La micromobilità elettrica (e non) rivestirà un ruolo sempre più importante negli anni a venire e sarà uno dei principali fattori di cambiamento, sia per quel che riguarda le infrastrutture cittadine che l’organizzazione stessa della nostra vita quotidiana.

Sono molteplici le spie che indicano con sempre maggiore frequenza e intensità questo cambiamento già in atto, che sarà fluido e graduale, ma per il quale non bisognerà nemmeno attendere più di tanti anni.

Sottovalutare uno cambio di paradigma di questo livello sarebbe indice di cecità socio-economica e culturale e abbiamo uno dei migliori esempi proprio nel nostro campo di specializzazione e competenza.

Pensiamo infatti come relativamente pochi anni fa l’e-bike è stata sottovalutata quando non apertamente criticata e derisa, e guardiamo ora al suo straordinario successo, che la porta a essere l’elemento di traino dell’intero settore ciclo.

Aspettiamoci quindi una sempre maggiore e diversificata “invasione” di hoverboard, bici elettriche pieghevoli, segway, monopattini elettrici, monowheel e altri mezzi ancora, che cambieranno il nostro stile di vita cittadina.

Ma cosa è la micromobilità elettrica? Quali effetti avrà la micromobilità elettrica? Come sta avvenendo questa evoluzione e cosa comporta per vari settori?

Cerchiamo di approfondire il tema andando a guardare, a cascata, quel che avviene e avverrà nei diversi ambiti che caratterizzano questi fenomeni.

Un hoverboard su un marciapiede urbano

Il controverso hoverboard, amato da tanti giovanissimi (e non solo), sarà protagonista della micromobilità urbana più imminente?

Micromobilità elettrica: i dati economici

Uno degli aspetti più evidenti dell’imminente affermazione e successo della micromobilità è quello basilare della constatazione quotidiana. Chi vive nelle città medio-grandi un tempo incontrava raramente l’occasionale monopattino elettrico o qualche segway, puntando il dito per la sorpresa.

Ora questi mezzi cominciano a essere una visione abituale e, di conseguenza, le cifre che si prospettano nel settore degli investimenti diventano sempre più importanti.

Il Center for Future Mobility di McKinsey, una importante società internazionale di consulenza manageriale stima che il potenziale di questo mercato entro il 2030 si aggirerà fra i 300 e 500 miliardi di dollari, ed esistono già parecchie start up del settore micromobilità valutate oltre il miliardo di dollari.

Pare quasi superfluo sottolineare l’importanza di un giro di affari di questo volume, così come è quasi banale aspettarsi ulteriori effetti positivi su altri segmenti contigui, in un effetto a cascata che abbiamo già avuto modo di vedere in precedenza, pensiamo solo alla bicicletta elettrica che ha generato posti di lavoro in vari settori quali il bike sharing, le guide turistiche e i bike hotel.

Un ragazzo si sposta su una monowheel

La monowheel (monociclo) ai più “anziani” sembra solo pericolosa, ma molti giovani la amano e online si compra ovunque.

Micromobilità elettrica: Eurobike 2019, media e addetti ai lavori

Accanto al sempre maggiore numero di articoli, news e schede di valutazione prodotto riservate ai mezzi della micromobilità arrivano ora anche conferme dai più importanti addetti del settore, nomi che da sempre hanno svolto la funzione di apripista e rivelatori delle tendenze.

Di particolare importanza sarà l’impatto che avrà Eurobike 2019, la più importante fiera del ciclo europea e un avvenimento che abbiamo sempre atteso con grande curiosità, in quanto è di solito il momento dell’anno nel quale più si avvertono e individuano i trend futuri.

Eurobike 2019 si terrà a Friedrichshafen da mercoledì 4 a sabato 7 settembre 2019 e ha già annunciato un sostanziale aumento di espositori di piccoli veicoli elettrici, nella Hall A1 che è dedicata a tutte le nuove forme di mobilità urbana.

E oltre all’accresciuto numero di prodotti e brand, l’importanza del tema è desumibile anche dal banner dell’evento che, oltre ad annunciare che “il futuro comincia qui e ora” invita chiaramente, fra l’altro, a “scoprire il futuro della micromobilità”.

Ma Eurobike è una fiera che “vive” 365 giorni all’anno e non limita il suo impatto a quanto avviene in quei giorni sul lago di Costanza: prima di settembre avremo gli Eurobike Media Days 2019 dal 2 al 4 luglio 2019 , momento per certi versi ancora più importante per noi addetti media.

E dopo l’evento centrale di settembre ci sarà una “coda orientale” con “ASEANBIKE powered by Eurobike”: il centro nevralgico si sposta a Bangkok dal 3 al 5 ottobre 2019, in una regione di importanza capitale per la micromobilità, sia per quel che concerne la produzione che l’impiego dei prodotti stessi.

