Pedalando in città, capita di bucare e di dover cercare una nuova camera d’aria. Ma una volta davanti all’espositore del nostro negozio di fiducia non sappiamo, tra le tante misure disponibili, quale camera d’aria scegliere per la nostra bicicletta.

Oppure: dopo un uso prolungato della bici notiamo che i battistrada dei copertoni sono ormai “alla frutta” e volendone comprare di nuovi non sappiamo quali coperture possano essere montate sulle nostre ruote.

E ancora: abbiamo parcheggiato la bici legata a quel palo in città, dimenticandoci di assicurare anche il cerchio anteriore al lucchetto. Qualche malintenzionato ci ha lasciato con una ruota in meno e tanta amarezza nello stomaco. Ma ora, quale cerchio acquistare per sostituire quello rubato?

Ciclista pedala in città

Cerchi, copertoni e camere d’aria

Cerchi (chiamati anche cerchioni, ruote, canali, lame), copertoni (pneumatici, coperture, gomme) e camere d’aria (il “budello”, come lo chiamavano i nonni) sono tre parti fondamentali della bici e interdipendenti tra loro. Occorre conoscere bene le caratteristiche e le misure di questi tre componenti per capire come accoppiarli senza sbagliare misura, pena l’incompatibilità tra di essi.

Questo articolo, pensato per i neofiti della bicicletta, ha lo scopo di fare chiarezza sugli standard internazionali utilizzati dai produttori per definire le misure dei copertoni.

Una volta che avremo imparato a leggerli scopriremo le caratteristiche dei cerchi e i parametri fondamentali da considerare quando ci serve capire se possano essere compatibili o meno con un determinato copertone e se possano essere montati sulla nostra bici.

Infine parleremo di camere d’aria, delle loro caratteristiche fondamentali e di come sceglierle nella misura corretta.

In sella, si comincia!

Lo pneumatico per mtb CST Pika

I tre standard di misurazione delle ruote da bici

Esistono tre standard internazionali per aiutarci a capire come accoppiare tra loro cerchi, copertoni e camere d’aria compatibili tra loro: E.T.R.T.O., francese e decimale. Ciascuno standard è composto da due numeri che definiscono un valore di larghezza e un valore di diametro.

Scopriamoli ora nel dettaglio…

Standard E.T.R.T.O.

L’organizzazione internazionale E.T.R.T.O. (European Tires and Rims Technical Organization) ha definito il suo standard di misura per i copertoni delle bici.

Ogni valore E.T.R.T.O. si compone di due numeri: il primo esprime la larghezza del copertone in millimetri, il secondo il diametro esterno del cerchio in millimetri misurato nel punto in cui i talloni del copertone poggiano sul cerchio. La dicitura è presente su qualsiasi copertone.

Un paio di esempi:

  • Un copertone che presenta la scritta 28-622 sarà largo 28mm e avrà un diametro utile per essere montato su un cerchio di 622mm, che è lo standard per le bici da strada e da città;
  • Un copertone che presenta la scritta 54-559 sarà largo 54mm e avrà un diametro utile per essere montato su un cerchio di 559mm, che era il vecchio standard per le mountain bike, quelle che avevano ruote da 26 pollici.

Foto di Silla Gambardella di uno pneumatico per bici da città

Standard decimale

A proposito di pollici: bisogna aggiungere che oltre allo standard E.T.R.T.O. esistono altri due standard per definire le misure di un copertone: lo standard decimale e lo standard francese.

Lo standard decimale è espresso in pollici anziché in centimetri e inverte l’ordine delle misure rispetto allo standard E.T.R.T.O.: la prima cifra indica il diametro esterno del cerchio e la seconda cifra la larghezza del copertone.
Questo standard è generalmente impiegato per i copertoni MTB, BMX, cruiser, fatbike.

