Con Lions2Life le batterie delle e-bike diventano accumuli stazionari Andrea Franco 5 Giugno 2022 Bike News L’innovazione non si ferma mai e anche gli sviluppi nell’economia circolare compiono sempre passi da gigante. L’ultima interessante innovazione arriva dal progetto europeo Lions2Life con il quale si è messa in atto la possibilità di riutilizzare le batterie usate delle bici elettriche a pedalata assistita nello stoccaggio dell’elettricità prodotta da impianti rinnovabili. Il risultato è la creazione di un impianto di accumulo pilota realizzato con oltre centocinquanta batterie di e-bike usate. Nelle città europee (e in moltissime italiane, per fortuna) c’è un incremento incredibile della micro mobilità elettrica. Questo va incontro a una progressiva decarbonizzazione della mobilità, sempre più accentuata, grazie anche a iniziative mirate. Negli ultimi anni l’utilizzo di mezzi di trasporto come biciclette e monopattini (soprattutto elettrici) è incrementato superando ogni più rosea aspettativa e questo ha fatto sì che il mondo del trasporto potesse finire in qualche modo catapultato con facilità in un più vasto equilibrio di economia circolare sostenibile. Il progetto Lions2Life per l’economia circolare Il progetto europeo Lions2Life nasce nel 2018 e tra gli ideatori figurano anche realtà industriali italiane come Erion (che nel 2018 partecipava come Ecodom – Consorzio Italiano Recupero e Riciclaggio Elettrodomestici). Lions2Life nasce sotto la guida dal Politecnico di Valencia con l’intento di creare un nuovo modello di “riutilizzo” applicabile a livello urbano. L’idea di partenza – compiuta in modo soddisfacente – era quella di riciclare le batterie delle e-bike, batterie ovviamente non più utilizzabili dalle biciclette, per realizzare accumuli stazionari per impianti rinnovabili. Un progetto, quello di Lions2Life, che prende spunto da altre iniziative simili, sempre nell’ambito dell’economia circolare, realizzate negli ultimi anni da aziende di grande spessore del mondo dell’industria automobilistica. Così l’idea di dare una seconda vita alle batterie dei mezzi di trasporto elettrici, andandone a sfruttare la capacità residua (lo stato di salute residuo – SoH “State of health” – deve essere superiore all’80%) diventa qualcosa di concreto e – nel caso specifico di Lions2Life – applicabili anche a mezzi decisamente più piccoli di un’automobile. Il primo impianto nell’eco-quartiere “la Pinada” a Valencia Finalmente, dopo un lungo periodo di test, il primo impianto di accumulo pilota si è potuto installare nell’eco-quartiere della città spagnola Valencia, “la Pinada“. Un sistema che conta ben 560 celle derivanti da oltre 150 batterie di e-bike. L’impianto è collegato direttamente ai moduli fotovoltaici installati su una delle strutture off grid (edifici scollegati dalle reti di elettricità, gas, sistema fognario, connessione internet) del centro d’innovazione “Pinada Lab”. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Il prototipo Lions2Life garantisce una capacità di 6,15 kWh, un risultato davvero soddisfacente per un progetto che è solo all’inizio. Un computer monitora le batterie usate per riutilizzarle come stoccaggio di elettricità. Con Lions2life il futuro è più sostenibile Per capire meglio il vantaggio di questo lavoro è necessario fornire qualche numero. Secondo i ricercatori di Lions2Life dare una seconda vita alle batterie ne aumenta di oltre il 20% il ciclo di vita garantendo un risparmio energetico fino a oltre il 60% per singola unità. Il tutto, senza andare a utilizzare materie prime nuove, a sostegno di una circolarità davvero vantaggiosa. Se consideriamo che in Italia solamente nel 2021 abbiamo acquistato circa trecentomila nuove e-bike possiamo ben comprendere l’entusiasmo di Luca Campadello, Manager del Projects & Innovation Team di Erion il quale sostiene che “Lions2life rappresenta una risposta alla sfida posta dalla mobilità sostenibile in fatto di corretto riciclo delle batterie”. Per ulteriori informazioni invitiamo i nostri lettori a visitare la pagina web ufficiale del progetto Lions2life.