La pagina web di Eurobike 2019 sulla micromobilità elettrica

La pagina web di Eurobike 2019 dedicata alla micromobilità elettrica: leggila qui

Micromobilità elettrica: leggi e norme

L’affermazione di una realtà o evento, di un prodotto o usanza, trova la sua definitiva conferma nell’attenzione che gli riserva il potere e nella disciplina sviluppata dallo stesso.

La micromobilità è sempre più diffusa e importante e sorgono quindi normative e leggi per regolarla. Ciò accade a livello mondiale, come per esempio in Germania, dove un nuovo insieme di regole riguardanti i monopattini elettrici, elaborato dal Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture Digitali, dovrebbe passare a breve l’esame del Parlamento.

Anche l’Italia si è mossa in questa direzione e proprio recentemente ha cominciato a regolare la micromobilità elettrica, con una sperimentazione inserita nella Legge di Bilancio 2019. Avevamo già anticipato l’argomento in un precedente articolo dedicato alla riforma del Codice Stradale, ma ora il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha prodotto un testo dettagliato che, dopo eventuali modifiche, avrà effetto a partire dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

Un monopattino elettrico per le vie della città

La foto di un monopattino elettrico da una pagina del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sulla micromobilità: leggila qui

Il decreto parte dalla definizione di cosa siano e come siano fatti i vari veicoli (monopattini elettrici, monowheel, segway, hoverboard…), determinando quindi quali fra essi possono circolare a tutti gli effetti, per poi fissare alcune norme riguardanti la circolazione stessa.

Fra le più significative ricordiamo:
– I mezzi dovranno avere potenza massima limitata a 500 W e clacson in dotazione;
– La circolazione dei mezzi privi di luce è vietata in condizioni atmosferiche di visibilità limitata e comunque da mezz’ora prima del tramonto;
– Vi è obbligo di giubbotti o bretelle retro-riflettenti ad alta visibilità per chi circola su segway o monopattino di sera e notte;
– I mezzi che superano la velocità di venti chilometri orari dovranno essere dotati di regolatore di velocità e nelle aree urbane non sarà loro permesso di superare i sei chilometri orari;
– È vietata la circolazione ai mezzi privi di marchio CE;
– Per la durata della sperimentazione i mezzi potranno circolar sono nelle aree che i singoli Comuni, tramite ordinanza, dedicheranno a tale scopo;
– I mezzi noleggiati dovranno essere dotati di copertura assicurativa;
– I mezzi possono essere liberamente condotti dai maggiorenni, i minorenni dovranno essere provvisti di patente AM;
– È fatto divieto di trasporto di passeggeri o merci e ogni tipo di traino.

Ricordiamo ancora che si tratta di una sperimentazione e che il testo potrebbe essere modificato prima di diventare effettivo.

Una bici elettrica pieghevole ripiegata al parco

Le bici elettriche pieghevoli non potranno che essere protagoniste della micromobilità cittadina degli anni a venire…

Micromobilità elettrica: gli sviluppi futuri

Accanto a un facilmente prevedibile aumento dei mezzi già esistenti, con diffusione sempre più ampia e il probabile sorgere di nuove tipologie, l’avvento della micromobilità elettrica porterà a potenziali sviluppi di vari settori.

Di particolare rilevanza sarà il campo delle app per smart device, e all’interno delle app dedicate sarà decisivo poter prevedere con sempre maggiore esattezza le condizioni meteo locali, così da dar modo al cittadino di programmare quali mezzi impiegare per i suoi spostamenti.
Anche i dati sul traffico saranno ovviamente importanti.

Ci sarà poi un aumento e diversificazione dei servizi di sharing e settori connessi, così come il sorgere di figure di guide specializzate nei singoli veicoli, alcuni dei quali permetteranno di avventurarsi alla perfezione in tutte quelle città dai centri storici con vie molto strette e vicoli, pensiamo anche solo a Genova o Napoli come esempi ideali.

Più difficile immaginare quali ricadute ci saranno a livello di progettazione urbanistica: se è lecito aspettarsi un aumento delle piste ciclo-pedonali è altrettanto plausibile immaginare che tutto ciò richiederà più tempo e sforzo, sia a livello concettuale/culturale che per quel che concerne la progettazione e realizzazione.

Quel che è sicuro è che la micromobilità elettrica è arrivata, è sempre più presente ed è un qualcosa con il quale è preferibile fare i conti adesso, accettandone tutto il potenziale, per non ritrovarsi ancora una volta in ritardo rispetto ad altri Paesi.

A proposito dell'autore

Giornalista, blogger e bookstagrammer, Alessio lavora da sempre su computer e internet, oggi principalmente come consulente SEO e web marketing. Ciclista urbano per passione e necessità, si è unito al team di BiciLive.it per scrivere di alcuni dei suoi argomenti preferiti - le biciclette e la tecnologia - e condividere consigli e buone abitudini con tanti appassionati, magari pedalando insieme.