Questo articolo è sia una guida per chi non ha ancora le idee chiare su come potersi organizzare al meglio per i suoi spostamenti urbani in bici, sia un approfondimento su alcuni prodotti del noto marchio tedesco Deuter (www.deuter.com), specializzato nella produzione di equipaggiamento per gli amanti della vita all’aria aperta,

Il brand ha un catalogo molto ampio di zaini per il ciclismo, per la montagna, ma anche tantissimi accessori utili a noi appassionati e quindi abbiamo utilizzato alcuni dei suoi prodotti per questo articolo.

Ognuno di noi ha le sue esigenze e le sue preferenze, in questa guida vorrei dare dei consigli sulla base della mia esperienza di circa una decina di anni di “pendolarismo” urbano su due ruote.

Affronterò quindi diverse soluzioni che credo possano soddisfare la maggior parte dei ciclisti urbani, soprattutto quelli che hanno appena iniziato e magari hanno ancora qualche perplessità, ma credo che anche i commuters più rodati possano trovare utili questi suggerimenti.

Un’ultima nota: ci sono davvero molti modi per trasportare le nostre cose in bici e attualmente stiamo vivendo una vera esplosione delle soluzioni per il trasporto: esistono molti più brand rispetto al passato, si trovano soluzioni come le borse da bike packing e mille tipologie di zaini o borse a tracolla. In questo articolo ci focalizzeremo su prodotti dedicati alla mobilità urbana come borse laterali e uno zaino dedicato al commuting.

Come è strutturato questo articolo? Schematizzo di seguito i contenuti così da aiutarvi nella lettura, ma anche nel velocizzare la ricerca del contenuto che state cercando: cliccate sui link azzurri per andare subito al paragrafo.

Prima parte: in primis analizzeremo alcuni fattori che possono condizionare non poco la scelta del nostro equipaggiamento:

Seconda parte: nella seconda parte trovate invece delle informazioni più pratiche, dei suggerimenti che nascono dalla mia personale esperienza di diversi anni come commuter urbano:

PRIMA PARTE

Come organizzare borse ed equipaggiamento: il percorso

Il percorso o tragitto che devo affrontare è un fattore molto importante da tenere in considerazione. Può variare per la sua lunghezza, per il dislivello, eventuali difficoltà e il contesto in cui si pedala.

Ad esempio, pedalare su una ciclabile in mezzo al verde è ben diverso che pedalare sul dissestato pavé delle trafficate e nevrotiche strade milanesi.

Questo parametro condiziona soprattutto la scelta della bici, ma anche a livello di equipaggiamento non è da sottovalutare. Un esempio: se devo percorre ogni giorno 15 km con tratti in salita con una bici muscolare, probabilmente arriverò al lavoro sudato, dovrò cambiarmi e avrò bisogno di un cambio che dovrò riporre nelle borse.

Inoltre il peso delle borse e dell’equipaggiamento in generale potrebbe essere un parametro da prendere in considerazione: se voglio portarmi la “schiscetta” (il pranzo) da casa avrò bisogno di ulteriore spazio. Idem per riporre il computer con il suo caricabatteria ecc…

Cosa devo trasportare ogni giorno (o quasi)

La prima domanda che dobbiamo porci quando dobbiamo decidere come trasportare i nostri “bagagli” è proprio “ma cosa devo metterci dentro?”. La risposta non può essere che “dipende”.

Prima di tutto dobbiamo pensare alla situazione che affrontiamo più spesso durante le nostre giornate: se utilizzeremo la bici per degli spostamenti casa-lavoro-casa, il classico pendolarismo, ci troveremo probabilmente in una delle configurazioni più standard, quindi una o due borse laterali sul portapacchi in base a quante cose dovremo trasportare (per non ripetermi vedi paragrafo precedente).

Io personalmente uso nella maggior parte dell’anno una sola borsa molto capiente in cui riesco a riporre il lap top e suoi accessori, una maglia di ricambio, la “schiscetta”, ecc.

