Si chiama Mobility as a Service, meglio conosciuto con l’acronimo MaaS. Che cos’è? È un nuovo concetto di mobilità ideato e lanciato dall’Unione Europea in tutti i suoi stati.

Esso prevede l’integrazione di molteplici servizi di trasporto pubblico e privato, accessibili all’utente finale attraverso un unico canale digitale.

Il cittadino può utilizzare un unico canale digitale per svolgere diverse operazioni quali: pianificare, prenotare e pagare i diversi servizi di trasporto di cui vuole usufruire o ha usufruito. I servizi operano attraverso piattaforme digitali di intermediazione che abilitano le diverse funzionalità.

Esempi di applicazione pratica del MaaS

In quali casi può essere utile il Maas? Per esempio, per quel viaggiatore che intende muoversi combinando più modalità di trasporto come bici-bus-aereo o car sharing-treno-aereo. Grazie a un’unica App sarà possibile creare il proprio itinerario ideale e capire dove e come cambiare mezzi.

Ed è utile per quell’utente che ha necessità di trovare un’infrastruttura per la ricarica della sua auto o bici elettrica.

Una ragazza prende una bici tramite il servizio di sharing urbano

E ancora, è uno strumento di aiuto anche per il passeggero in treno che richiede informazioni in realtime e aggiornamenti su eventi che possano avere impatto sulle tempistiche di viaggio e inter-connessione.

Per esempio, sarà possibile collegarsi allo stesso canale digitale per accedere agli schermi digitali di stazioni e aeroporti e verificare eventuali ritardi sui convogli o sugli imbarchi e capire se si arriverà in tempo alla coincidenza col treno o allo scalo aeroportuale.

Una piattaforma nata in seno al PNRR

Il MaaS rientra nell’investimento 1.4.6 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), nella cui attuazione sono impegnati il Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (MIDT) e il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile (MIMS).

Il PNRR è Il piano preparato dall’Italia per rilanciarne l’economia dopo la pandemia di Covid-19 al fine di permettere lo sviluppo verde e digitale del Paese.

Illustrazione di un uomo che noleggia un auto tramite app sharing

Il piano si articola in sei missioni e 16 componenti, beneficia della stretta interlocuzione avvenuta con il parlamento e la commissione europea e soddisfa i parametri fissati dai regolamenti europei sulle quote dei progetti verdi e digitali.

Le sei missioni del PNRR sono:
1) digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo
2) Rivoluzione verde e transizione ecologica
3) Infrastrutture per una mobilità sostenibile
4) Istruzione e ricerca
5) Inclusione e coesione
6) Salute

L’obiettivo del MaaS è migliorare l’efficienza dei sistemi di trasporto urbano attraverso un sistema digitale che promuova l’utilizzo di mezzi ecologici. Questo progetto riesce quindi a toccare ben tre delle sei missioni del PNRR.

Una donna noleggia un monopattino elettrico tramite app di sharing

Già 13 comuni italiani interessati al MaaS

A oggi, sono già 13 i comuni capoluogo che hanno presentato la propria manifestazione in interesse al Mobility as a Service: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia.

Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile fa sapere che a breve partirà la seconda fase della selezione attraverso la pubblicazione di un avviso pubblico rivolto ai 13 comuni, che dovranno presentare i loro progetti per il servizio. Ogni comune è infatti chiamato a sviluppare la sua proposta di MaaS, al fine di individuare dei progetti pilota.

Al termine di questa fase verranno quindi scelti tre progetti, quelli che si prevede avranno una più elevata probabilità di successo. I tre progetti pilota saranno supportati tramite co-finanziamento delle sperimentazioni beneficiando di finanziati dal PNRR.

Successivamente saranno selezionati e finanziati ulteriori sette progetti in aree cosiddette “follower” che verranno supportate dalle città leader.

A proposito dell'autore

Nato a Milano, ha imparato a destreggiarsi in fixed nel traffico. Cresciuto a pochi colpi di pedale dal Muro di Sormano, si è innamorato delle pendenze più impervie. Trapiantato in Trentino, ha lavorato come guida turistica in bici. Ora vive in Olanda, tra ciclabili e cargobike. Viaggia regolarmente in bikepacking e nell’estate 2016 ha pedalato per le strade d’Europa attraverso 13 nazioni e 3724 km in 31 giorni. Da qui il libro L’Europa in Bici.