La bici per il ciclista urbano: un oggetto comune, non da culto Aldo Reynaudo 15 Aprile 2014 Brainstorming Quello che contraddistingue un ciclista è ovviamente la passione per la bici… Che sia la bici da corsa o la mountain bike, il vero appassionato passa ore e ore dietro al suo mezzo, dedica giorni e giorni a pedalare, arriva a organizzare le vacanze in funzione di essa, è amico del negoziante, magari del rappresentante o dell’importatore, segue le competizioni in televisione o via internet. Quando non è in sella passa il suo tempo sui forum a discutere o tra le ultime notizie dal mondo delle bici a cercare le novità dalle aziende. Il ciclista urbano no. Il ciclista “di città” non è per forza di cose un appassionato di bici. Perché per lui (o per lei) la bici può anche essere un normale utensile quotidiano. Tutti i giorni usiamo cose come la forchetta, il bicchiere, le mutande, lo spazzolino da denti, le scarpe… ma non è che tutti quelli che usano le scarpe, passano le loro ore libere su forum di scarpe (qualcuno sì, ma sono altri problemi). Indubbiamente esistono moltissimi pedalatori urbani che amano passare il tempo libero a pedalare nei boschi o affrontando salite in montagna, ma sono eccezioni. Io uso la bici tutti i giorni, passo ore in internet a cercare notizie, addirittura scrivo su un sito di biciclette come questo urban.bicilive.it. Uso anche la sveglia tutti i giorno, ma non per questo passo il tempo su forum di sveglie (esisteranno?) o scrivo su riviste di orologi. Si può usare qualcosa tutti i giorni senza per forza essere degli appassionati. Forse per questa mancanza di passione i “veri” ciclisti considerano quelli che usano la bici in città dei cugini poveri. Ed è forse per questo, che fino a poco tempo fa, le aziende, almeno in Italia, hanno dimostrato ben poca attenzione all’urban. È vero, il ciclista urbano non ha bisogno dell’ultimo gadget (in realtà nessuno ne ha veramente bisogno, ma tant’è), ma forse più di chiunque altro pedalatore è in grado di stressare ogni componente della bicicletta, tutti i giorni in ogni condizione e se, per esempio, forare una gomma è sempre una gran rottura per chiunque, lo è ancora di più se ci fa arrivare in ritardo al lavoro sporchi di grasso e sudati. L’equipaggiamento del ciclista urbano deve funzionare sempre, punto, non c’è un’ammiraglia con meccanico al seguito. Per questo, dopo aver iniziato l’utilizzo della bicicletta “con quello che si aveva in casa” e dopo aver provato sulla propria pelle che alcune cose semplicemente non funzionano, l’approccio all’acquisto di chi decide di spostarsi in bicicletta si sta rapidamente spostando su prodotti “definitivi” in grado sopportare l’utilizzo quotidiano. All’estero le Aziende da anni propongono materiale per urban e commuting, in Italia si inizia ora, purtroppo con una maggiore attenzione all’estetica che non alla funzionalità. Il ciclista urbano italiano è pronto alla sfida con la giungla metropolitana, ce la faranno le Aziende?