Nella seconda parte sarò molto più dettagliato su questi argomenti, qui mi vorrei concentrare di più nel farvi capire che la soluzione standard potrebbe variare durante i cambi di stagione. Per esempio in inverno, quando piove molto, preferisco avere una seconda borsa in cui ripongo il kit anti-pioggia.

Sempre in inverno porto sempre un thermos con un litro di tisana mentre in estate, sudando molto di più, porto due maglie di ricambio. Insomma, valutate bene cosa porterete con voi durante tutto l’anno e di conseguenza scegliete la configurazione più adatta a voi per trasportare queste cose. Parlerò dello zaino (e anche della tracolla) in un paragrafo successivo.

Fattore meteorologico

Il meteo è uno dei grandi ostacoli al ciclismo urbano, non possiamo negarlo. In primavera e autunno (se non piove) molte più persone utilizzano la bici; in estate sotto il sole cocente o in inverno con il freddo o la pioggia battente la bici viene lasciata in cantina o in garage.

Tuttavia, se ci organizziamo bene è assolutamente possibile pedalare in ogni stagione. Dato che in questa sede stiamo parlando di equipaggiamento per il trasporto e non di abbigliamento non entrerò nello specifico di come vestirsi ma, in base alla stagione, cambieranno inevitabilmente le nostre necessità e di conseguenza ci dovremo organizzare anche a livello di trasporto.

Ad esempio, il kit anti pioggia deve avere una sua collocazione nelle borse: possono esserci giornate in cui si parte con un sole splendente e si rientra sotto il diluvio. Un kit di solito è composto da giacca, pantaloni e copriscarpe ma anche un copricasco può far comodo se il cappuccio della giacca non è stato progettato per coprire anche il casco. Non occupa tantissimo spazio perché non è un abbigliamento imbottito e si ripiega molto bene, ma ha il suo ingombro e dobbiamo tenerne conto.

Eccezioni alla quotidianità

Capita che ci sia la giornata in cui non faremo lo stesso tragitto, non andremo subito in ufficio o andremo a fare delle commissioni o a trovare un amico, a fare un po’ di spesa oppure il nostro compagno/a ci chiederà di passare in quel negozietto a ritirare quel pacchetto…

Queste “eccezioni” alla nostra regolarità possono metterci in difficoltà: per esempio dovrò lasciare la bici legata da qualche parte, non potrò lasciare le borse sulla bici (potrebbero rubarle). Dunque in questi casi è sempre bene trovarsi pronti con un equipaggiamento giusto per l’occorrenza. L’avrete già capito se siete arrivati fino qui, quello che sto suggerendo è di avere a disposizione nel nostro garage o cantina diversi tipi di equipaggiamento (borse, zaino, tracolla…), tutto in in base alla necessità.

Sicurezza e visibilità

Anche se apparentemente potrebbe sembrare un argomento distante dall’argomento “trasporto”, ci sono degli aspetti che vanno evidenziati quando si parla di visibilità e di conseguenza di sicurezza.

Aspetto molto importante: quando si parla di mobilità, il ciclista è definito un “utente debole” insieme a pedoni, carrozzine ecc. È fondamentale dunque farci notare dagli utenti “non deboli” come auto, bus, camion e moto in tutti i modi (che siano previsti dalla legge o meno), quindi consigliamo anche in città l’uso di casco, luci, gilet o bretelle con bande riflettenti dopo il tramonto, catarifrangenti sui pedali e sulle ruote.

Parlando di equipaggiamento, ecco che avere due borse sul portapacchi ci mostra “con le spalle più grosse”, passatemi questo paragone perché penso possa rendere bene l’idea.

Ovvero, siamo più ingombranti e questo (teoricamente) dovrebbe portare l’automobilista a notarci molto di più e a eseguire un sorpasso meno azzardato. Inoltre le borse hanno dei catarifrangenti che in condizioni di scarsa visibilità o nelle ore notturne tornano molto utili.
Con lo zainetto questo fattore viene a mancare, spesso gli zaini da bici presentano dei catarifrangenti ma non ci “fanno le spalle più grosse”.

