Abbiamo messo alla prova il nuovo casco dell’azienda valtellinese MET (www.met-helmets.com), il MET Urbex. Si tratta di un caschetto concepito per l’esplorazione urbana (Urbex è la contrazione di “Urban Exploration”) dotato di sistema Mips, certificazione NTA 8776 per ebike e una utile luce magnetica posteriore ricaricabile e asportabile.

Abbiamo già presentato il MET Urbex 2022 in un articolo dedicato che vi invitiamo a leggere (cliccando sul precedente link) per tutti i suoi dettagli.

Vediamo quindi le caratteristiche tecniche in pillole e come si è comportato nei tre mesi di test…

Foto di Claudio Riotti nel test del casco urban MET Urbex

Casco ciclismo MET Urbex 2022: caratteristiche tecniche

  • Caschetto aperto per utilizzo urban/trekking
  • Calotta in policarbonato in-mould con interno in EPS
  • EPS completamente rivestito in policarbonato
  • 13 prese d’aria
  • Certificazioni CE, US e NTA 8776 per ebike
  • Copertura estesa del 10% in più su nuca e orecchie per aumentare la sicurezza
  • Sistema di smorzamento degli impatti rotazionali MIPS-C2
  • Luce MET Magnetic USB LED Light, ricaricabile e magnetica
  • Sistema di regolazione MET Safe-T Heta
  • Anello di regolazione a 360° e regolazione verticale per fit personalizzato
  • Rete anti-insetto integrata nelle prese d’aria frontali
  • Imbottiture asportabili e lavabili
  • Fibbia magnetica Fidlock
  • Cinturini con divider regolabile per migliorare il comfort
  • Adesivi posteriori catarifrangenti
  • Peso: rilevato 410 grammi in taglia L
  • Peso luce magnetica: 20 grammi
  • Taglie: S 52-56 cm, L 56-58 cm, L 58-61 cm
  • Prezzo: 180 euro
Foto di Claudio Riotti nel test del casco urban MET Urbex a Milano

La zona delicata sopra alle tempie è molto protetta e non presenta prese d’aria per massimizzare la robustezza.

MET Urbex: la prova sul campo

Appena estratto dalla scatola si può apprezzare, come su tutti i prodotti MET, la qualità delle finiture e la calotta in policarbonato che riveste completamente la struttura in EPS, donando più resistenza e longevità a un casco che per sua natura è destinato a essere spesso appoggiato su diverse superfici durante l’uso.

Ho utilizzato il MET Urbex da maggio a luglio per i miei spostamenti di lavoro a Milano sia in ebike che in bici normale (anche in monopattino) e per diverse uscite gravel, quindi sia con giornate primaverili fresche che durante il grande caldo estivo.

Foto del casco urban MET Urbex

La utile rete anti-insetti nelle prese d’aria frontali.

La calzata è profonda e comoda senza nessuna pressione localizzata. Ovviamente ogni testa ha una conformazione diversa ma, tra i vari caschi da città testati, l’Urbex è uno tra i più comodi.

Il sistema di smorzamento delle forze rotazionali Mips non si avverte e non produce scricchiolii come su altri caschi che ho testato. È da tenere presente per la taglia perché, seppur di poco, riduce lo spazio interno nel casco rispetto a una stessa taglia senza Mips: ho una circonferenza di 58,5 cm e la taglia L (da 58 a 61) mi calza a pennello.

Foto del casco urban MET Urbex Urbex e il sitema Mips

Per chi non lo conoscesse, il Mips è una calotta in plastica gialla fissata tramite degli elastomeri che garantiscono uno slittamento in tutte le direzioni di 10-15 mm, movimento che facilita l’assorbimento delle forze rotazionali dannose per il cervello in casi di impatto, urto o caduta.

Il peso totale di questo casco da bici è di 430 grammi rilevati in tg. L (con luce installata, che corrisponde al peso dichiarato). È naturalmente più elevato di altri caschi ma si avverte poco grazie alla distribuzione uniforme dei punti di contatto con il capo.

Il sistema di ritenzione a 360° è semplice da usare anche con i guanti e permette di personalizzare la calzata.

