Roberto Peia è una tra le figure di riferimento del mondo ciclistico urban di Milano, ma è anche un amico di vecchia data di BiciLive.it.

Oltre a essere uno scrittore e un giornalista è anche il socio fondatore e presidente (per due mandati) di Upcycle, il primo bike cafè d’Italia, un luogo che ha visto passare campioni del ciclismo come Francesco Moser, Ivan Basso, Paolo Bettini e Mario Cipollini ma anche i più grandi cicloviaggiatori italiani e internazionali come Omar Di Felice, Willy Mulonia e Mike Hall.

Il curriculum di Peia però non si ferma qui: è lui il fondatore della società milanese UBM – Urban Bike Messenger, la prima compagnia di corrieri in bicicletta in Italia.

Roberto Peia però non ha ancora finito i suoi impegni nel mondo ciclistico, dato che pur essendo in pensione da qualche mese – la carta d’identità ci dice che ha 67 anni – la voglia di pedalare e di fare è sempre lì.

Il suo ultimo progetto è infatti un viaggio in bici, un viaggio che lo porterà dall’Italia all’Africa per motivi di carattere umanitario: “Mi piacerebbe che il mio pedalare fosse utile anche agli altri”.

Roberto Peia fermo davanti a un fiume con la sua bicicletta

Peia Pedala: in bici verso l’Africa per raccogliere fondi

Roberto Peia ha già steso un programma di massima: partirà il 17 settembre (ma non è ancora ufficiale) da San Donato Milanese per arrivare fino in Sierra Leone.

Il viaggio in bicicletta sarà in completa autosufficienza e secondo il percorso immaginato da Roberto passerà da Costa Vescovado, nei luoghi di Serse e Fausto Coppi, per poi toccare la Liguria e dirigersi verso Francia e Spagna.

Una volta giunto in terra iberica si imbarcherà per il Marocco e una volta giunto in Africa percorrerà la costa atlantica e attraverserà la Mauritania, il Senegal, il Mali, la Guinea Conakry per giungere infine in Sierra Leone nella città di Freetown.

Roberto Peia insieme a Giovanni Storti del trio Aldo, Giovanni e Giacomo

I luoghi scelti da Roberto, o almeno quelli che si trovano su un percorso immaginario impresso nella sua mente, non sono casuali ma hanno un preciso significato. Come detto all’inizio Roberto Peia ha scelto di intraprendere questo viaggio sia per motivi personali sia di carattere umanitario.

Durante le pedalate su suolo africano andrà quindi a visitare per esempio il primo degli ospedali di Medici con l’Africa, situato proprio a Freetown in Sierra Leone. Il viaggio però non si fermerà lì, dato che Roberto percorrerà un anello di altri circa 1000 km per visitare altri cinque ospedali del CUAMM.

CUAMM – Medici con l’Africa è una delle tre associazioni per cui Roberto vuole raccogliere fondi. Essa opera in Africa sin dal 1950 e ha contribuito a creare ospedali, centri salute e dispensari e a formare medici, infermieri e tecnici.

Il logo di Peia Pedala per l’Africa

Senegol e World Bicycle Relief

Le altre due associazioni destinatarie della raccolta fondi sono Senegol e World Bicycle Relief. La prima è nata a Milano, anche grazie all’iniziativa di Tommaso Goisis, ospite di Upcycle, e ha l’obbiettivo di migliorare le condizioni di vita dell’infanzia in Senegal e in Italia dando molta importanza allo sport. La seconda invece è una ONG che dona bici in diversi paesi dell’Africa, soprattutto a infermieri e maestre.

Il World Bicycle Relief ha già ricevuto fondi in passato grazie alla campagna “Un Euro a Ruota” promossa dai negozianti milanesi e grazie a un’asta benefica di biciclette e cargo bike tenuta da un banditore d’eccezione: Giovanni Storti del famoso trio comico “Aldo, Giovanni e Giacomo”.

Roberto Peia invita chiunque lo volesse ad aggregarsi a lui durante questa pedalata, anche solo per un breve tratto. L’obbiettivo è infatti dare visibilità e raccogliere donazioni per queste associazioni, quindi riuscire a intercettare il maggior numero di persone sarebbe per lui un sogno fantastico.

Come sottolinea lui stesso nella sua pagina ufficiale www.peiapedala.it infatti il suo impegno sarà quello di raccontare le storie, i lavori e le persone delle tre associazioni per dar loro visibilità, sperando che “voi apriate il portafoglio o facciate brillare la carta di credito”.

A proposito dell'autore

Un giovane comasco con il cuore diviso tra mountain bike, che pratica per diletto nel tempo libero, e la corsa su strada, che ama seguire in TV e dal vivo. La passione per la prima nasce per amore della natura, la seconda grazie ad un nonno tifoso sfegatato del Pirata.