Dove lascio la bici

In questo ultimo paragrafo della prima parte affrontiamo l’argomento del furto. Sì, dove lascio la bici? A casa probabilmente la lascerò in cortile o nel box, dove posso monitorare meglio la sicurezza dal furto, ma in ufficio? Posso portarla? Ho un parcheggio sicuro? O quando sono in giro per commissioni? Cosa centra questo con il trasporto?

Beh, se la bici dovrò parcheggiarla in un posto poco sicuro, di cui non mi fido, di conseguenza dovrò trasportare anche uno o due lucchetti, ma belli pesanti e affidabili! Questi lucchetti, per essere sicuri, saranno di dimensioni importanti e di conseguenza anche pesanti e devo poterli trasportare in modo sicuro e confortevole. Potrebbe servire un’ulteriore borsa oppure possono essere sistemati sul telaio della bici o sul portapacchi. C’è chi li lega allo zaino ma personalmente non ho scelto questa soluzione perché scomoda.

SECONDA PARTE

Muoversi in città con borsa o borse laterali

Esistono davvero moltissimi produttori di borse, ognuno con i suoi pregi e difetti. In questa seconda parte vi illustrerò la scelta che ho adottato personalmente spiegandovi “come ci sono arrivato”.
Molte persone, quando devono scegliere il kit borse, si orientano subito su un concetto classico: doppia borsa laterale sul portapacchi posteriore. La bici in effetti è simmetrica, ha un suo equilibrio, se ne metto una sola “pende solo da una parte!”. Per anni anche io ho avuto questa convinzione, poi mi sono ricreduto dopo essermi imbattuto nella borsa Deuter Mainhattan 17-10. Dunque una singola borsa con cui fare “tutto”, o quasi.

Perché una borsa sola

La cosa di cui mi sono reso conto è che la seconda borsa spesso la utilizzavo come “magazzino” per portarmi dietro cose “che potrebbero servire”, ma che poi usavo solo in casi eccezionali, come ad esempio il fatto di portare sempre con me il kit anti pioggia anche quando non davano pioggia per giorni. Oppure mettevo dentro un cambio in più, perché “non si sa mai” ma restava lì anche settimane… Mi sono ritrovato ad avere nella seconda borsa anche un lucchetto di scorta (pesante) che non utilizzavo. Tutto peso in più che mi portavo dietro ogni giorno, per mesi.

Deuter Mainhattan 17-10, una borsa “2 in 1”

È una borsa da bici laterale multifunzionale, adatta al commuting quotidiano ma ideale a entrare in gioco nelle situazioni che “escono dal quotidiano”.

Prima di entrare nel pratico, ecco una sintesi delle caratteristiche principali:

      • materiale: 420D PA PLAIN TPU
      • capienza di 17 litri totali ma si può espandere + 10 litri
      • dimensioni 45 x 33 x 22 cm
      • peso dichiarato 1090 grammi – peso rilevato 975 grammi senza cinghia (peso cinghia 80 g)
      • impermeabile IPX 4
      • chiusura del vano principale impermeabile
      • organizzatore per lap top interno rimovibile
      • cinghia in dotazione
      • sistema di aggancio regolabile (BagFix)
      • catarifrangenti
      • protezioni sugli angoli
      • prezzo: 225 euro

Come avrete già capito, è una borsa che si presta a un utilizzo molto flessibile: può essere utilizzata tutti i giorni per andare al lavoro ma nel caso di necessità, per esempio di dover fare un po’ di spesa, grazie alla sua capienza e all’espansione di 10 litri permette di trasportare un bel volume.

L’interno è ben studiato: ha un “organizzatore” interno per il lap top, imbottito (dunque non serve mettere il lap top dentro una sua custodia), composto da: una tasca principale per il lap top fino a 15”, un’altra tasca in cui sta comodamente anche un tablet (sempre imbottita) e una tasca a rete con cerniera. La comodità di questo organizzatore è che può essere estratto con tutte le sue cose dentro, come se fosse una borsa a parte.

