Telaio

I telai ormai assumono spesso e volentieri forme varie e “non standard”.

Nonostante ciò la forma classica è quella cd “a diamante”, formata da due “triangoli” e 8 tubi:

  • tubo orizzontale (top tube)
  • tubo verticale (seat tube)
  • tubo obliquo (down tube)
  • foderi alti (2), parte del carro posteriore (seatstays)
  • foderi bassi (2), parte del carro posteriore (chainstay)
  • tubo sterzo

Il tubo presente tra i due foderi alti del carro dove viene alloggiato il freno posteriore si chiama “ponticello”.

Gli alloggiamenti della ruota posteriore nel telaio e forcella si chiamano “forcellini”.

I telai possono essere “a congiunzioni” o con i tubi saldati direttamente. con metodo tipo TIG.

I telai a congiunzioni, tipici delle bici vintage, sono caratterizzati dalle giunzioni dei tubi in evidenza e sono generalmente realizzati in acciaio: si trovano le congiunzioni tra tubo sterzo ed orizzontale, tubo sterzo e verticale, nodo sella, scatola movimento centrale.

Nei telai più moderni i tubi sono saldati a tig senza la necessità delle congiunzioni.

Nei telai più moderni i tubi sono saldati a tig senza la necessità delle congiunzioni.

Telaio: i materiali

I vintage sono in acciaio, i più comuni in alluminio ma se ne trovano costruiti con i materiali più disparati (titanio, magnesio, legno).I telai delle bici urban sono generalmente in acciaio (vintage/congiunzioni) o in alluminio. Ma esistono anche telai in carbonio, titanio, bamboo…!

Importanti per determinare la guidabilità e l’impostazione della bici sono le geometrie, cioè l’insieme di lunghezze e angoli caratteristiche del telaio.

I più importanti sono:

  • passo: distanza orizzontale tra forcellini posteriori ed anteriore
  • angolo sella: angolo che il tubo verticale forma con l’orizzontale.
  • angolo sterzo: angolo che il tubo sterzo forma con l’orizzontale.

Angoli inferiori e lunghezze dei tubi maggiori si traducono in geometrie più rilassate e bici più “passeggione”.

Telaio: le misure

Ultimamente i telai sono indicati con le lettere S, M, L, XL come i capi d’abbigliamento. In verità è usuale indicare le misure c-c (centro centro) dei tubi orizzontale e verticale in centimetri.


Forcella

La Forcella collega il manubrio alla ruota anteriore, e viene fissata grazie alla serie sterzo.

Le forcelle possono essere filettate o non filettate.

Quelle filettate sono comuni sulle bici vintage, grazie alla filettatura sul cannotto permettono l’ancoraggio della serie sterzo; utilizzano le “pipe” come attacco manubrio.

Quelle non filettate sono tipiche delle bici più moderne, prevedono l’utilizzo di serie sterzo aheadset e di attacchi manubrio.

Il diametro di quelle vintage è di 1”, di quelle non filettate generlamente da 1” ⅛. Ovviamente la misura della forcella dipende dalle specifiche del telaio.

Il rake è la distanza tra la retta passante per il tubo di sterzo e la sua parallela passante per il centro dei forcellini.

Su alcune bici a scatto fisso e sulle bici da pista le forcelle sono “non forate”, ovvero non prevedono il foro per il montaggio del freno.


Raggi

I Raggi collegano il mozzo al cerchio.

I raggi hanno la parte terminale filettata per poter essere fissati al cerchio tramite i nipples.

La loro lunghezza dipende dal tipo di mozzo e cerchio e di raggiatura, che può essere:
radiale (nessun incrocio)
in seconda (due incroci)
in terza (tre incroci)


Movimento Centrale

Il Movimento Centrale è il componente che tiene la guarnitura bloccata al telaio e alla pedivella sinistra, permettendone la rotazione.

