I prestigiosi pneumatici da strada Pirello PZero da marzo 2022 sono prodotti in Italia. L’azienda italiana ha deciso di destinare lo stabilimento Pirelli di Bollate, in provincia di Milano, al settore ciclismo. La fabbrica milanese, aperta da Pirelli nel 1962, diventerà così l’unica a realizzare su scala industriale gli pnematici bici Made in Italy.

L’obiettivo è quello di curare da vicino la produzione dei suoi pneumatici di alta gamma, quelli a più alto contenuto tecnologico, primo tra tutti la versione Pirelli PZero Race.

A Bollate saranno prodotti sia gli pneumatici (tubolari in primis) destinati alle squadre professionistiche sia le coperture destinate agli amatori. Attualmente Pirelli è sponsor e fornitore di alcuni dei team ciclistici della massima categoria UCI fra cui Trek-Segafredo, UAE Team Emirates, AG2R Citroën.

Accanto alla strada, Pirelli è partner anche di squadre MTB come Wilier Triestina-Pirelli e Canyon CLLCTV-Pirelli. Tutti gli atleti professionisti che corrono con pneumatici Pirelli svolgono un ruolo attivo nello sviluppo degli pneumatici offrendo feedback importanti all’azienda per sviluppare e migliorare sempre più le proprie mescole e carcasse.

Dettaglio di un copertone per bici Pirelli P-Zero Race TLR 2022

Pirelli a Bollate: stabilimento ammodernato

Per svolgere la nuova funzione, lo stabilimento Pirelli di Bollate è stato ammodernato sia per quanto riguarda i macchinari sia per quanto riguarda l’ambiente di lavoro destinato ai suoi dipendenti. I processi sono stati robotizzati al fine di garantire standard di estrema affidabilità qualitativa.

Ogni processo è eseguito con precisione geometrica, che poi si riflette nel prodotto, aspetto fondamentale in uno pneumatico da bici dato che si hanno dimensioni e peso ridotti.

Un nuovo sistema di estrusione, unico nel suo genere, è invece destinato alla lavorazione dei semilavorati, mentre le mescole sono sviluppate con un sistema di continuous mixing.

Tutti i macchinari di Pirelli sono certificati CE e rispondono ai massimi standard di sicurezza.

Un ciclista pedala sullo sterrato con dei pneumatici da gravel Pirelli

Anche esternamente lo stabilimento di Bollate Pirelli subirà un restyling, con lo scopo di renderlo più moderno ma anche meglio integrato nel resto del contesto urbano dell’area metropolitana milanese.

All’interno invece gli spazi destinati ai dipendenti sono stati pensati per offrire un ambiente confortevole a chi vi lavora. Se è vero che la produzione dei primi pneumatici è già partita, il rinnovamento completo dell’impianto industriale sarà concluso entro l’inizio del 2023.

La sezione di un pneumatico da bici Pirelli P-Zero Race TLR 2022

Pirelli nel ciclismo

Pirelli è da sempre rinomato per i suoi pneumatici per automobili. Lo pneumatico da ciclismo Pirelli PZero è stato lanciato solo nel 2017 e molti pensano che questa sia stata la prima esperienza di Pirelli nel settore bici a cui poi è seguito lo sviluppo di pneumatici bici di vario genere, come per esempio lo pneumatico da commuting urbano Pirelli CYCL-e Winter.

La realtà è diversa, il PZero segna un felice ritorno dell’azienda nel ciclismo: Giovanni Battista Pirelli fondò la sua azienda nel 1872 per avviare la produzione di liste da gomma per carrozza e altri articoli di gomma elastica poi pensò agli pneumatici. Nel 1888 il veterinario inglese Dunlop aveva per primo realizzato un tubolare da bici in gomma vulcanizzata sfruttando il lattice proveniente dal Sud America e trattandolo con zolfo.

Sei anni più tardi, era il 1896, Giovanni Battista Pirelli produsse il suo primo pneumatico per biciclette. E solo sette anni più tardi, nel 1901, Pirelli si specializzò in pneumatici per automobili.

Quest’anno Pirelli festeggia i 150 anni di storia ed è curioso vedere questo suo ritorno all’origine.

A proposito dell'autore

Nato a Milano, ha imparato a destreggiarsi in fixed nel traffico. Cresciuto a pochi colpi di pedale dal Muro di Sormano, si è innamorato delle pendenze più impervie. Trapiantato in Trentino, ha lavorato come guida turistica in bici. Ora vive in Olanda, tra ciclabili e cargobike. Viaggia regolarmente in bikepacking e nell’estate 2016 ha pedalato per le strade d’Europa attraverso 13 nazioni e 3724 km in 31 giorni. Da qui il libro L’Europa in Bici.