Sulle pagine di urban.bicilive.it vi abbiamo già parlato della forte impennata del mercato dell’elettrico in Italia. Numeri impressionanti: si parla di un 2021 che ha fatto segnare una crescita di oltre il 30%.

Una delle conseguenze più ovvie è l’aumento dei punti di ricarica sul territorio nazionale, visto che sono sempre in numero maggiore le auto (e non solo auto) che girano sulle nostre strade. C’è però da segnalare il forte ritardo nello sviluppo delle colonnine veloci sulla linea autostradale, un problema non da poco.

Abbiamo già visto, analizzando il Report E-mobility presentato da Motus-E (associazione dedicata alla promozione della mobilità elettrica), alcune delle criticità e sempre partendo dalla loro analisi possiamo fare il punto della situazione in merito alle infrastrutture pubbliche di ricarica nel nostro Paese.

La crescita delle auto elettriche e delle infrastrutture in Italia

Le auto elettriche vendute nel corso del 2021 sono state quasi 140 mila divise tra BEV (Battery electric vehicle) e PHEV (Plug-in hybrid electric vehicle), numeri che assumono del sensazionale se li guardiamo in percentuale: rispetto all’anno precedente abbiamo un incremento di circa il 130%. La quota mercato delle auto elettriche oggi vale il 10% del totale.

È naturale che a fronte di questa crescita anche le infrastrutture siano state rafforzate. I punti di ricarica contano 6.700 unità in più (un bel +35%) e arrivano a essere un totale di oltre 26 mila. Oltre 10.000 i luoghi in cui è possibile trovare un punto di ricarica.

Un'automobile Smart elettrica in ricarica

Siamo ancora lontani dai risultati di eccellenza di altre nazioni europee (in termini di auto elettriche), ma il cammino intrapreso è quello giusto, è “incoraggiante” per dirla con parole prese a prestito dal report di Motus-E. Basti pensare che in Francia le auto elettriche circolanti sono oltre 120.000, un bel margine da recuperare.

Siamo sicuramente un passo in avanti per quanto riguarda le infrastrutture ed è un bene, perché questo non può che favorire il nuovo mercato. L’Italia, sempre secondo il report e-mobility, è sopra la media europea dietro solo ai Paesi Bassi. Arrivare a garantire un servizio capillare è fondamentale per i passi successivi.

Ci sono differenze nel tipo di ricarica?

La rete di ricarica ha bisogno di essere differenziata. Le opzioni sono due: la prima è relativa alle ricariche standard da 3-7 kW e rapide da 11-22 kW utili per i centri urbani dove le soste possono essere più lunghe. E per questa tipologia di ricarica in Italia stiamo lavorando bene e in modo capillare.

Occorre però incrementare il servizio sulle reti autostradali (ma anche nel circuito extraurbano), dove è necessario poter disporre di ricariche veloci, sicuramente superiori ai 50 kW. Qui siamo molto in ritardo e non sembra esserci ancora quella spinta necessaria per chiudere il gap.

I dati, ancora una volta, ci aiutano a capire l’entità del problema. Andando a contare solo i punti di ricarica veloci (e ultraveloci), da 43 kW a oltre 150 kW, non arriviamo al 10% del totale (di questi, gli ultraveloci sono appena il 2,5%).

Per chi volesse approfondire l’argomento abbiamo realizzato tempo fa una guida alle tipologie di connettori delle colonnine di ricarica per veicoli elettrici.

Automobile elettrica in ricarica presso una colonnina

Un’automobile elettrica si ricarica da una colonnina. Photo credits: RawPixel.com.

Qual è la situazione delle ricariche sul territorio?

Per chiudere, andiamo a vedere in che modo le strutture di ricarica sono distribuite sul territorio nazionale. La Lombardia è la regione che guida la classifica, con oltre 4500 punti (il 17% dei punti di ricarica nazionali). Ovviamente nel nord troviamo la maggiore concentrazione di punti ricarica (ben il 57%), mentre c’è ancora molto da lavorare al centro Italia (23%) e nel Sud (20%).

Ma tutto il “movimento” nazionale è in crescita e – al netto delle mancanze ancora evidenti sulla rete autostradale – pensiamo di poter ribadire ancora una volta il concetto espresso da Motus-E e considerare il trend incoraggiante.

Insomma, ci stiamo muovendo verso il futuro.

A proposito dell'autore

È autore di romanzi, racconti, saggi. Pubblica prevalentemente con Mondadori. È anche editor e copywriter. Nel 2013 ha vinto il Premio Tedeschi Mondadori e ha pubblicato nella collana Oscar Gialli (Il Peccato e l’Inganno). Scrive anche per il teatro.