È composto da un perno su cui vengono fissate le pedivelle, da due cuscinetti e da due calotte di chiusura. I modelli recenti non hanno questi componenti separati ma presentano i cuscinetti sigillati, migliori sul piano della manutenzione e del’usura. Viene alloggiato all’interno della “scatola movimento”, ovvero quel corto tubo trasversale tra i foderi bassi del telaio ed il tubo obliquo.

Alcune guarniture moderne da bici prestazionale presentano il movimento centrale integrato, che viene solo quindi bloccato con una calotta dalla parte opposta.

Ci sono vari tipi di standard per le caratteristiche principali, filettatura e perno passante.

Filettature per le calotte da avvitare al telaio:
Italiana (entrambe destrose, 36 mm x 24 tpi) – larghezza della scatola del movimento centrale 70 mm
Inglese/BSA (calotta destra sinistrorsa, calotta sinistra destrorsa 1.370″ (34,7 mm) x 24tpi,) dimensioni della scatola 68mm,73mm o 83mm)
Francese e Svizzero (obsoleti, presenti solo su alcune bici vintage)

Perno passante:
Quadro (ISO o JIS: cambia solo leggermente la conicità del perno)
ISIS
Oktalink (standard attuale per Shimano)
Hollowtech 2 e analoghi


Cerchio

Il Cerchio è il supporto del copertone che trasmette le sollecitazioni ai mozzi tramite i raggi.

Le ruote delle bici da città possono andare dai 16” per le bici pieghevoli ai 28” per le citybike da uomo e le fisse. Ma siete sicuri che siano quelle le misure? Consultate questa guida)

I cerchi vengono detti “ad alto profilo” quando sono “alti” almeno 5 cm, altrimenti basso o medio.

Le ruote lenticolari sono le ruote che non hanno raggi visibili ma sono rivestite completamente in maniera da favorire l’aerodinamica, e sono usate solo sulle bici da pista/cronometro.

Le ruote “a razze”, che ultimamente si vedono anche in città su alcune singlespeed, sono molto rigide e derivano anch’esse dal mondo della velocità. Ovviamente sono molto più rigide di quelle a raggi tradizionali.


Nippli (Nipples)

I Nippli, chiamati anche Nipples, servono a fissare i raggi al cerchio.

Sono di fatto la “femmina” del raggio, e sono filettati internamente.


Copertone

Il Copertone è la “gomma” che contiene la camera d’aria.

Esistono diverse tipologie di copertone, e per le misure vale esattamente lo stesso discorso dei cerchi e delle camere d’aria, con la caratteristica che le prime due cifre ETRTO indicano la larghezza del copertone stesso. Quindi in generale un copertone per essere compatibile con il tuo cerchio, e viceversa, deve avere identica la seconda cifra “etrto”.

Esempio: copertone 35-622, compatibile con cerchio 20-622 e viceversa.

I tubolari sono copertoni che “integrano” al loro interno la camera d’aria. Sono tipici delle bici da corsa, sia vintage che in uso su alcune moderne ad alte prestazioni. Sono stati progressivamente sostituiti per le applicazioni comuni da copertoni e camera d’aria separati, data la facilità di riparazione/sostituzione della camera in questo caso.

I tubeless sono pneumatici che non prevedono l’utilizzo della camera d’aria, in quanto il copertone è montato su un apposito cerchio a tenuta stagna; hanno il vantaggio di sgonfiarsi più lentamente in caso di forature da.

Slick” significa liscio.

Attenzione: prestare molta attenzione al copertone quando rovinato e sostituirlo per evitare che la camera d’aria esploda con conseguenze negative per il ciclista. Tenerli sempre gonfiati alla pressione raccomandata ed indicata sul copertone stesso.


Camera d’aria

La Camera d’aria serve a mantenere l’adeguata pressione al copertone per una pedalata sicura e confortevole.

La misura va ovviamente scelta a seconda della ruota e del copertone montato, come riportato in
questa guida. Se la bucate, non è necessario sostituirla! Esistono egregi kit di riparazione che con un poco di tempo vi permetteranno di risparmiare tempo, soldi e materiale.

Esistono diversi tipi di valvole: le più comuni sono le Presta, le Schrader e le “italiane“.

