Lo slogan è: “Amstedam veiliger en leefbaar”. Che in olandese significa: “Amsterdam più sicura e più vivibile”. È questo infatti il proposito per il quale il comune della città più popolare dei Paesi Bassi sta lavorando.

L’intenzione – già su carta – è limitare dal 2023 il limite di velocità massimo nelle strade urbane a 30 km orari. Faranno eccezioni le strade su cui passano i binari del tram, dove il limite resta 50 km/h, e poche altre ancora.

Amsterdam a 30 km orari: il progetto

Il progetto è stato presentato a inizio luglio dall’assessore alla mobilità urbana Egbert de Vries. La sua proposta sarà varata nel mese di ottobre, dopo consultazioni con la cittadinanza e le associazioni di categoria.

Tuttavia, il canale televisivo AT5 ha già provato a tastare il polso degli olandesi e secondo il sondaggio effettuato dalla sua testata giornalistica su 1.800 residenti, più di due terzi risulta favorevole alla riduzione della velocità.

Questo ritorno alla lentezza ha lo scopo di rendere la città più sicura e più vivibile. Minor velocità significa meno incidenti stradali: secondo gli studi fatti, tale limite di velocità dovrebbe ridurre dal 20 al 30% gli incidenti gravi.

Il banner del progetto Amsterdam a 30km/h che la città vuole attuare entro il 2023

E minor velocità significa anche riduzione del rumore e più piacere a muoversi con mezzi alternativi, la bici in primis, rinunciando ai veicoli a motore.

Immaginiamo di condurre la nostra macchina non potendo che ingranare la prima e la seconda: risulterebbe estremamente noioso guidare così lentamente. Rallentare le auto per promuovere e proteggere contemporaneamente l’uso della bicicletta, che qui in realtà è già ampiamente impiegata, ma che ora vuole ritagliarsi un ruolo di primo piano assoluto.

Amsterdam ha lavorato per migliorare la qualità della vita e la sicurezza stradale fin dagli anni Novanta e con questa misura il centro urbano si candida a diventare la prima “città 30” tra i grandi comuni olandesi. Non la prima al mondo, però: restando in Europa, c’è già l’esempio eclatante di Parigi, dove l’85% delle proprie strade è a velocità 30 km/h già dal 2017. Un esempio virtuoso è anche quello della Spagna: Bilbao ha già l’87% delle strade con limite 30 orari, mentre Barcellona sta costituendo interi quartieri vietati ai motori.

I limiti di velocità che entreranno in vigora all'interno di Amsterdam

Meglio non correre per arrivare ai 30 km/h

L’amministrazione di Amsterdam però ha preferito muoversi a piccoli passi, esplicitando il desiderio che la città rimanga facilmente accessibile anche per le auto.

Si legge sul sito ufficiale del Comune olandese: “Con il limite di 30 km/h in città, lo scopo è quello di portare un miglior equilibrio tra traffico e uso dello spazio pubblico. Vogliamo che una velocità di 30 km/h in un ambiente urbano sia normale per tutti. Lo facciamo con le campagne, un adeguamento del tracciato stradale e, infine, con l’applicazione”.

Uno scatto della città di Amsterdam

In realtà, le strade con velocità massima di 30 km/h non sono una novità assoluta per Amsterdam. Finora, però, si è trattato per lo più di strade destinate al traffico locale, come le vie di accesso alla proprietà che si trovano in zone residenziali e denominate ETW (“Erf Toegangs Weg” che significa strada di accesso).

Ora invece si tratta di introdurre questo limite alla quasi totalità delle strade cittadine, lanciando una vera e propria filosofia di slow mobility urbana e creando di fatto una nuova categoria di strade: le GOW30.

GOW è l’acronimo di “Gebied Ontsluitings Weg”, che significa: strada di accesso all’area. Aree intere, quindi, con un impatto maggiore. Qui il traffico continuerà a scorrere, ma a velocità sicura.

E forse qualche automobilista, annoiato dall’ingranare al massimo la seconda, deciderà di scendere dalla propria vettura e inforcare la sella di una bicicletta…

A proposito dell'autore

Nato a Milano, ha imparato a destreggiarsi in fixed nel traffico. Cresciuto a pochi colpi di pedale dal Muro di Sormano, si è innamorato delle pendenze più impervie. Trapiantato in Trentino, ha lavorato come guida turistica in bici. Ora vive in Olanda, tra ciclabili e cargobike. Viaggia regolarmente in bikepacking e nell’estate 2016 ha pedalato per le strade d’Europa attraverso 13 nazioni e 3724 km in 31 giorni. Da qui il libro L’Europa in Bici.