Divieto di sorpasso di un velocipede a una distanza laterale minima inferiore a un metro e mezzo e conseguenti sanzioni in caso di mancato rispetto: questa la novità più importante contenuta nel ddl 2658, ormai noto come ddl salvaciclisti, al momento sotto esame della commissione lavori pubblici del Senato.

Concepito originariamente dal senatore Michelino Davico e quindi sottoscritto da vari senatori appartenenti all’intero spettro politico, il ddl salvaciclisti per molti osservatori politici dovrebbe diventare legge entro la fine dell’anno per via del buon livello di adesione, che potrebbe fargli passare l’esame del Senato entro l’estate e quindi arrivare alla Camera per il via definitivo.

Il ddl salvaciclisti nasce da varie esigenze: da un lato il bisogno di svecchiare alcuni passaggi del codice stradale, dall’altro l’esigenza di allinearsi sempre più e in un numero sempre maggiore di materie con le regole attualmente vigenti in buona parte dell’Europa e infine da una emergenza che segna ogni anno un numero esagerato di vittime fra i ciclisti.

Sono infatti più di 16.000 i rider feriti e 250 circa i morti, dato che oltre a risultare in conseguenti indici di lesività e mortalità molto più alti se paragonati con quelli degli automobilisti (rispettivamente 94,23 contro il 65,05 e 1,43 contro lo 0,67) ci fornisce il quadro di una situazione nella quale i ciclisti non sono ancora tutelati a dovere.

Il ciclista dovrebbe utilizzare sempre il casco ma per la sua sicurezza non è sufficiente: in Italia le piste ciclabili sono ancora poche e nel codice della strada non esistono alcune norme come la distanza minima di sorpasso tra veicolo a motore e bicicletta.

Il ciclista dovrebbe utilizzare sempre il casco ma per la sua sicurezza non è sufficiente: in Italia le piste ciclabili sono ancora poche e nel codice della strada non esistono alcune norme come la distanza minima di sorpasso tra veicolo a motore e bicicletta (foto flickr.com/pwkrueger)

Importante quindi prendere in esame e intervenire su una delle situazioni di massimo pericolo: il sorpasso. Troppo spesso in ambito extraurbano il sorpasso ai danni di una bicicletta da parte di un’automobile o un camion, eseguito ad alte velocità e senza rispettare una adeguata distanza di sicurezza, può portare a incidenti molto gravi o fatali.

Il sorpasso per ora è regolato in maniera generale e manca una voce apposita che si occupi di questa manovra nel caso automobilista e ciclista, al contrario di altri Paesi europei quali Francia o Spagna, nei quali questa situazione è già stata analizzata e vigono leggi con le quali il ddl salvaciclisti vuole allinearsi.

Cosa si propone di fare per l’esattezza il ddl 2658?

Andiamo a citare direttamente dalla fonte: si propone di inserire nell’articolo 148 un nuovo comma 3-bis che vieta “il sorpasso di un velocipede a una distanza laterale minima inferiore a un metro e mezzo“.

Il mancato rispetto prevede una multa da 163 a 651 euro ed eventuali sanzioni accessorie alla patente di guida (da uno a tre mesi, fino a sei mesi in caso di neopatentato al volante).

Un'automobile sorpassa una bicicletta

Il ddl ha già fatto discutere molte comunità online, con il consueto formarsi dei due blocchi “automobilisti contro ciclisti”: chiunque voglia conoscere meglio questo decreto e formarsi un’opinione documentata può farlo leggendo il testo su Open Parlamento.

E, in attesa di cambiamenti a livello legislativo, ricordiamoci che ognuno di noi può comunque adottare alcune regole per migliorare la convivenza fra ciclisti e automobilisti.

A proposito dell'autore

Grande appassionato di natura, cinema e scrittura, collabora da anni con siti di musica, cinema, spettacolo e informazione occupandosi di varie tematiche. Milano gli ha fatto scoprire il mondo della bicicletta e da allora il suo amore per le due ruote continua a crescere inarrestabile.