I tubolari sono copertoni che prevedono la camera d’aria al loro interno.

I tubeless sono pneumatici che non prevedono l’utilizzo della camera d’aria, in quanto il copertone è montato su un apposito cerchio a tenuta stagna; hanno il vantaggio di sgonfiarsi più lentamente in caso di forature.


Nastro Paranippli (Flap)

Il Nastro Paranippli, chiamato anche Flap, è un apposito nastro plastico abbastanza rigido che viene applicato nel cerchio per evitare che i nipples (nippli) o i raggi buchino la camera d’aria.


Leve freno

Le Leve freno sono il componente che si tirino per frenare, trasmettendo la potenza dei muscoli del ciclista alle pinze freno.

Esistono diversi modelli di leve freno a seconda del manubrio su cui vanno montate, con ovviamente alcune possibilità di intercambiabilità:
classiche: montate sulle city bike e sulle mountain bike
minimal (stile ciclocross): usate sulle fixed, analoghe alle classiche ma più piccole
da crono: fatte per essere inserite all’interno del manubrio
da corsa: da montare verticalmente sui manubri da corsa

Alcuni vecchi manubri sono dotati di leve freno integrate (saldate), pratica ormai scomparsa.


Manubrio

Il Manubrio ci permette di governare la bici, tramite l’attacco manubrio/pipa alla forcella.

Ne esistono di diverse tipologie e misure. I diametri dell’attacco sono generalmente da 26 mm (25,4) e da 31,8 (oversize). Le bici più vecchie possono presentare le leve freno integrate, cioè saldate direttamente sul manubrio.

riser: impugnatura perpendicolare alla bici (manubrio “dritto”, con la parte dell’attacco leggermente più in basso rispetto alle impugnature
flat: dritto, tutto allo stesso livello
torino: manopole parallele alla bici
toulose: impugntura diagonale
condorino: stretto, dalla tipica forma
baffo
chopper: per bici specifiche con posizione di guida arretrata
cruiser: come chopper ma stondata
trekking/traveller: presa multiposizione, tipico delle bici da turismo/trekking
piega pista (track handlebar): soprattutto su bici “fisse”, presenta una curvatura accentuata sulla parte superiore
piega strada (drop handlebar): simile alla piega pista ma meno stondata nella parte superiore, per mettere un appoggio delle mani in “presa alta” più confortevole
bullhorn (bullhorn): con “corna” integrate, tipico delle fisse/singlespeed o per le bici da triathlon, disciplina per cui è originariamente stato creato

Alcuni termini da conoscere:
Attacco: diametro del manubrio nel punto dell’attacco manubrio (26 o 31,8)
Drop (solo per riser, pieghe strada/pista): distanza verticale tra l’attacco manubrio e l’impugnatura delle mani
Larghezza centro-centro (c-c): distanza orizzontale tra i centri dei tappi manubrio
Larghezza fine-fine: larghezza totale del manubrio


Pinze freno

Le Pinze freno sono l’organo che agisce sulla ruota per frenare.

I tipi di pinze in circolazione:

v-brake: molto usato sulle citybike moderne e sulle mtb di bassa gamma.

caliper: è il classico freno a tiraggio laterale, può essere mono pivot o dual pivot (più recente).

cantilever: simile al caliper ma a tiraggio centrale, la pinza è sostituita da due cavi. Utilizzato soprattutto nel ciclocross.

disco: una pinza agisce su un disco fissato al mozzo e solidale allo stesso. La trasmissione della frenata dalle leve alle pinze può essere idraulica (in maniera del tutto analoga ad auto e moto) o meccanica.

tamburo: sistema frenante situato all’interno del mozzo, attivato sempre con le leve freno.

bacchetta: la trasmissione della potenza di frenata avviene tramite aste di metallo e leveraggi. I pattini agiscono sul cerchio da sotto. Questo sistema, utilizzato sulle bici da passeggio vintage, è ancora oggi in voga.

tampone: è uno dei primi freni, praticamente scomparso: di funzionamento analogo a quello a bacchetta, i pattini non agiscono sul cerchio ma vi è un unico “pattino” sulla parte superiore del copertone.

contropedale: non è una pinza freno, è un sistema frenante integrato nel mozzo che si attiva pedalando indietro.