All’interno poi non si trovano altre tasche, è tutto spazio dove riporre le nostre cose.
All’esterno invece troviamo una tasca senza chiusure, comoda per un lucchetto o per riporre i guanti o le luci se le togliamo dalla bici per non farcele rubare… Questa tasca non ha una copertura, dunque se piove ciò che sta dentro si bagna, tuttavia ha un foro inferiore per far uscire l’acqua. All’esterno della tasca troviamo una tasca a rete con cerniera.

La chiusura del vano principale ha una cerniera a tenuta stagna che rende la borsa impermeabile quando la si sfrutta al massimo della capacità. Se si usano solo i 17 litri e dunque si ripiega, la parte superiore ha una chiusura con due clip magnetiche abbastanza pratiche.

Il sistema di aggancio al portapacchi è molto pratico e rapido, una volta regolati i ganci superiori e il gancio in basso è davvero rapidissimo metterla e toglierla. Vengono forniti in dotazione dei gommini per adattare il sitema di aggancio a diversi diametri del portapacchi.

La borsa presenta due protezioni rigide negli angoli in basso e dei catarifrangenti all’esterno che offrono a mio avviso una buona visibilità.

Suggerimenti sull’organizzazione interna

Come appena detto sopra, a parte l’organizzatore per lap top e altri strumenti per il nostro lavoro come un tablet o un’agenda, chiavi e altri piccoli oggetti, il vano principale non ha altri scomparti. Per riporre in modo organizzato le nostre cose suggerisco di utilizzare delle “sacchette” o “drypack” per aiutarci nell’organizzazione interna del vano principale.

Consiglio per abbigliamento di ricambio

Per esempio io utilizzo il Mesh Zip Pack 3 per riporre abbigliamento di ricambio come una maglia, un paio di calzini ecc… può sembrare scontato ma non lo è: anche se stiamo attenti, il mio consiglio è quello di utilizzare questi accorgimenti perché nella quotidianità può capitare per esempio di riporre all’interno della frutta o degli oggetti che potrebbero bagnare o sporcare la maglia che poi dovremo indossare in ufficio: sarebbe antipatico se la nostra maglia profumasse di banana matura!

Mesh Zip Pack 3, caratteristiche principali:

      • Materiale realizzato al 100% in PET riciclato, rete + PA Ripstop da 40 D
      • Peso: 40 g
      • Dimensioni: 28 / 18 / 7 (A / L / P)
      • Prezzo: 18 euro

Consiglio per kit antipioggia

Utilizzo poi una sacca impermeabile Light Drypack 15 per riporre giacca e pantaloni anti pioggia, è comoda anche per riporli quando, dopo averli utilizzati, dobbiamo trasportarli non ancora asciugati del tutto. La sacca è impermeabile e impedisce di bagnare le altre cose. Dunque oltre a svolgere un aiuto per “organizzare” le nostre cose all’interno della borsa, diventa utilissima per riporre l’abbigliamento antipioggia che non siamo riusciti a far asciugare, senza preoccuparci che bagni altre cose.

Light Drypack 15, caratteristiche principali:

      • Materiale: PA Ripstop da 40 D
      • Impermeabile >10.000 mm
      • Peso: 50 g
      • Volume: 15 litri
      • chiusura roll-top: da arrotolare almeno 3 volte prima di fissare con la fibbia
      • Dimensioni: 38 / 22 / 15 (A / L / P)
      • Prezzo: 25 euro

Consiglio per kit riparazione

Può sembrare un peso “inutile” perché potrebbe restare nella borsa mesi senza neppure ricordarci che ci sia, ma quando serve saremo davvero contenti di avere sempre con noi il kit di riparazione.

In fin dei conti può pesare 300 o 500 grammi in base a come lo organizziamo. Io ho una mentalità “survivor” anche in città e il mio kit è abbastanza completo e un po’ pesantino, ma spesso per lavoro arrivo anche a una ventina di km da casa e sarebbe davvero difficile rientrare senza poter riparare una gomma forata oppure poter regolare il cambio o fare una manutenzione straordinaria dovuta a un imprevisto (per esempio mi porto dietro anche delle fascette da elettricista).

