“È possibile viaggiare in fixed? 
Non lo so, se non ci provi non lo scopri”

In un pomeriggio d’estate, bevendo una birra in un parco, due amici discutono sulla possibilità di coprire lunghe distanze in sella a una bici fixed.

Così inizia la nostra avventura: da uno scambio di idee, alla volontà di proporre un modo alternativo di viaggiare in bicicletta e di vivere una fixed. La risposta migliore a una società che si muove ogni giorno in modo così monotono, organizzato e schematico, è quella di rivoluzionare il concetto di viaggio, ispirandosi all’idea minimalista su cui è concepita una fixed.

Muoversi con il minimo indispensabile ed eliminare ogni “freno”.

Cuba rappresenta l’utopia della Rivoluzione e abbiamo pensato che fosse la meta migliore per tenere a battesimo la nostra iniziativa. Tutto questo è stato possibile anche grazie al nostro sponsor ufficiale Extra+, che ha creduto nel nostro progetto e ci ha permesso di realizzarlo pedalando sulle EXTRA+ GHOST 2014.

Le bici con con cui abbiamo affrontato la dura strada di Cuba erano configurate in questo modo:
telaio in acciao CR-MO Triple Butted marca
ruote 700/28 profilo 50mm in allumnio
mozzi alluminio novatec CNC su cuscinetti
pneumatici 700×25 EXTRA+
mozzo posteriore + pignone fisso imbullonato ISO da 18
guanitura Alluminio 46T
pedali con streps Extra+
manubrio bull e naturalalmente senza freni

Sulla parte posteriore artigianalmente è stato applicato un portaborse rinforzato per resistere alle notevoli vibrazioni dovute alla rigidità della bicicletta.
 Così dopo aver raccolto un po’ di informazioni sul luogo, il primo grande passo è stato compiuto.

Abbiamo tracciato una linea immaginaria che unisce Santiago all’Havana e il 22 Ottobre siamo partiti alla volta della bellissima isola caraibica.

Dopo aver diviso il viaggio in 12 tappe di circa 100 km, ci siamo spostati visitando sia l’entroterra sia le stupende spiagge dei cayos spingendoci in zone remote e poco frequentate. Abbiamo attraversato città rinomate come Santa Clara, Camaguey, Holguin, ma anche piccoli e sperduti luoghi come Mangos de Baraguà, Puerto Padre o Colon.

Questo percorso fuori dai soliti schemi ci ha permesso di cogliere in modo migliore l’essenza di questo luogo, potendo confrontare le zone commerciali con quelle più defilate e non influenzate dalla ricchezza portata dal turismo.

È stato molto interessante e allo stesso tempo entusiasmante vedere come questo paese sia riuscito a reagire ad anni di isolamento dettato, in parte dall’embargo e in parte da una politica estremamente dura e idealista che sta lentamente mutando.

Tutto questo è stato possibile solo grazie ad un popolo animato da un immenso spirito di adattamento e d’inventiva. Un popolo sempre pronto a sorridere difronte ad ogni avversità quotidiana.

Concludendo, possiamo dire che l’essenza di Cuba sta tutta nel perenne ossimoro che racchiude la sua bellezza. Finanziariamente povera ma culturalmente ricca, esteticamente decaduta ma urbanisticamente magnifica, irritante e nello stesso tempo edificante.

Per rimanere informati su questa magnifica esperienza, basta cliccare sulla pagina Facebook ufficiale di Viaggiare in Fixed.

A proposito dell'autore

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