Collarino reggisella

Il Collarino reggisella serve a bloccare il reggisella nel telaio della bicicletta.

Può anche essere integrato (supratutto sulle bici vintage, con telai a congiunzioni).

Lo sgancio può avvenire grazie a uno sgancio rapido o ad una brugola.

La misura di quelli non integrati dipende ovviamente dal diametro del reggisella, secondo il seguente schema, casi particolari a parte:
reggisella da 25,4 mm -> collarino da 28,6 mm
reggisella da 27,2 mm -> collarino da 31,8 mm
reggisella da 31,6 mm -> collarino da 34,9 mm

Ecco le tre tipologie di collarino:
sgancio rapido
integrato
a brugola


Attacco manubrio – Pipa

È il componente che collega il manubrio alla forcella. Ne esistono due macrocategorie: attacchi manubrio e pipe.

Attacco manubrio (inglese: stem): usato su bici moderne, con serie sterzo aheadset, trattasi di singolo pezzo dritto con aperture per infilarlo nella forcella e nel manubrio. Si blocca semplicemente con delle brugole, sia sulla forcella che lato manubrio. Esistono svariati modelli, con diverse lunghezze e diametri: generalmente il diametro lato forcella è da 1” ⅛, lato manubrio da 26 mm o da 31,6 mm. (manubri con attacco oversize). Alcuni modelli da corsa recenti e di alta gamma hanno l’attacco manubrio direttamente saldato con il manubrio.

Pipa (inglese: quill): presente generalmente sulle bici vintage con forcella filettata da 1”, ha la tipica forma ad L rovesciata. Per restare incastrata nella forcella usa un sistema ad “expander”: avvitando una brugola (quill expander bolt) si tira un dado (stem wedge) che va a bloccare la pipa nella forcella spigendo contro la parete scorrendo grazie al “taglio” obliquo. Il “clamp”, ovvero il diametro del foro per il manubrio, è generalmente da 26mm.

La lunghezza e l’inclinazione di attacco o pipa vanno scelti in funzione della posizione di guida.

Se una bici ha la forcella filettata da 1″ per pipa, può montare un attacco manubrio da 1 1/8 tramite apposito adattatore.


Sella

La Sella deve sopportare la maggior parte del peso del ciclista, favorendo la migliore postura nella pedalata.

Ha una forma triangolare, svasata sui lati lunghi, studiata per non ostacolare le gambe nel loro movimento.

Sulle bici da città troviamo selle sia da passeggio, larghe ed indicate per bici con postura più “seduta”, e selle stile “corsa”, per bici con postura più avanzata e sportiva. Solitamente la struttura portante con i morsetti per il fissaggio è in alluminio e lo scafo (la parte rigida di appoggio) in materiale plastico rivestito in materiali sintetici o pelle.

Esistono due tipi di attacco al reggisella:

A rail, più utilizzate in selle sportive: in testa al reggisella vi è un morsetto, allentabile tramite brugola, che blocca le due “rotaie” del telaio della sella.

A candela, più utilizzate in selle da passeggio: il tubo in cima si restringe in maniera da poter bloccare un attacco integrato nella sella.

L’inclinazione della sella può essere variata per mezzo dell’attacco sull’apice del reggisella.


Guarnitura

La Guarnitura, in inglese crankset, è il complesso formato dalle pedivelle e dalle corone.

I fattori caratterizzanti sono attacco al movimento centrale, girobulloni e lunghezza delle pedivelle.

Tipo di attacco al movimento centrale: perno quadro ISO, quadro JIS, octalink, ecc…

Girobulloni (bcd): è il diametro della circonferenza passante per i bulloni a cui sono fissate le corone, e serve a stabilire la compatibilità tra corone e pignoni. Le misure più comuni sono 110, 130, 135, 144. Per misurarlo, si misura infatti la distanza centro-centro fra due bulloni adiacenti e si moltiplica per 1,41 (guarniture a 4 braccia) o 1,73 (corone a 5 braccia).

