Il portapacchi è un accessorio decisamente sottovalutato, molti bikers preferirebbero smettere di pedalare piuttosto che montare un portapacchi, o un cavalletto sulla propria bicicletta.

Se escludiamo pochi modelli specifici da trekking, è molto difficile incontrare telai predisposti per il montaggio di un qualsivoglia portapacchi, con il risultato che, nel nostro Paese, se ne vedono ben pochi con relative borse sulle bici.

Per un utilizzo urbano un portapacchi è invece utilissimo, se si utilizza la bici per andare al lavoro è quasi indispensabile portarsi dietro un cambio d’abito, o tutti quegli accessori di cui difficilmente potremo fare a meno nel corso della giornata lavorativa, laptop e tablet prima di ogni cosa.

Portare tutto quanto sulla schiena è sicuramente la soluzione più semplice, ma specie con l’arrivo del caldo e della bella stagione, che è anche la più umida da un punto di vista della traspirazione, inizia a non essere più una scelta ottimale, considerando anche i favolosi odori che indurranno tutti i colleghi a rimanere a debita distanza.

Ma come fare se la bicicletta non ha i fori necessari?

Thule, il colosso dei portapacchi da auto, ha la soluzione ai nostri problemi, il suo rack si può facilmente montare su ogni tipo di telaio o di forcella ed è dotato di svariati accessori e braccetti per permettere il fissaggio perfetto veramente su ogni tipo di bici.

Al contrario di altre soluzioni che si fissano al reggisella questo rack ha una capacità di ben 25Kg, decisamente sufficienti per ogni impiego urbano e anche qualcosa di più.

Se avete ancora dubbi sulla bontà del portapacchi rispetto allo zaino provate a pedalare con 25 chili sulla schiena e cambierete rapidamente parere.
Completa il portapacchi una serie di borse a prova di bomba per ogni necessità urbana: dalla spesa all’ufficio.

Io per primo uso lo zaino tutti i giorni, costretto dalla mia fida cavalcatura che non permette altre soluzioni, Thule ho finalmente risolto i miei problemi?

A proposito dell'autore

Aldo Reynaudo ama le cose semplici e le bici essenziali, la vità è già troppo complessa per complicarsela ulteriormente nel poco tempo libero a disposizione. La bicicletta specie nella sua incarnazione primordiale, a ruota fissa, è così: nulla che non sia strettamente necessario.