Il consiglio della città di New York ha recentemente approvato una normativa per tutelare e migliorare le condizioni di lavoro dei riders che effettuano consegne a domicilio per conto di App come Grubhub, DoorDash e Uber Eats.

La misura è eccezionale, poiché si tratta della prima volta in cui l’intervento del governo influenza il rapporto tra le aziende di consegna del cibo e le loro migliaia di dipendenti. La nuova normativa si è resa necessaria proprio per limitare lo sfruttamento dei fattorini, spesso costretti a lavorare in condizioni sfavorevoli.

Scopriamo nel dettaglio la situazione.

Salario minimo e limite chilometrico

Le novità sono parecchie. Prima tra tutte, è stata introdotta una retribuzione minima. Nella città di New York, la paga oraria minima per legge è di 15 dollari, mentre fino a oggi la paga media dei corrieri in bici era di appena 12,21 dollari.

Il Dipartimento per la Protezione dei Lavoratori americano studierà le condizioni di lavoro dei corrieri e stabilirà i pagamenti minimi per viaggio entro il 1 gennaio 2022.

Un rider consegna il cibo a New York pedalando con la bicicletta

Inoltre è stato stabilito che gli addetti alle consegne potranno utilizzare i bagni del ristorante presso il quale ritirano un ordine. Qualora il ristorante neghi tale diritto, può ricevere una multa fino a 100 dollari.

Altra novità interessante: le App che richiedono mance dovranno rivelare a clienti e lavoratori esattamente come verranno utilizzati quei soldi. Il cliente sarà informato di quanto denaro andrà all’addetto alle consegne, quando e in quale forma (contanti o altro) e gli operatori saranno informati su quanto denaro riceveranno in mance.

Saranno regolamentati anche i pagamenti e le tempistiche. Alle aziende di consegna di cibo sarà vietato addebitare ai lavoratori eventuali commissioni per ricevere i loro salari e i pagamenti dovranno essere effettuati ai lavoratori di consegna almeno una volta alla settimana.

Un rider consegna il cibo a domicilio con la sua bici per le strade di New York

Ai lavoratori deve inoltre essere offerta almeno un’opzione per ricevere il pagamento che non richieda un conto bancario.

Da ora in avanti, le aziende di consegna devono fornire ai lavoratori le borse termiche isolanti dentro le quali riporre il cibo. Attualmente, gli addetti alle consegne devono spesso pagare di tasca propria per borse termiche, spendendo fino a 60 dollari.

Un altro punto che migliora le condizioni dei lavoratori stabilisce che i corrieri potranno limitare le loro aree di consegna e impostare una distanza massima di percorrenza se viaggeranno su ponti o attraverso tunnel.

Consegne a colpi di pedali per 12 ore al giorno

Questo pacchetto di norme è stato scritto con il contributo di Los Deliveristas Unidos (LDU), un collettivo di addetti alla consegna nato dal Workers Justice Project. Il gruppo ha protestato per migliori condizioni di lavoro durante la pandemia e, ad aprile, ha pubblicamente unito le forze con SEIU Local 32BJ, il più grande sindacato di lavoratori dei servizi di New York.

“L’amara verità è che molti addetti alle consegne di cibo possono lavorare 12 ore al giorno al freddo o sotto la pioggia per più App di servizi di ristorazione e ancora non riescono a guadagnare abbastanza per sfamare le proprie famiglie”, si legge sul sito web di LDU.

Dei riders consegnano cibo in bici per la grande città

E c’è anche una questione di sicurezza: il 49% dei corrieri in bici intervistati ha dichiarato di avere avuto un incidente stradale mentre stava lavorando e di questi il 75% ha detto di essersi dovuto pagare le cure mediche da solo.

La normativa introdotta da New York potrebbe fare da apripista a livello globale per regolare il settore del food delivery. Nella sola New York, lavorano oltre 80.000 ciclofattorini. Quello delle consegne a domicilio è un mercato che si sta espandendo rapidamente dopo i lockdown durante la pandemia e anche a seguito di un cambio dei abitudini nella società.

A proposito dell'autore

Nato a Milano, ha imparato a destreggiarsi in fixed nel traffico. Cresciuto a pochi colpi di pedale dal Muro di Sormano, si è innamorato delle pendenze più impervie. Trapiantato in Trentino, ha lavorato come guida turistica in bici. Ora vive in Olanda, tra ciclabili e cargobike. Viaggia regolarmente in bikepacking e nell’estate 2016 ha pedalato per le strade d’Europa attraverso 13 nazioni e 3724 km in 31 giorni. Da qui il libro L’Europa in Bici.