovi pendolari che hanno scelto di abbandonare le quattro o le due ruote a motore per abbracciare la bici.

A questo si affianca il tema del marketing territoriale, che nel caso del cicloturismo va a coinvolgere non solo le destinazioni più blasonate, ma favorisce lo sviluppo anche di aree meno frequentate ma potenzialmente meritevoli.

Secondo le stime FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta), ogni euro investito in ciclovie ne restituirebbe 3,5 al territorio: ogni chilometro di percorso di una ciclovia ultimata genererebbe un indotto annuo sulla zona attraversata di 110.000 euro. Una rete strutturata e ben diffusa di ciclovie potrebbe portare, sempre secondo FIAB, 2 miliardi di euro annui nelle casse italiane.

Una grafica presa dal report di Repower relativo alla mobilità in Italia nel 2022

Il decalogo della ciclovia “perfetta”

Stabilire quali siano le caratteristiche di una “ciclovia perfetta” non è immediato, anche in considerazione del fatto che nell’ordinamento italiano non è a oggi presente una definizione normativa di ciclovia.

L’analisi delle tante esperienze di successo presenti in Italia e in Europa, tra queste senza dubbio L’Eroica o la Via Francigena, ha consentito a Repower e IULM di delineare il modello di una ciclovia competitiva sullo scenario dell’offerta turistica. Ne è nato un decalogo di caratteristiche essenziali, una vera e propria checklist per guidare chi vuole credere e investire nel cicloturismo.

Il report “Italia in Bici: scenari, protagonisti e indotto” conduce nell’analisi dei diversi profili di ciclisti, delle loro caratteristiche e soprattutto delle tre macro-aree chiave – interesse del percorso, sicurezza e fruibilità – e nell’individuazione di destinatari specifici per i progetti di sviluppo, basandosi tanto sulle caratteristiche dei luoghi quanto sui flussi di clientela da intercettare.

Una pista ciclabile e una rastrelliera con delle biciclette parcheggiate in fila viste dall'alto

Questa analisi parte da un dato di fatto: la forte digitalizzazione del cicloturista e del ciclista, indubbiamente una grande opportunità in termini di offerta turistica e comunicazione profilata.

Se, infatti, l’83% dei cicloturisti dichiara una curiosità diffusa per il territorio in cui soggiorna, che soddisfa tanto con esperienze in bicicletta che non, esiste una nutrita fascia di utenti che non viaggia in bicicletta, ma la sceglie volentieri per vivere specifiche esperienze sul territorio, aprendo la porta a ulteriori sviluppi dell’offerta turistica. Basti pensare al fatto che il 54% dei turisti enogastronomici gradisce l’opportunità di prendere parte a un itinerario in bicicletta o e-bike.

Ciclisti ricaricano le proprie bici elettriche alle rastrelliere DINA di RePower

Il modello DINAclub

Per la creazione di nuove opportunità sul mercato cicloturistico la scelta dei singoli operatori sul territorio è fondamentale: questi ultimi infatti possono far crescere il livello di servizio, aumentando l’impatto e l’indotto del turismo in bicicletta. Repower ha creato DINAclub, il primo network di ricarica per e-Bike, proprio per dare risposta ad alcuni di questi bisogni chiave.

DINA è la prima rastrelliera per e-bike targata Repower, e punta a elettrificare le ciclovie d’Italia. Realizzata dallo studio del designer Compasso d’Oro alla carriera Makio Hasuike, consente di parcheggiare sette bike e ricaricarne quattro in contemporanea. Con il QR code associato a ogni DINA è possibile entrare nella community e partecipare alla gamification per riscattare gratuitamente mappe territoriali di komoot, famosissima App per la pianificazione e navigazione di percorsi outdoor con una community di oltre 22 milioni di utenti in Europa.

Ciclisti con ebike presso rastrelliere DINA di RePower

Qui è dove entra in campo il marketing territoriale: le aree che sapranno organizzarsi meglio – offrendo servizi all’altezza delle aspettative e mettendo a sistema le loro attrazioni – saranno quelle in grado di intercettare al meglio i numerosi appassionati di komoot, e moltiplicare quindi l’importante piano di visibilità offerto dal progetto.

Una sinergia ampiamente a portata di mano grazie a un pubblico fortemente digitalizzato e incline all’uso della tecnologia, sia per pianificare la propria esperienza sia per tracciare i propri spostamenti.

Terzo pilastro del progetto DINAclub è il portale (dinaclub.repower.com), uno spazio online ricco di notizie per gli appassionati del cicloturismo e il punto di atterraggio della community: qui si potrà avere accesso a una selezione di contenuti proposti in base ai propri interessi e partecipare ai contest per eleggere il biker più attivo e la struttura più apprezzata.

Un uomo in vesti da ufficio pedala per la città

Repower e i suoi report

Il report completo può essere letto e scaricato al link: http://italiainbici.repower.com/

Repower da anni edita un altro report che è diventato un punto di riferimento nel suo settore: il White Paper sulla Mobilità Sostenibile, la cui sesta edizione è stata presentata a fine marzo.

A proposito dell'autore

Giornalista, blogger e bookstagrammer, Alessio lavora da sempre su computer e internet, oggi principalmente come consulente SEO e web marketing. Ciclista urbano per passione e necessità, si è unito al team di BiciLive.it per scrivere di alcuni dei suoi argomenti preferiti - le biciclette e la tecnologia - e condividere consigli e buone abitudini con tanti appassionati, magari pedalando insieme.