Se volete avere tutto dentro la vostra borsa suggerisco una sacchetta Tool Pocket, essenziale, leggera e con tutte le tasche per organizzare il vostro intervento alla bici in caso di necessità. Nella foto potete vedere come lo organizzo io, ma potete anche organizzare un set molto più essenziale (es. pompetta, cacciagomme, toppe).

Tool Pocket, caratteristiche principali:

      • Materiale: PA da 210 D realizzato 100% da scarti di tessuto riutilizzati
      • 4 tasche
      • Peso: 90 g
      • Dimensioni: 23 / 19 / 2 (A / L / P)
      • Prezzo: 26 euro

Consiglio per documenti e oggetti importanti

Soprattutto in inverno e nei periodi piovosi è sempre bene avere una protezione ulteriore per documenti, cellulare, portafoglio, quindi una sacchetta di piccole dimensioni, impermeabile. Potrebbe sembrare eccessivo ma quando siamo sotto una pioggia battente è sempre meglio avere tutto protetto.

Deuter Light Drypack 1

      • Materiale: PA Ripstop da 40 D
      • Impermeabilità: >10.000 mm
      • Peso: 20 g
      • Volume: 1 litri
      • Prezzo: 13 euro

Consiglio pronto intervento

Deuter First Aid Kit

D’accordo, adesso datemi pure del “paranoico”, ma vado in bici da molti anni e ne ho viste di ogni… Io un kit pronto intervento me lo porto dietro solo nelle tratte più lunghe, quando so che devo percorrere 30/40 km e magari sono fuori dal centro urbano.

      • Materiale: 420D PA riciclato
      • Peso: 280 g
      • Contenuto: materiale di medicazione, pinzette e istruzioni per il trattamento di primo soccorso delle vittime
      • Prezzo: 45 euro

Nei tragitti più brevi faccio una selezione di alcune cose da avere sempre con me, tipo una fiala con dell’acqua ossigenata, dei cerotti, una garza e delle salviette per pulirmi le mani. Non lo sottovalutate, vale lo stesso discorso fatto per il kit di riparazione, quando ti serve “ti ringrazierai” per averlo avuto con te!

Muoversi in città “light” con zaino urban Deuter Amager 25+5

Le borse laterali sono comode vero, puoi anche caricarle molto, il peso si scarica sul portapacchi e non sulla schiena (e di conseguenza sulle nostra ossa ischiatiche che poggiano sulla sella) nel caso invece di uno zaino.

Lo zaino invece risulta molto più pratico. Come ogni cosa, entrambi hanno i loro vantaggi e svantaggi.

Perché usare uno zaino per il commuting urbano

Lo zaino è innanzitutto pratico, veloce, soprattutto quando nella nostra giornata dobbiamo fare diversi stop per commissioni e appuntamenti. Scendiamo dalla bici, la leghiamo bene e non dobbiamo staccare la borsa: è già tutto sulle nostre spalle. L’organizzazione dello zaino, rispetto a quello di una borsa laterale, dovrà essere più accurata soprattutto per via del fattore peso.

Ribadisco un concetto importante: sconsiglio lo zainetto per gli spostamenti di tutti i giorni, i suoi svantaggi sono il peso che si scarica sulle nostre “chiappe” (di conseguenza tenderemo a non appesantirlo troppo con il suo contenuto), dunque non andremo a caricarlo come una borsa laterale, altro svantaggio è la spiacevole sudorazione alla schiena che nella stagione calda (ma anche in primavera e autunno) ci fa bagnare la schiena in modo eccessivo.

Lo zaino Amager, come vedrete di seguito, ha un sistema molto valido di aerazione ma quando fa caldo la nostra sudorazione è comunque un fattore da non sottovalutare.

Una nota interessante del catalogo Deuter 2024, le innovazioni non finiscono mai e Deuter ha pensato di unire la praticità della borsa a quella dello zaino: la borsa-zaino Xberg Series, novità 2024 che presto testeremo.

