Lo scopo è quello di rendere sempre più efficiente ed ecologica l’infrastruttura dei trasporti europei, riducendo le emissioni del 90%.

Un obiettivo ambizioso, per il quale la Commissione Europea ha presentato quattro nuove proposte nell’ambito della seconda tranche di provvedimenti del pacchetto “Fit for 55”, creato con l’obiettivo di ridurre le emissioni nette di gas serra di almeno il 55% entro il 2030.

Le quattro nuove proposte possono essere sintetizzate così:

  • Aumentare la connettività e spostare un numero maggiore di passeggeri e merci su rotaia e vie navigabili interne;
  • Sostenere l’introduzione di sempre più punti di ricarica per le batterie elettriche e infrastrutture di rifornimento alternative;
  • Implementazione delle nuove tecnologie digitali per rendere più facile scegliere le diverse opzioni di trasporto in un efficiente sistema di trasporto multimodale (come già sta succedendo con l’introduzione del MaaS, Mobility as a Service);
  • Maggiore attenzione alla mobilità urbana, anche grazie alla costruzione di reti ciclabili sempre più evolute come sta avvenendo in tutte le più grandi città europee.

Come già anticipato, queste quattro proposte stimano di diminuire le emissioni di Co2 generate dal comparto dei trasporti del 90%.

Due persone pedalano su una pista ciclabile

Ciclabili nelle grandi città

Lo sviluppo di piste ciclabili nelle piccole e grandi città europee è avviata da tempo. Alcuni paesi sono molto avanti come l’Olanda, che prevede addirittura tre diverse tipologie di percorsi dedicati alle bici.

Altri paesi stanno già completando piani di rete ciclabile urbana complessi, come Parigi, Amburgo o Copenaghen, per citare quelle più all’avanguardia. Altri ancora li hanno da poco approvati ma li stanno sviluppando in fretta. Tra questi citiamo la nostra Milano con il suo ambizioso progetto di reti ciclabili denominato Cambio.

Ciclabili e non solo. L’intermodalità verde corre anche su rotaia e su corsi d’acqua. Il grande progetto europeo si chiama TEN-T, acronimo di Trans-European Transport Network. La TEN-T è una rete europea di ferrovie, vie navigabili interne, rotte marittime a corto raggio e strade secondarie.

Collega 424 grandi città con porti, aeroporti e terminal ferroviari. Quando la TEN-T sarà completata, ridurrà i tempi di viaggio tra queste città. Per esempio, i passeggeri potranno viaggiare tra Copenaghen e Amburgo in 2,5 ore di treno invece delle 4,5 ore necessarie oggi.

Un treno ad alta velocità in partenza dalla stazione

La nuova proposta della Commissione Europea ha previsto alcune modifiche al regolamento di sviluppo della TEN-T che risaliva al 2013 e ha fissato standard minimi per tutte le strade, ferrovie e rotte marine e fluviali che fanno o faranno parte della rete.

Per esempio, le maggiori linee ferroviarie dovranno garantire una velocità minima di 160 km/h. Sarà più semplice preferire il treno all’auto anche per un viaggio da Roma a Parigi. Ed è stata anche anticipata la data di realizzazione: dal 2050 è stata anteposta al 2040.

Incoraggiare il treno e scoraggiare l’auto: la tecnologia al servizio dell’intermodalità

Sebbene il numero di persone che viaggiano in treno sia aumentato negli ultimi anni, solo il 7% dei chilometri percorsi in treno tra il 2001 e il 2018 ha riguardato viaggi transfrontalieri.

Per incoraggiare un maggior numero di persone a prendere in considerazione il treno per i viaggi all’estero, il piano d’azione definisce azioni concrete per rimuovere gli ostacoli ai viaggi transfrontalieri e a lunga percorrenza e rendere i viaggi in treno più attraenti per i passeggeri.

Le azioni includono:

  • la creazione di una biglietteria online multimodale di facile utilizzo;
  • consentire ai passeggeri di trovare i biglietti migliori al prezzo più interessante;
  • l’impegno a studiare un’esenzione dall’IVA a livello dell’UE per i biglietti ferroviari.

Una ragazza ricarica l'auto elettrica noleggiata tramite app

La Commissione Europea propone anche di sfruttare le nuove tecnologie per favorire gli spostamenti con servizi di sharing o in intermodalità, allo scopo di incentivare le persone a usare sempre meno la propria auto.

Si incentiva lo sviluppo di app e la diffusione di nuovi servizi intelligenti che possano guidare i cittadini a pianificare i propri viaggi, prenotare e pagare biglietti o mezzi di trasporto condivisi. È il caso della Mobility as a Service (Maas), al quale hanno già aderito 13 Comuni italiani.

A proposito dell'autore

Nato a Milano, ha imparato a destreggiarsi in fixed nel traffico. Cresciuto a pochi colpi di pedale dal Muro di Sormano, si è innamorato delle pendenze più impervie. Trapiantato in Trentino, ha lavorato come guida turistica in bici. Ora vive in Olanda, tra ciclabili e cargobike. Viaggia regolarmente in bikepacking e nell’estate 2016 ha pedalato per le strade d’Europa attraverso 13 nazioni e 3724 km in 31 giorni. Da qui il libro L’Europa in Bici.