Nel mondo del futuro, quello green, quello a emissioni zero, può accadere che a far parlare di sé – anche con un po’ di polemiche al seguito – sia un colosso del petrolio come Shell.

Ci sono infatti due notizie che nelle ultime settimane rimbalzano nel web e che riguardano l’azienda: la decisione di sponsorizzare la nazionale britannica di ciclismo e quella di spingersi nel mercato della mobilità elettrica.

Shell sponsor principale della nazionale di ciclismo britannica

Quando il colosso petrolifero ha annunciato la sponsorizzazione del team British Cycling è subito scoppiata la polemica. Gran parte dell’opinione pubblica ha inteso il passo dell’azienda – che ha come core business il petrolio e il gas – come un tentativo maldestro di greenwashing.

Il ciclismo professionistico attira in modo incredibile l’interesse degli investitori e la bicicletta è considerata il mezzo di trasporto green per antonomasia. In modo particolare ora che si va verso le Olimpiadi di Parigi 2024. Un’occasione ghiotta per tutti, anche per chi, come Shell, fino a oggi a detta di molti detrattori sembrerebbe essersi distinta in tutt’altra maniera.

Una coppia al parco con le nuove ebike Shell 2023

Ma l’accordo, che avrà durata di otto anni e che garantirà alla British Cycling molti investimenti e grande supporto, vuole distinguersi anche in altro modo.

Tra i punti chiave di questa partnership c’è la volontà di sostenere i ciclisti e i paraciclisti del Regno Unito attraverso la condivisione di innovazione e competenza di livello mondiale, fare in modo di portare la British Cycling verso emissioni zero grazie a una flotta di veicoli elettrici e sponsorizzare il progetto Limitless, teso ad avvicinare il più alto numero possibile di persone alla bicicletta, soprattutto chi ha delle disabilità, un programma che mira ad abbattere le barriere.

Tutto questo promosso e sponsorizzato da Shell. Un controsenso?

Alcuni dicono che sia il futuro e che l’azienda inizia oggi a pianificare quello che sarà il nostro – e il loro – domani, in un mondo in continua e rapida evoluzione. Dopotutto abbiamo già visto quali siano i benefici di una vita senza l’utilizzo ossessivo delle automobili.

Dettaglio delle nuove bici elettriche Shell 2023

Shell e la mobilità elettrica

E proprio parlando di possibili controsensi, ecco il nuovo passo del colosso: Shell sta per iniziare a produrre bici a pedalata assistita.

La dichiarazione ufficiale è arrivata da Rahul Malhotra, Head of Brand Strategy e Stewardship presso Shell: “Nelle prossime due settimane la produzione inizierà. Le abitudini dei consumatori e la mobilità urbana stanno cambiando e noi vogliamo farci trovare pronti. C’è un gran numero di persone, dagli addetti alle consegne di cibo fino a coloro che la usano per il trasporto personale, che hanno scoperto i benefici e le potenzialità di questi mezzi elettrici”.

Il futuro che avanza, quindi, un futuro con il quale tutti, e ribadiamo tutti, devono fare i conti. Anche chi fino a oggi ha conquistato il mondo con petrolio e gas.

La nuova bicicletta elettrica Shell Ride SR 3B 2023

La Shell Ride SR 3B.

La nuova gamma di bici sarà venduta con il marchio Shell Ride. Per entrare in questo nuovo mondo (nuovo per Shell, soprattutto) è stato stipulato un accordo di licenza con Lotus.

Lo ha dichiarato sempre Malhotra, specificando che “al momento, abbiamo una licenza con Lotus, che seguirà gli standard del nostro marchio, le specifiche di qualità e poi li venderà sotto il marchio Shell Ride”.

La nuova bicicletta elettrica Shell Ride SR 4B 2023

La Shell Ride SR 4B.

Il colosso si prepara a immettere sul mercato USA due modelli di eBike. Il modello base sarà la Ride SR-3B e avrà un prezzo di circa 1.200 dollari. Un po’ più costosa la SR-4B la quale sarà venduta a poco meno di 1.900 dollari.

Entrambi i modelli avranno un’autonomia da 30 a 50 miglia con una carica completa (da 48 a 80 km) e saranno dotate di un motore da 500 W e componenti Shimano.

E voi cosa ne pensate di questa mossa di Shell?

A proposito dell'autore

È autore di romanzi, racconti, saggi. Pubblica prevalentemente con Mondadori. È anche editor e copywriter. Nel 2013 ha vinto il Premio Tedeschi Mondadori e ha pubblicato nella collana Oscar Gialli (Il Peccato e l’Inganno). Scrive anche per il teatro.