Un esempio: un copertone che ha valore 54-599 E.T.R.T.O. può riportare anche (o solo) la misura 26×2.00, dove 26 sono i pollici della larghezza cerchio (corrispondenti per l’appunto a 599 millimetri) e 2 sono i pollici della larghezza copertone (pari a 54 millimetri).

Foto di Silla Gambardella di uno pneumatico per mtb

Standard francese

Lo standard francese è invece impiegato per le bici da corsa, ciclocross, trekking e anche city bike. Questo standard è espresso in millimetri, come quello E.T.R.T.O. Il primo numero indica il diametro esterno del copertone (e non del cerchio sul quale andrebbe il copertone!) e il secondo numero indica la larghezza del copertone.

Pertanto, un copertone che ha misura E.T.R.T.O. 28-622 equivale allo standard francese 700×28, dove 700 sono i millimetri del diametro esterno del copertone e 28 la sua larghezza.

Ancora sulla scelta dei copertoni

Almeno uno dei tre standard è sempre segnato su ogni copertone o tubolare, generalmente sulla sua spalla, cioè sul fianco della gomma. Nel caso dovessimo sostituire una copertura usurata o tagliata e irrecuperabile, possiamo leggere le sue dimensioni ed essere sicuri che scegliendone una di uguale misura questa sarà compatibile con i cerchi della nostra bici.

Rimane poi da considerare quale tipologia di copertura vogliamo acquistare: per questo dovremmo considerare alcuni parametri, quali la mescola (che ne determina la scorrevolezza e la durata), la struttura o carcassa (che ne determina la resistenza alla foratura), la destinazione d’uso (anche in base alla stagionalità), la tassellatura del battistrada ed eventualmente il peso. Poiché l’argomento è vasto, lo approfondiremo in un altro articolo.

Un rider sulla propria mtb con copertoni Schwalbe

I cerchi della bici e le loro misure

I cerchi sono la parte di ruota su cui alloggia lo pneumatico della nostra bici: un copertone con la sua camera d’aria interna oppure senza camera, quindi tubeless, oppure ancora un tubolare da corsa, cioè una camera d’aria sulla cui parte superiore viene incollato un battistrada in nylon (quest’ultimo usato prevalentemente nelle gare).

Attualmente il mercato propone cerchi di diverso materiale ma i più usati sono l’alluminio e il carbonio. Il carbonio è utilizzato soprattutto per le bici da corsa di alta gamma mentre l’alluminio trova un più ampio impiego in cerchi destinati a diverse discipline e tipologie di bici, city bike comprese.

Cerchi per bici: tubetype, tubeless o tubeless-ready?

I cerchi destinati a montare copertoni con camere d’aria interne sono detti anche tubetype e presentano un profilo a “rampa” che permette il montaggio dei cerchietti dei copertoncini. Inoltre necessitano l’uso di un nastro paranippoli al loro interno con lo scopo di proteggere i fori dei raggi, i loro nippli ed evitare che questi buchino la camera d’aria.

I cerchi destinati a montare tubolari sono invece detti tubeless e non presentano una “rampa”. Al contrario, hanno una “gola” all’interno della quale va incollato il tubolare tramite una colla specifica. I cerchi tubeless (tra MTB e strada) esistono in carbonio o in alluminio, nella strada i professionisti ne apprezzano la leggerezza e la maggiore scorrevolezza. Esistono cerchi tubeless anche per bici gravel.

Una sezione di una ruota per pneumatici tubeless

Sezione di una ruota per copertoni Tubeless.

Un cerchio ibrido tra il tubetype e il tubeless è il cerchio tubeless-ready, che permette il montaggio di entrambe le tipologie di pneumatico: tubeless o copertone. Esso ha sia la “rampa” sia la “gola” e può essere destinato all’uso di tubolare tramite un apposito kit di conversione.

Dobbiamo considerare tre misure di ogni cerchio al fine di garantire la sua giusta compatibilità con pneumatico, sia che si tratti di tubolari, sia che si tratti di copertone con camera d’aria: il diametro, la sua larghezza interna e il suo profilo.

