Colnago sarà il primo produttore di bici a utilizzare la tecnologia blockchain per collegare ogni sua nuova bicicletta prodotta dal 2022 a un registro virtuale e distribuito. Lo scopo è quello di garantire l’autenticità dei propri telai nonché la prova della proprietà da parte dell’acquirente.

La tecnologia di cui si servirà Colnago sarà realizzata in partnership con MyLime, società tecnologica italiana che ha iniziato a utilizzare il passaporto digitale per i prodotti nel mercato del lusso. MyLime collegherà ogni telaio Colnago alla Automotive Blockchain, una banca dati digitale dove verranno registrati i dati di produzione, trasporto e vendita del telaio.

Come funziona il passaporto digitale

Il vantaggio di una banca dati digitale risiede nel fatto che lavora in modo decentralizzato e i dati archiviati sono distribuiti, pertanto non esiste un server centrale che si possa guastare o manipolare. Il vantaggio è che i dati non possono essere falsificati, perché ciò vorrebbe dire agire sui dati di oltre la metà di tutti i partecipanti (detti blocchi) alla blockchain.

Tutti i blocchi della catena ricevono un’impronta digitale, il cosiddetto “hash”. Tutti i blocchi sono collegati tra loro in una sorta di catena. Ogni blocco contiene l’hash del blocco precedente e quindi, il suo contenuto codificato. Se qualcuno volesse modificare un blocco dati dopo il loro inserimento, la manipolazione verrebbe notata subito, perché il contenuto e l’hash non coinciderebbero più.

La bicicletta Colnago di Tadej Pogacar nella quale verrà installato il primo chip rfid

La bicicletta Colnago V3RS di Tadej Pogacar nella quale è stato installato il primo tag RFID.

“Abbiamo esaminato la sicurezza fornita dalla tecnologia blockchain. Vogliamo dare ai nostri clienti la sicurezza di sapere che il telaio che stanno acquistando è autentico e per avere una prova di proprietà perpetua”, ha spiegato Manolo Bertocchi, direttore marketing di Colnago.

E ha anticipato che nel 2022 l’azienda di Cambiago annuncerà anche altre funzioni basate sulla tecnologia blockchain.

E se la bici viene venduta?

Se la bici dovesse essere venduta, non c’è problema. MyLime ha infatti sviluppato e creato un tag RFID ad hoc. Un tag RFID è un dispositivo elettronico di tracciamento composto da un chip e un’antenna che utilizza la radiofrequenza per cercare, identificare, tracciare e comunicare con oggetti e persone. I tag RFID sono etichette intelligenti in grado di memorizzare una serie di informazioni: dai numeri di serie a una breve descrizione del prodotto, fino a pagine di dati.

Il tag RFID è indissolubilmente legato al telaio e consente l’accesso alle informazioni nel passaporto digitale della bicicletta tramite un’app per smartphone collegata alla blockchain. Se il telaio viene venduto, il passaggio di proprietà può essere comunicato tramite la app e il tag RFID.

La soluzione brevettata da MyLime permetterà la tracciabilità del prodotto e garantirà il valore della bicicletta nel tempo.

Il tag RFID installato nel telaio della bici Colnago

Il tag RFID installato nel telaio della Colnago.

Il pirmo passaporto digitale è stato sulla bici di Pogacar

La bici da corsa Colnago V3RS con cui Tadej Pogačar ha disputato i Campionati del Mondo di Ciclismo lo scorso 26 settembre 2021 è stata la prima bicicletta in assoluto ad esordire con il tag RFID e a fare affidamento al passaporto digitale.

Si è trattato di una bicicletta dalle grafiche speciali, disegnate direttamente dal corridore sloveno. La doppia colorazione bianca e rossa (con alcuni dettagli anche neri) è detta “Ice&Fire” ed è stato lo stesso Pogacar a spiegarne il significato: “Quando gareggio, la mia testa è fredda come il ghiaccio, ma le mie gambe sono sempre fuoco puro”.

Dal 2022 tutte le biciclette dei corridori del team UCI WorldTour UAE Team Emirates saranno dotate di blockchain, così come tutte le bici prodotte da Colnago.

A proposito dell'autore

Nato a Milano, ha imparato a destreggiarsi in fixed nel traffico. Cresciuto a pochi colpi di pedale dal Muro di Sormano, si è innamorato delle pendenze più impervie. Trapiantato in Trentino, ha lavorato come guida turistica in bici. Ora vive in Olanda, tra ciclabili e cargobike. Viaggia regolarmente in bikepacking e nell’estate 2016 ha pedalato per le strade d’Europa attraverso 13 nazioni e 3724 km in 31 giorni. Da qui il libro L’Europa in Bici.