Le 10 città più inquinate in Italia per pedalare bicilive.it 17 Dicembre 2015 Bike News Le 10 città più inquinate in Italia per pedalare: Frosinone in vetta per il PM₁₀ e Brescia per il diossido di azoto. L’aria delle nostre città è ormai irrespirabile e le malattie dovute all’inquinamento sono numericamente elevate. Nonostante l’impegno di alcune amministrazioni e associazioni verso la pulizia dell’ambiente, potremmo cominciare a invertire questa pericolosa tendenza solo nel momento in cui dovesse avvenire una decisa collaborazione su scala globale da parte dei vari governi. Nel frattempo, noi vi riportiamo la classifica delle dieci città italiane più inquinate secondo i dati dell’Istat (usciti a novembre 2015) riguardanti il 2014 e, a breve, ritorneremo con altri articoli pertinenti questa tematica, su tutti l’impiego delle mascherine antismog contro i fumi tossici. Intanto vi consigliamo di comprare una maschera dal marchio EN 149 (norma europea sull’efficienza minima filtrante), di cui troverete tre categorie diverse: FFP1 (efficienza filtrante minima del 78%), FFP2 (del 92%) e FFP3 (del 98%). Quali sono le 10 città più inquinate in Italia? Abbiamo suddiviso la classifica in due tronconi, basandoci sui parametri del PM₁₀ e del diossido di azoto (conosciuto anche come biossido di azoto). Nei due capitoletti successivi, oltre alle tabelle sui rispettivi valori, troverete una breve spiegazione tecnica su entrambe le sostanze. Vista di Frosinone, città medaglia di bronzo al valor civile, prima per inquinamento da PM₁₀ (credit Wikipedia) Le 10 città più inquinate in Italia secondo i valori di PM₁₀ Il PM₁₀ (Materia Particolata, dall’inglese Particulate Matter) rappresenta una delle frazioni in cui è suddiviso il particolato, cioè l’insieme delle sostanze sospese nell’atmosfera. Queste particelle microscopiche hanno un diametro aerodinamico uguale o inferiore a 10 µm (micrometri), corrispondente a dieci millesimi di millimetro. Il PM₁₀ e le altre tipologie di polveri sottili derivano sia da processi naturali (erosione del suolo, eruzioni vulcaniche…) sia da processi legati alle attività umane (su tutte la combustione) e possono causare effetti cancerogeni, come provato dalla comunità scientifica internazionale. L’Unione Europea ha emanato la direttiva 2008/50/CE sulla qualità dell’aria in Europa, attuata il 13 agosto 2010 anche in Italia grazie al Decreto Legislativo 155/2010, che stabilisce il valore massimo per la media annuale di PM₁₀ in 40 µg/m³, il valore massimo giornaliero in 50 µg/m³ e il numero massimo di 35 giorni fuori soglia durante un anno. Purtroppo, i valori sopraccitati vengono spesso superati ma, visto il numero dei cittadini italiani favorevoli all’uso della bici, degli spostamenti a piedi o sui mezzi pubblici in perenne aumento, siamo convinti che i piccoli (a volte anche grandi) miglioramenti avvenuti in qualche realtà non siano frutto del caso. Comuni N° max di superamenti della media giornaliera di 50 μg/m 3 Valore massimo della concentrazione media annua (in μg/m 3 ) Frosinone 110 46 Torino 94 40 Alessandria 86 38 Vicenza 77 36 Benevento 75 33 Cremona 71 37 Lodi 71 37 Milano 68 26 Cagliari 65 41 Palermo 64 44 Confrontando questi dati rispetto a quelli del 2013, denotiamo come (nonostante i valori restino critici in parecchie città) ci sia stato un miglioramento climatico in numerose località. Napoli, per esempio, è passata da 120 a 40 giorni oltre i limiti consentiti, Milano da 81 a 68, Verona da 79 a 43, Venezia da 74 a 66 e Padova da 68 a 59, mentre sono peggiorate Roma (da 41 a 43), Palermo (da 34 a 64) e Cagliari (da 35 a 65). Frosinone e Torino, in testa a questa triste classifica, hanno comunque migliorato i propri dati. Brescia, “Leonessa d’Italia” e patrimonio dell’UNESCO, prima per inquinamento da diossido di azoto (credit Luca Giarelli / CC-BY-SA 3.0) Le 10 città più inquinate in Italia secondo i valori del diossido di azoto Il diossido di azoto (NO₂) è un gas dall’effetto cancerogeno, che manifesta i propri effetti soprattutto sulle vie polmonari e viene prodotto in maggior parte dai motori diesel. Osservando la tabella sottostante, si noti come Torino e Palermo siano gli unici due capoluoghi a mantenere la top ten rispetto a quella precedente. Sono state riportate solamente le 23 città in cui sia stata superata la soglia per la protezione della salute umana di 40 µg/m³. Bari, Cagliari, Padova e Verona sono gli unici grandi comuni a non avere mai oltrepassato i limiti, mentre Milano e Salerno hanno fatto registrare i numeri peggiori sul superamento della soglia fissata per la media oraria (200 µg/m³) di diossido di azoto, rispettivamente in 64 e 42 occasioni contro un massimo di 18 consentito. Per maggiori informazioni, visita il sito Istat (Istituto nazionale di statistica) e leggi il rapporto “Qualità dell’ambiente urbano – Fattori di pressione”. Per saperne di più sulla classificazione delle sostanze cancerogene, visita il sito IARC (International Agency for Research on Cancer). Articolo realizzato per BiciLive.it da Riccardo Tempo.