Cerchi bici: diametro e larghezza interna

Come avviene per i copertoni, il diametro del cerchio è misurato nel punto in cui i talloni del copertone poggeranno sullo stesso. Essa è espressa in pollici (secondo lo standard decimale) o in millimetri (secondo lo standard E.T.R.T.O.).

Ogni tipologia di bicicletta (sia “muscolare” sia elettrica a pedalata assistita) predilige un preciso diametro di cerchio:

  • Le bici da corsa e le bici da città montano come misura standard i 28″ (pari a 622 millimetri);
  • Le mountain bike invece sono passate dal vecchio standard di 26″ ai nuovi standard di 29″ e 27,5″ (il 26″ sopravvive sulle bici “da mercatone” o sulle MTB da dirtjump e freestyle);
  • Le bici da bimbo e le bici pieghevoli (foldable) hanno ovviamente diametri minori.

Dettaglio delle dimensioni scritte in diversi formati su un pneumatico di bici

La larghezza del cerchio ha invece due valori: esterna e interna. La larghezza esterna è quella – per intenderci – tra le due piste frenanti nei cerchi adatti ai freni tradizionali, mentre quella interna indica la larghezza del canale dentro il quale alloggeranno i talloni del copertone.

Il dato da osservare per capire quale copertone acquistare è quello della larghezza interna, ovvero quella del canale.

Possono esserci cerchi con diametro uguale (per esempio, 622 millimetri) ma con larghezza interna diversa: per esempio, il primo con larghezza 15mm e il secondo con larghezza 17mm. Più il canale è largo e più potrà essere largo il copertone utilizzabile. Infatti, nel caso appena citato, con un canale di 13mm si potrà montare copertoni con range di larghezza tra i 23 e i 32mm, ma non oltre. Se volessimo montare un copertone da 40, dovremmo avere come minimo un cerchio di larghezza interna pari o superiore ai 17mm.

C’è anche da dire che un cerchio troppo largo non consente di montare copertoni troppo stretti. Per esempio, un cerchio di 17mm non è adatto per un copertone da 23mm di larghezza.

Per fare maggiore chiarezza, ecco una tabella che riassume il range di compatibilità tra larghezza interna di un cerchio e larghezza di un copertone:

LARGHEZZA INTERNA CERCHIO (mm) → LARGHEZZA COPERTONE (mm)
13mm → 18 / 20 / 23 / 25
15mm → 23 / 25 / 28 / 32
17mm → 25 / 28 / 32 / 35 / 37 / 40 / 44 / 47 / 50
19mm → 28 / 32 / 35 / 37 / 40 / 44 / 47 / 50 / 54 / 57
21mm → 35 / 37 / 40 / 44 / 47 / 50 / 54 / 57 / 61
23mm → 37 / 40 / 44 / 47 / 50 / 54 / 57 / 61 / 63
25mm → 44 / 47 / 50 / 54 / 57 / 61/ 632747 / 50 / 54 / 57 / 61 / 63
29mm → 54 / 57 / 61 / 61/ 66
30mm → 61 / 63 / 66
35mm → 63 / 66 / 71

Tabella di Schwalbe delle dimensioni di copertoni e cerchi

Tabella delle larghezze pneumatici e dei cerchi per bici.

Cerchi: alto profilo vs basso profilo

Il terzo e ultimo parametro di misura che dobbiamo considerare in un cerchio è il suo profilo, ovvero la sua “altezza”. Esistono cerchi ad alto profilo e cerchi a basso profilo.

L’alto profilo è praticamente destinato solo all’uso delle bici da strada e sono studiati per aumentare l’aerodinamica. Per questo trovano il loro maggiore utilizzo in pianura e nelle tappe a cronometro. Ruote ad alto profilo possono avere una spalla anche di 10 centimetri.