Lunghezza pedivelle: non influiscono sulla compatibilità, vanno da 165mm a 180 mm a step di 2,5 mm anche se gli standard più utilizzati sono il 170 e il 175.

Le bici da città più datate sono dotate di guarniture cosiddette “a chiavelle”: per bloccare la guarnitura al movimento centrale viene inserito un perno in un apposito foro che va a bloccare la guarnitura alla scanalatura apposita del movimento centrale.


Reggisella

il Reggisella, seatpost in inglese, è un tubo che, entrando nel tubo verticale della bici, permette l’ancoraggio
e la regolazione della sella.

Esistono due tipologie di attacco della sella principali: a rail e a candela. In entrambi i sistemi l’inclinazione longitudinale della sella è regolabile.

Anche i diametri stanno standardizzandosi, nonostante sulle bici vintage se ne trovino innumerevoli dimensioni diverse a partire dai 25 mm.

Attualmente le misure più comuni sono:
25,4 mm tipico delle bici vintage
27,2 mm standard
31,6 mm oversize

A seconda della misura del reggisella corrisponde ovviamente una determinata misura del collarino reggisella, dove presente.


Catena

La Catena permette la tramissione del moto dalla guarnitura al pignone posteriore.

La lunghezza della singola maglia è di un 1” e la larghezza può essere:
⅛” su bici a singola velocità/scatto fisso
3/32” sulle bici con cambio
inferiori a 3/32” sulle catene da corsa per cambi a 9 o più velocità

La lunghezza varia ovviamente a seconda della necessità e delle dimensioni/caratteristiche di bici, corona e pignone.

La catena può essere a mezza maglia: consiste di una maglia lunga la metà del normale, usata per cercare di trovare la corretta tensione con la corretta lunghezza catena sulle bici singlespeed.

La catena può anche essere a falsa maglia: maglia apribile senza utilizzo dello smagliacatena.


Mozzo

Il Mozzo permette il moto relativo tra la ruota ei il telaio: è il “centro” della ruota.

È composto da un perno passante filettato, da due o più cuscinetti a sfera e dal corpo centrale, oltre che dai dadi o sganci rapidi di chiusura.

La Flangia si classifica generalmente in alta (6,5/7 cm) e bassa (4 / 4,5 cm). È sagomata/forata in maniera tale da permettere il bloccaggio dei raggi.

La Battuta è la distanza tra i controdadi del mozzo, ed è diversa tra anteriore e posteriore.

I mozzi anteriori e posteriori sono diversi, in quanto i secondi devono ospitare gli ingranaggi della trasmissione (i pignoni) e in quanto la loro larghezza (battuta, da controdado a controdado) è diversa (100 mm anteriore, 130 mm posteriore). Sulle bici da pista moderne la battuta del mozzo posteriore è da 120 mm, su quelle vintage anche 110 mm.

L’attacco dei pignoni al mozzo posteriore può essere:
a filetto: presenta una o due estremità filettate su cui si avvitano i pignoni
a corpetto: presenta un corpetto con meccasimo “ a ruota libera” in cui vengono infilati i pignoni e i distanziali
ISO: utilizzato per i freni a disco o anche per lo scatto fisso; il disco o il pignone si bloccano al mozzo non tramite corpetto sagomato o filettatura ma tramite fori sullo stesso e viti a brugola. E’più solido e pratico

I mozzi possono avere diverse caratteristiche particolari:
dinamo interna
cambio interno
freno contropedale
ruota libera
motore: come bike+ sulle ebike presentano il motore
scatto fisso: è un mozzo normale (può essere ISO o a filetto) con il pignone fissato solidarmnete alla ruota, senza il meccanismo “ruota libera” che permette la trazione solo pedalando in avanti


A proposito dell'autore

Il primo network dedicato interamente alla bicicletta e a tutte le sue forme: dalla mountainbike alla strada, dalla e-bike alla fixed, dalla bici da bambino alla bici da pro.