I prossimi passi della transizione ecologica (passaggio da un sistema produttivo ed economico intensivo a un modello basato sulla sostenibilità ambientale, sociale e finanziaria) dipendono molto da quanto verrà pianificato in merito alle tecnologie smart city, pianificazione che è molto evidente all’interno del PNRR.

Il futuro della sostenibilità e delle città “intelligenti” è strettamente legato, anche semplicemente per un dato statistico: quasi l’80% della popolazione europea vive nelle città. Una rivoluzione green deve quindi passare necessariamente da qui, da un percorso di efficientamento dei trasporti, degli edifici, dell’industria e anche – soprattutto – dei servizi.

Il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) è il piano approvato nel 2021 dall’Italia per rilanciarne l’economia dopo la pandemia di COVID-19, al fine di permettere lo sviluppo verde e digitale del Paese.

La foto di parco cittadino moderno

Si articola principalmente attorno a sei aree chiave: innovazione, digitalizzazione, competitività, cultura e turismo; rivoluzione green e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione; salute.

E cosa intendiamo quando parliamo di smart city? Una smart city – o città intelligente – è una città caratterizzata dall’integrazione tra saperi, strutture e tecnologie, finalizzata a una crescita sostenibile e al miglioramento della qualità della vita.

Il mercato 2020 legato a questo concetto di città è stato di 560 milioni di euro e si prevede una crescita di quasi il 10%.

Una donna in bici mentre lavora con il tablet

Cosa serve a una città per essere “smart”?

Ovviamente all’interno del PNRR gli argomenti trattati sono numerosi e complessi e ogni aspetto è descritto nel dettaglio, dovendo attingere a fondi europei. Temi sensibili sono senz’altro la gestione dei rifiuti o l’avanzare di nuove tecnologie (in un quadro più complesso di economia circolare), come il 5G.

Ma vediamo nel dettaglio quali sono i principali elementi che devono caratterizzare una smart city:

  • Smart People: di incredibile valore – diremmo fondamentale – è il coinvolgimento delle persone per raggiungere gli obiettivi;
  • Smart Living: la tecnologia deve essere in grado di permettere la fruizione di educazione, salute, cultura, sicurezza, benessere;
  • Smart Mobility: necessaria una mobilità urbana efficiente con integrazione di mezzi pubblici e veicoli elettrici per ridurre l’impatto ambientale; un argomento che su queste pagine trattiamo spesso, come quando abbiamo analizzato la necessità di incrementare il numero di colonnine di ricarica;
  • Smart Economy: si auspica una sempre maggiore collaborazione fra pubblico e privato per una gestione più efficiente e una innovazione tecnologica;
  • Smart Governance: mettere al centro del progetto il capitale umano, le risorse ambientali, le relazioni e i beni della comunità. Ovvero valorizzare;
  • Smart Environment: migliorare l’efficienza degli edifici, la gestione dei rifiuti, l’illuminazione pubblica; con termini che prendono sempre più piede: smart grid (rete intelligente) e smart metering (contatore intelligente).

Foto di un parco cittadino moderno

L’importanza di muoverci verso una vita sempre più sostenibile, soprattutto in ambito di smart city, è avvalorata ovviamente anche da dati concreti, non solo da una spiccata sensibilità. Parlando di semplici numeri possiamo facilmente astrarre qualche informazione: le città coprono circa il 3% della superficie terrestre eppure generano il 70% delle emissioni mondiali di CO2.

Allargandoci non solo al contesto europeo, oggi il 54% della popolazione mondiale vive in ambienti cittadini, ma presto questa percentuale sfiorerà il 70%.

Sostenibilità e smart city sono due parole che troveremo sempre più spesso l’una accanto all’altra. È una necessità.

Modelli di Smart city in Italia

Ci sono esempi di smart city in Italia? Ovviamente sì, anche se il percorso è ancora agli inizi e il lavoro che ci aspetta è enorme. L’esempio più importante è Torino, addirittura segnalata come modello italiano dall’Università di Harvard, per il lavoro sulla e-mobility e le intelligenze artificiali.

Milano sta portando avanti un bellissimo progetto (Smart city lab) dedicato alla ricerca e allo sviluppo proprio inerente le smart city. Anche la capitale, nonostante le continue difficoltà di “gestione” sta cercando di essere più smart, soprattutto sul versante traffico, con una serie di iniziative mirate: smart parking e trasporto pubblico.

Nel mondo non mancano gli esempi da seguire, da Londra ad Amsterdam, da Barcellona a Singapore. Insomma, un po’ alla volta ci muoviamo verso un mondo sempre più smart.

Ma il cammino è ancora molto lungo…

A proposito dell'autore

È autore di romanzi, racconti, saggi. Pubblica prevalentemente con Mondadori. È anche editor e copywriter. Nel 2013 ha vinto il Premio Tedeschi Mondadori e ha pubblicato nella collana Oscar Gialli (Il Peccato e l’Inganno). Scrive anche per il teatro.