Le ruote a basso profilo invece sono più diffuse tra le MTB e le bici da touring o da città. Il profilo di una ruota è un parametro da considerare quando bisogna scegliere la giusta camera d’aria, e lo vedremo tra poco.

Camere d’aria

Se montiamo dei copertoni avremo bisogno anche di una camera d’aria interna.

Partiamo dalla sua misurazione per capire quale acquistare e passiamo poi in seguito alle sue caratteristiche: dai materiali al tipo di valvola, fino alle alternative possibili.

Confezioni da scaffale di camere d'aria per biciclette

Misure e compatibilità di una camera d’aria da bici

La misura E.T.R.T.O. è presente anche sulle camere d’aria, insieme alla misura francese (se la camera d’aria è pensata per bici da corsa, ciclocross, touring o citybike) e/o alla misura decimale (se la camera d’aria è destinata a uso MTB, BMX, fat bike).

A parte piccole eccezioni o emergenze, ogni camera d’aria è idonea a un solo tipo di diametro di copertone e cerchio ma è sfruttabile su diverse larghezze di copertone. Per questo motivo la cifra della larghezza è espressa come range.

Per esempio, alcune camere d’aria possono essere adatte per copertoni con battistrada tra i 28 e i 32 millimetri di larghezza, e pertanto riportano le tre diciture:

  • 25-622 → 32-622 (standard E.T.R.T.O.)
  • 700×25 → 700×32 (standard francese)
  • 27×1.00 → 27×1 ¼ (standard decimale)

Nelle MTB, in caso di emergenza, una camera d’aria da 26″ andrà bene anche su una ruota da 27,5″, così come una camera da 27,5″ andrà bene su una 29″ o una 26″, ma solo per il tragitto per tornare a casa: per motivi di durata e sicurezza è sempre meglio avere la misura della camera d’aria corretta.

Una camera d'aria per biciclette della Continental

Tipo di valvola e lunghezza

Oltre alle dimensioni, dobbiamo anche considerare la valvola di ogni camera d’aria. La valvola è quell’appendice che sporge dal corpo della camera e che ne permette il gonfiaggio. Esistono sul mercato due tipologie di valvole più diffuse: Presta e Schrader.

Esiste poi una terza opzione che è la valvola Regina (o italiana), presente in genere sulle bici di bassa gamma. Ci sarebbe anche un quarto tipo di valvola, la valvola Dunlop (detta anche “valvola Woods” o “valvola inglese”), ma è poco usata.

Le Presta hanno un diametro di 6 millimetri mentre le Schrader sono costituite da un corpo da 8 mm, quindi non sono intercambiabili (anche se in caso estremo una Presta può alloggiare in un cerchio con foro per Schrader, ma è una soluzione che non consigliamo perché la valvola avrebbe gioco sul foro, aumentando le possibilità di venir tranciata).

La valvola Presta (o “valvola Francese”, o Sclaverand) è lo standard più utilizzato per bici da corsa e mountain bike. Sono più leggere e più facili da gonfiare ma perdono anche più velocemente la pressione, motivo per cui va controllata con una certa frequenza la pressione delle proprie coperture, soprattutto nelle giornate di gran caldo.

Una valvola di tipo Presta per camere d'aria di bici

Una valvola di tipo Presta.

Le valvole Schrader (detta anche “valvola auto”) invece sono lo standard per le bici da città. Sono più grosse, un po’ più difficili da gonfiare ma hanno il vantaggio di mantenere meglio la pressione interna.

Una buona pompa di qualità ha due ingressi, ciascuno dei quali è destinato al gonfiaggio di una delle due tipologie di valvole.

Una valvola di tipo Schrader per camere d'aria di biciclette

Una valvola di tipo Schrader.