Caratteristiche dello zaino Amager 25+5

Entriamo nel dettaglio e vediamo le caratteristiche di questo zaino molto curato come la sorella Mainatthan.

      • materiale: 420D PA PLAIN TP
      • capacità 25 litri + 5 espandibili
      • peso dichiarato 970 g; peso rilevato …
      • capacità di carico consigliata 5/7 kg
      • dimensioni 48 / 30 / 18 (L x l x P)
      • spallacci ergonomici imbottiti e aerati
      • chiusura al petto regolabile
      • chiusura lombare regolabile, si può o nascondere nello schienale, non si può rimuovere
      • espandibile, quando non si usano i 5 litri in più la parte superiore si arrotola
      • taschino laterale per smart phone o portafoglio
      • organizzatore interno: scomparto per computer portatile fino a 15 pollici imbottito, scomparto più piccolo per
      • agenda/tablet, retina per oggetti come chiavi, penna…
      • anelli esterni per agganciare casco o lucchetto
      • catarifrangenti
      • cinghie per trasportare abbigliamento all’esterno (giacca anti pioggia ecc)
      • sistema di aerazione schiena Airstripes System
      • impermeabilità IPX4
      • senza PFAS
      • Prezzo: 220 euro

Zaino leggero, ma allo stesso tempo molto robusto, è realizzato con materiale impermeabile, ben curato nella costruzione e ben concepito nelle sue caratteristiche.

Partiamo dall’esterno: è impermeabile IPX 4 e provato sotto pioggia intensa non entra una goccia anche dopo molto tempo sotto l’acqua. Le caratteristiche principali dell’esterno sono i ganci porta lucchetto o per agganciare il casco, ma soprattutto la cinghia a forma di Y che vi permette di riporre rapidamente una giacca o anche il kit anti pioggia, e nel caso fosse ancora bagnato dopo l’acquazzone potete ripiegarlo e lasciarlo all’esterno senza preoccuparvi di bagnare le cose all’interno.

Il logo sul retro, la scritta laterale e il logo sullo spallaccio sono catarifrangenti.
Gli spallacci sono comodi, imbottiti e ben curati nella costruzione, sono forati e traspiranti. Le regolazioni sul petto e la cintura lombare sono ben realizzate.

La cintura lombare può essere nascosta nello schienale e questo non infastidisce la schiena, è uno scomparto realizzato ad hoc, molto apprezzato perché la cintura lombare non sempre è indispensabile, si usa quando abbiamo un carico pesante per scaricare il peso sui fianchi e non lasciarlo tutto sulle spalle.

All’interno troviamo un organizzatore come nella borsa laterale Mainatthan. Si può riporre il lap top senza una custodia perché il vano è ben imbottito e sicuro, ha un’altra tasca per tablet, documenti o agenda e la retina porta oggetti. Il tutto può essere rimosso tramite una zip.

A parte l’organizzatore l’interno, come nella borsa laterale, è tutto spazio da riempire.
Anche in questo caso valgono gli stessi consigli che ho indicato sopra per la borsa laterale, dunque organizzatevi con altri contenitori per il trasporto del vostro equipaggiamento urbano.

Conclusioni

Spero che queste informazioni sul commuting urbano in bici vi siano state utili, seguiteci anche sui nostri canali social e il nostro canale YouTube.

Per ulteriori informazioni sui prodotti Deuter potete visitare il sito ufficiale del brand.

Abbiamo parlato di Deuter in questo test “In cottura” in cui abbiamo provato le borse Aviant, gli zaini Attack e marsupio Pulse Pro 5 da MTB.

A proposito dell'autore

Appassionato di mountainbike dalla nascita, scopre la fotografia molto giovane, dopo la laurea in architettura non abbandona il sogno di lavorare come fotografo e da quel momento inizia la sua vera carriera da professionista lavorando come fotografo specializzato nell'action photography e fornendo servizi ad aziende di ogni genere... Attualmente ha il ruolo di Direttore Responsabile di BiciLive.it