Foto del casco da bici urban MET Urbex

Gli appoggi sulla nuca in silicone sono un’ulteriore garanzia di stabilità e anche nelle uscite in gravel, sui terreni più sconnessi, il casco rimane stabile.

Le 13 prese d’aria e la canalizzazione del flusso fanno sì che il capo si mantenga abbastanza al fresco, naturalmente essendo un prodotto nato per superare gli standard di sicurezza per le speed pedelec non è questa la prerogativa perché in ebike si suda molto meno ma, per completezza del test, ho pedalato anche a luglio sotto al sole pomeridiano con la gravel e l’Urbex garantisce una discreta aerazione.

Foto del casco per biciclette urban MET Urbex

La luce magnetica è un elemento che apprezzo moltissimo: aumenta la visibilità nella parte alta posteriore del sistema rider+bici (quando ovviamente è sommata a una luce sulla bicicletta) e comunque garantisce visibilità anche quando si è a piedi, nei momenti in cui ad esempio si cammina per attraversare i passaggi pedonali o altro.

La luce è facilmente rimovibile per essere ricaricata tramite il cavo USB-C ed è molto stabile su qualsiasi tipo di percorso. Presenta 25 LED che hanno 4 modalità di accensione: luce fissa, intermittente, stroboscopica e, grazie ad un sensore crepuscolare, abbiamo un’accensione automatica in caso di buio improvviso come una galleria.

Questa modalità è segnalata da un led di colore blu, mentre ogni volta che si spegne la luce tenendo premuto il pulsante, la fila di LED si accende in base alla carica residua della batteria (altra trovata geniale). La batteria dura fino a circa 6 ore continue nella modalità lampeggiante e il tempo di ricarica è di circa un’ora.

Foto del casco urban MET Urbex e la sua chiusura

Per finire, la chiusura magnetica Fidlock è comodissima e semplice da utilizzare e l’aggiunta del sottogola imbottito aumenta il comfort. I cinturini sono ben posizionati e la fibbia a “Y” che li divide è regolabile, un piccolo dettaglio di grande importanza per la sicurezza perché poter regolare la fibbia esattamente sotto le orecchie rende il casco molto più stabile in caso di impatto.

Foto del casco urban MET Urbex e la sua visiera

Se vogliamo trovare un piccolo neo in un prodotto davvero ben concepito, la piccola visiera presenta un po’ di gioco e questo suo movimento, assieme alla polvere dei percorsi sterrati, ha creato dei segni sul rivestimento in policarbonato.

Foto del casco urban MET Urbex e la sua chiusura posteriore

Il sistema di chiusura posteriore con rotella permette di regolare la calzata a 360°.

Casco bici MET Urbex: pareri e conclusioni

Il MET Urbex 2022 è un ottimo caschetto protettivo dotato di sistema Mips e certificazione NTA 8776 che si è rivelato molto comodo nell’uso quotidiano sia su ebike che su bici tradizionali. La sua forma ampia e avvolgente dà un senso di sicurezza senza risultare pesante o caldo nell’utilizzo. La luce posteriore ricaricabile e magnetica è la ciliegina sulla torta per garantire visibilità in città e nelle gite fuoriporta.

Il prezzo di 180 euro è giustificato dalla qualità e dalle certificazioni ottenute: la testa è il nostro organo più importante e proteggerla a dovere dovrebbe essere il primo pensiero di ogni ciclista o utilizzatore di monopattino.

Per maggiori informazioni visita il sito web ufficiale MET.

Vi consiglio anche la lettura del nostro tutorial come scegliere il casco bici urban che può sicuramente tornare utile per conoscere meglio le tipologie di caschi.

A proposito dell'autore

Sono cresciuto sulle due ruote: BMX, motocross, le prime MTB negli anni 80. Dal 2007 ho gareggiato per 10 anni nel downhill e nell'enduro in tutta Italia. Dal 2013 al 2019 ho lavorato con la scuola MTB Gravity School anche a Whistler, in Canada. Sono istruttore Federale FCI e Guida Nazionale MTB. Ho visto nascere BiciLive.it nel 2013 e ora mi occupo di MTB, ebike ed eMTB. La bici è il mio pane quotidiano!