La valvola Regina (anche chiamata “valvola Italiana”) è poi la terza tipologia di valvola, ed è usata per lo più su bici di primo prezzo, citybike, bici da bambino e ibride. Si gonfia facendo uscire prima un po’ di aria e successivamente va tolto completamente il tappino. È molto simile alla Presta con un perno filettato che però rimane interno al corpo valvola (senza sporgere). È caratterizzata da un gambo esterno filettato per il dado che tiene ancorata la valvola al cerchione. In questa tipologia di valvola non è possibile inserire all’interno il liquido sigillante.

Oltre alla tipologia, è da considerare anche la lunghezza della valvola: infatti, se la nostra bici ha cerchi a medio o alto profilo, una valvola troppo bassa rischierebbe di non essere abbastanza lunga da poter uscire dal foro del cerchio destinato al suo alloggiamento e questo non ci permetterebbe di gonfiarla.

Di contro, una valvola troppo lunga montata su un cerchio a basso profilo, pur essendo compatibile, risulterebbe più soggetta alle vibrazioni della strada e potrebbe essere più soggetta a piegarsi o tranciarsi.

È bene dunque scegliere una lunghezza di valvola adeguata al profilo dei propri cerchi.

Una valvola Regina e una valvola Dunlop

Una valvola Regina (a sinistra) e una valvola Dunlop (a destra).

Materiali delle camere d’aria

La maggior parte delle camere d’aria in commercio sono fatte in butile, una gomma sintetica. Sono classificate come standard, superleggere e rinforzate, a seconda del loro peso e spessore (direttamente proporzionale alla quantità di fogli di butile utilizzati). Camere d’aria più spesse sono ovviamente più pesanti, ma anche più resistenti alle forature.

Per le bici da corsa si utilizzano anche camere d’aria in lattice, che sono decisamente più leggere e offrono una minor resistenza al rotolamento; di contro, sono più soggette alla foratura e perdono facilmente pressione. Sono quindi da preferire solo per usi agonistici, non certo da montare sulla propria bici da città.

Recentemente il mercato ha proposto anche camere d’aria in poliuretano, un materiale ultraleggero che abbassa il peso della camera d’aria fino a un terzo rispetto al butile ma che promette una resistenza alla forature doppia. Queste camere d’aria sono però molto costose e per essere riparate necessitano di toppe adesive specifiche.

Alternative e rimedi

Se abbiamo bucato la nostra camera d’aria ma il foro è piccolo, possiamo sempre provare a ripararla. Servirà un kit ripara forature composto di mastice, toppa e una piccola carta vetrata.

Recentemente il mercato ha proposto anche delle toppe adesive che non hanno bisogno dell’impiego di mastice: ne esistono diversi tipi, di alcune la durata è limitata e ci possono servire solo per tornare a casa o concludere una pedalata, di altre, quelle più costose, ci si può fidare anche a utilizzarle per molto tempo.

Clicca oltre per leggere il nostro tutorial per imparare a cambiare una camera d’aria.

In alternativa alle camere d’aria e per scongiurare quanto più possibile le forature (ma non eliminarle del tutto) si possono utilizzare degli inserti di protezione (chiamati anche salsicciotti o banger) che sono degli inserti realizzati in svariati materiali, concepiti per sistemi tubeless ma anche camera d’aria, generalmente impiegati per le discipline off-road ma sempre più usati anche nel ciclismo gravel. Questo argomento merita un approfondimento a parte…

A proposito dell'autore

Nato a Milano, ha imparato a destreggiarsi in fixed nel traffico. Cresciuto a pochi colpi di pedale dal Muro di Sormano, si è innamorato delle pendenze più impervie. Trapiantato in Trentino, ha lavorato come guida turistica in bici. Ora vive in Olanda, tra ciclabili e cargobike. Viaggia regolarmente in bikepacking e nell’estate 2016 ha pedalato per le strade d’Europa attraverso 13 nazioni e 3724 km in 31 giorni. Da qui il libro L’Europa in Bici.